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La vita felice dell’alta borghesia

  • Pubblicato il: 09/09/2011 - 08:56
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Ada Masoero

Milano. Si può debuttare a 69 anni e diventare una star internazionale? Si può. Lo prova la vicenda di Jacques Henri Lartigue (1894-1986), che non dovette mai preoccuparsi di guadagnarsi la vita e dedicò tutto il suo tempo a documentare in un diario e con immagini fotografiche, la vita splendente e felice che fu concessa a lui e alla grande borghesia francese in anni in cui Parigi e la Costa Azzurra richiamavano la crème internazionale. Seducenti signore dalle lunghe unghie laccate, il trucco perfetto, gli abiti ultrachic e uomini raffinati e sorridenti, feste, sport, vacanze: è questo l’universo di Lartigue, da lui ricomposto in immagini private, nate per il solo piacere di prolungare nella memoria quei momenti perfetti, e forse proprio per questo dotate di una grazia e di una poesia irripetibili. La fama lo raggiunse nel 1963, quando il MoMA gli dedicò una grande mostra e «Life» pubblicò un suo portfolio. Ora la Fondazione Forma apre la nuova stagione espositiva con una scelta di sue immagini, riunite nella mostra «La scelta della felicità. Fotografie di Jaques Henri Lartigue» (dal 23 settembre al 20 novembre), che il 5 ottobre si arricchisce di una selezione di pagine di diario e di album. In contemporanea va in scena «Polaroids» di Julian Schnabel, a cura di Petra Giloy-Hirtz: 80 immagini di grande formato, alcune in bianco e nero, altre a colori, scattate dall’artista e regista con un monumentale apparecchio panoramico, che ricompongono il suo mondo attraverso i volti dei familiari e di amici anonimi o famosi (Plácido Domingo, Lou Reed, Michey Rourke) o ritraggono angoli del suo ambiente domestico o di lavoro, oggetti quotidiani e luoghi del suo vivere.

da Il Giornale dell’Arte, settembre 2011

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