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L’invasione del rosso…corallo!

  • Pubblicato il: 01/03/2013 - 09:57
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Ilaria Oliva

Catania. Una storia millenaria, quella del corallo, raccontata ora in una mostra, organizzata a Palazzo Valle dalla Fondazione Puglisi Cosentino con la collaborazione della Fondazione Roma Mediterraneo, che riunisce i capolavori assoluti dell'antica arte del corallo in Sicilia, luogo in cui la realizzazione di questi meravigliosi manufatti raggiunse l'apice della bellezza e della maestria artistico artigianale.
Fin dalla più remota antichità l’uomo ha sempre raccolto prima, pescato poi, frammenti di queste concrezioni di carbonato di calcio solidificatesi in fondo al mare: un po’ per l’alone mitologico (secondo cui i coralli si formarono quando il sangue che sgorgava dalla testa recisa della Medusa venne a contatto con l'aria e si solidificò) un po’ per la loro forma che ha suggerito il simbolismo dell'Albero, (inteso come origine e asse del mondo e collegamento tra i diversi mondi, unione dei tre generi della natura, l'animale, il minerale e il vegetale, e della vita, simboleggiata dal rosso sangue) un po’ per alcune intrinseche proprietà mediche, vi sono stati periodi storici nei quali addirittura si è arrivati al rischio di estinzione per questa preziosa specie vivente.
Nel 1660 a Trapani vi erano circa 40 botteghe nelle quali si lavorava il corallo: le testimonianze della loro grande maestria saranno offerte in mostra dai nuclei di alcune storiche collezioni, quella della Banca Popolare di Novara (proveniente da Palazzo Bellini di Novara, sede dell’esposizione permanente della Fondazione BPN), del Museo Pepoli di Trapani (che ospiterà la mostra di Palazzo Valle in seconda battuta, dal 18 maggio al 30 giugno), della Fondazione Whitaker (proveniente da Villa Malfitano a Palermo), del Museo Diocesano di Monreale e di altre raccolte pubbliche insieme a pezzi singoli – molti dei quali inediti – in prestito alla Fondazione da collezionisti privati, italiani e stranieri.
La curatrice Valeria Li Vigni, direttore del Museo Pepoli e autrice, con i co-curatori Vincenzo Abbate e Maria Concetta Di Natale, del catalogo dedicato all’esposizione, porta in mostra preziosi manufatti di inestimabile valore selezionati con grande attenzione dalle collezioni citate: gioielli e arredi sacri (calici, ostensori, crocifissi, reliquiari, rosari e presepi); calamai, saliere e raffinatissimi elementi d’arredo come specchiere, cornici, tavoli da gioco, scrigni e monumentali stipi destinati a case principesche e regge. Si tratta di oggetti di grande valore artistico, realizzati con materiali pregiati per essere donati, tra il ‘500 e il ‘600, a principi e regnanti. «Naturalia» e «Mirabilia» erano esposti nelle Wunderkammer settecentesche, le così dette «stanze delle meraviglie», dove l’appassionato collezionista raccoglieva oggetti della natura arricchendoli con materiali preziosi finemente cesellati in base all’estro dell’artista, filigrana d’ oro e d’ argento, splendidi oggetti destinati al godimento di pochi eletti nelle proprie dimore, piccoli musei ante litteram. Saranno esposti anche i rosari, frutto della grande richiesta dei pellegrini all’epoca richiamati a Trapani dal culto della Madonna dell’Annunziata.
L’esposizione sarà suddivisa più sezioni per poter raccontare il corallo sotto il profilo biologico, storico, artistico e antropologico, e sarà completa di laboratori e della ricostruzione di una vera a propria Wunderkammer.
La mostra inaugura una nuova stagione della Fondazione Puglisi Cosentino, che, dopo una serie di mostre dedicate all’arte moderna e contemporanea, guarda al classico e, gratuitamente, apre i suoi straordinari spazi espositivi alla città e ai visitatori, turisti e scolaresche di tutta Italia, a partire dal prossimo 3 marzo fino al 5 maggio.
Un pezzo di identità siciliana, tutto da gustare con gli occhi!

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