La regola del collezionista: mai acquistare alle fiere
Polignano a Mare (Ba). La Fondazione Museo Pino Pascali rende omaggio al collezionista Douglas Andrews con la mostra «Uno sguardo sul mondo: opera da una collezione privata», a cura di M. A. Schroth e G. Orsini. Dal 2 marzo al 1° maggio saranno visibili, per la prima volta in una mostra dedicata, 31 opere provenienti dalla collezione Andrews, che ne conta circa 300, selezionate per la vicinanza alla sensibilità pascaliana.
Libero professionista di 49 anni, originario della Virginia, nel 1984 Andrews si trasferisce in Italia dove studia Economia e Scienze Politiche e Storia dell’Arte. L’incontro con l’arte contemporanea avviene grazie ad alcuni amici e alla frequentazione dei maggiori esponenti del mondo dell’arte. Fondamentale l’incontro con Lucio Amelio, avvenuta a Napoli nell’89, che lo inizia al collezionismo. A seguire la conoscenza, e poi l’amicizia, di L. Augustine, P. Cooper, B. Gladstone, Gagosian, A. Jacques, M. Hetzler, gli ha aperto le porte delle più importanti gallerie internazionali. Tra i galleristi italiani: le sorelle Bonomo, C. Guenzani, Giò Marconi, S. Miscetti e Sperone.
Andrews ha una sua politica di acquisti: mai alle fiere, che non ama e non frequenta. Preferisce visitare mostre, seguire personalmente il percorso degli artisti, avendo sempre come riferimento le gallerie. Collezionista appassionato, con un buon intuito e lontano dalle logiche della speculazione, sceglie le sue opere secondo criteri di apprezzamento personale, precedendo spesso le tendenze successive. Nella sua collezione, opere di Canevari, Kentridge, Carrol, ma anche di Twombly, Ontani, Gabellone, Bonvicini. Oltre a Baechler, Beck, Elmgreen & Dragset, Gober, Herrera, Koons, Lucas, Marepe, Eliasson, Sachs e Zittel. Interessante la sezione video che annovera nomi del calibro di Neshat e Barney, di cui possiede l’intero ciclo “The Cremaster”.
Non ama la fotografia, preferisce installazioni, sculture e, ultimamente acquista prevalentemente pittura. Tra le sue ultime acquisizioni, un quadro di G. Forg, uno di D. Ostrowski e una scultura di R. Warren.
Tra i suoi progetti futuri, la creazione di una fondazione e l’apertura al pubblico della sua collezione.
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