La casa editrice della Fondazione e dell’Universita
MUP è l’acronimo di Monte Università Parma, la casa editrice nata alcuni anni fa dalla volontà congiunta della Fondazione Monte di Parma e dell’Università degli Studi di Parma di dare vita a uno strumento di divulgazione della cultura, attraverso la pubblicazione di libri (nei filoni principali della letteratura, della saggistica e dell’arte) e di riviste, e svolgendo anche il ruolo di University Press della locale Università.
Il progetto editoriale di MUP è fortemente incentrato sulla peculiare identità culturale di Parma, non tuttavia rinchiusa in se stessa.
Così, MUP, negli oltre quattrocento titoli pubblicati, ha aperto la propria collaborazione a critici e scrittori di rilievo nazionale e internazionale, anche se due delle iniziative editoriali più importanti sono strettamente legate al territorio: «La storia di Parma», dalle origini ai nostri giorni, in dieci volumi, con l’ultimo volume previsto in uscita nel 2017, per celebrare i 2200 anni della città; i vari libri che stanno esplorando il pianeta Giovannino Guareschi, nella sua multiforme attività di scrittore, giornalista e vignettista. Tra i volumi che MUP ha appena dato alle stampe, ricordiamo «VIVA V.E.R.D.I. Il suono del Risorgimento» di Gustavo Marchesi, docente di storia della musica e profondo conoscitore di Verdi, cui ha dedicato vari libri, oltre che indimenticato autore della trascrizione del testo del pittore Pietro Ghizzardi, «Mi richordo anchora», vincitore nel 1977 del Premio Viareggio. Nel volume «VIVA V.E.R.D.I.», che reca una prefazione di Alberto Bevilacqua, Marchesi, con uno stile di felice immediatezza, che continuamente mescola i tempi del racconto, e li attualizza, ripercorre la vita e l’opera di Verdi, e l’impatto che quest’ultima ha avuto nelle vicende del Risorgimento e dell’Unità d’Italia, anche attraverso numerosi documenti e lettere dell’epoca: il volume si chiude con l’intervento in Senato di Antonio Fogazzaro, il 27 gennaio 1901, in morte di Verdi, che l’autore di «Piccolo mondo antico» definisce «il grande unificatore nostro». Il volume di Marchesi è illustrato dalle fotografie di scena di opere verdiane rappresentate negli ultimi anni al Teatro Regio di Parma. MUP ha appena pubblicato, nella collana «Mirabilia Palatina», il volume «Libri a corte. Le biblioteche dei duchi di Parma conservate nella Biblioteca Palatina», a cura del direttore della stessa Biblioteca, Andrea De Pasquale. I precedenti quattro volumi hanno cominciato a svelare e documentare fotograficamente i tesori della Biblioteca Palatina: «Carte per navigare» (la raccolta degli antichi portolani); «Exoticis linguis» (i libri ebraici e orientali); «La fucina dei caratteri di Giambattista Bodoni» (gli strumenti di lavoro del grande tipografo); «Collezioni scelte» (i libri rari nelle raccolte private acquisite nel XIX dalla Palatina). Nell’autunno è prevista l’uscita del sesto volume della collana, dedicato ai lunari parmigiani.
Infine, MUP pubblica una collana di piccoli libri di particolare interesse, «Opere inedite di cultura». Ideatore e curatore della collana è Ivo Iori, preside della Facoltà di Architettura dell’Università di Parma. L’ultimo volume, appena uscito, «Lettere 1909-1927», è dedicato alla corrispondenza tra Roberto Longhi e Giuseppe Prezzolini. In undici anni, la collana è giunta al 23esimo volume, e ha pubblicato testi inediti di, tra gli altri, Maria Corti, Cesare Garboli, Fausto Melotti, Francesco Arcangeli, Attilio Bertolucci, Emanuele Severino, Vittorio Sereni, Roberto Tassi, Cesare Segre, Umberto Saba, Enrico Castelnuovo, Carlo Ginzburg, Mario Lavagetto, Giacomo Debenedetti, Renato Serra ed Ezio Raimondi, accompagnati da tavole di Carlo Mattioli, Enrico Della Torre, William Xerra, Filippo de Pisis, Nino Migliori, Sergio Romiti, Alberto Savinio, Ruggero Savinio, Graham Sutherland, Ennio Morlotti, Piero Ruggeri, Marino Marini e Vasco Bendini. Il dialogo tra letteratura e arte caratterizza questi volumi, pubblicati in cinquecento esemplari numerati; una collana che, da sola, avvalora il progetto che ha dato vita a Monte Università Parma.
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