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La radice quadrata della pittura

  • Pubblicato il: 06/10/2011 - 19:42
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Stefano Luppi
Josef Albers

Modena. La Galleria Civica ospita la più ampia retrospettiva mai realizzata in Italia sul pittore e designer tedesco Josef Albers (1888-1976). Curata da Marco Pierini e realizzata dal Comune di Modena con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la Terra Foundation for American Art di Chicago e la Josef & Anni Albers Foundation di Bethany (Connecticut), la rassegna si apre dall’8 ottobre all’8 gennaio. Attraverso 180 opere, la rassegna ricostruisce la carriera dell’artista dagli anni del Bauhaus a Weimar, Dessau e Berlino (nel 1925 divenne docente di quell’istituzione e vi restò fino alla chiusura definitiva del 1933) a quelli dell’insegnamento al Black Mountain College in North Carolina: qui, dal 1933, ottenne una cattedra nella scuola che annoverava tra i propri allievi Robert Rauschenberg, Cy Twombly e Kenneth Noland. Approdò poi alla Yale University (diviene direttore del Dipartimento di Design) sino al 1958, quando lasciò l’insegnamento e la mostra lo documenta sino al periodo finale, in cui si dedicò esclusivamente alla pittura. La fase legata alla Bauhaus ricostruita attraverso alcuni mobili da lui progettati e realizzati con la combinazione di vetro, legno e stoffa, da 12 opere in vetro nel 1921-32, da una trentina di foto e collage e da una serie di xilografie e gouache. Queste opere, con il loro rigore compositivo e cromatico, anticipano la produzione più nota di Albers, i dipinti a olio realizzati a spatola durante il periodo americano. Ne è esposta una decina databile tra il 1935 e gli anni Quaranta, opere che preludono alle «Varianti» (1947-52) e alla notissima serie «Omaggio al quadrato» (1950-76), ordinate rispettivamente alla Palazzina dei Giardini e a Palazzo Santa Margherita. Oltre a disegni e bozzetti, sono esposte anche sette copertine disegnate per la casa discografica Command Records, caratterizzate da una particolare apertura inventata da Albers con Enoch Light. Il catalogo edito da Silvana Editoriale contiene alcuni saggi teorici dell’artista editi in italiano per la prima volta e un testo del 1934 di Vasilij Kandinskij scritto in occasione di una mostra allestita da Albers presso la Galleria Il Milione di Milano.

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da Il Giornale dell'Arte numero 313, ottobre 2011