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La «Ragazza» di Vermeer ha portato a Bologna 342.626 visitatori

  • Pubblicato il: 30/05/2014 - 10:23
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Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Stefano Luppi

Bologna. Si è conclusa a Palazzo Fava di Bologna la mostra che quest’anno forse ha fatto più discutere, dividendo in due partiti studiosi e appassionati .
«La ragazza con l'orecchino di perla» di Vermeer e le altre 36 importanti testimonianze della «Golden Age» seicentesca olandese di proprietà del Mauritshuis de L’Aia (prossimo alla riapertura, prevista per il 27 giugno, Ndr), oggetto della mostra organizzata da Linea d’Ombra, Fondazione Carisbo e Genus Bononiae, sono state viste da 342.626 persone. Un numero altissimo, reso possibile da aperture notturne della sede di Palazzo Fava, che fa il paio con gli oltre due milioni di persone che hanno visto queste opere in un tour intorno al mondo, con mostre in Giappone e Stati Uniti, prima dell'unica tappa europea, quella bolognese appunto (dall’8 febbraio al 25 maggio).
Già a caldo Leone Sibani, Presidente Fondazione Carisbo, e Fabio Roversi-Monaco, Presidente Genus Bononiae, Musei nella città, esprimono la loro condivisibile soddisfazione. «I grandi eventi generano spesso un richiamo mediatico che va oltre le frontiere locali, spiegano i due presidenti,portando attenzione e riconoscimenti, a livello nazionale ed internazionale, tali da segnare in modo significativo un determinato luogo. Spesso i grandi eventi rappresentano, per la città che li ospita, uno spartiacque tra un “prima” e un “dopo” e attivano meccanismi che possono portare a significativi cambiamenti».
Secondo Marco Goldin e gli altri organizzatori, inoltre «Quello che va sottolineato è la partecipazione delle categorie economiche e delle istituzioni che raggruppano operatori dei più diversi generi: dal settore in senso stretto commerciale, a quelli dei servizi, delle attività alberghiere e di ristorazione; dai taxisti agli insegnanti delle scuole di Bologna e della Provincia, ai docenti dell’Università». Un risultato importante, spiega il direttore dell’istituzione Musei di BolognaGianfranco Maraniello, è stato raggiunto: «Quello della mostra è un pubblico nuovo, ma soprattutto l’evento ha permesso di aprire un dibattito e quindi quello di Palazzo Fava è stato un esperimento interessante. Occorre fare un passo avanti per valorizzare Bologna come museo diffuso, tutti i soggetti interessati ne sono consapevoli».
Giovedì, 29 maggio, alle 10,30 al Museo della Storia di Bologna in Palazzo Pepoli (via Castiglione 8) gli organizzatori della mostra presenteranno il bilancio conclusivo dell’evento. Interverranno Matteo Lepore assessore economia e promozione della città e turismo del Comune di Bologna, Leone Sibani presidente Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Fabio Roversi Monaco presidente Genus Bononiae Musei nella Città, Marco Goldin direttore di Linea d’Ombra, Celso De Scrilli presidente Bologna Welcome,  Enrico Postacchini presidente Ascom Bologna.