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L’eredità di un grande evento culturale. Il patrimonio materiale e immateriale di una Capitale Europea della Cultura

  • Pubblicato il: 14/10/2015 - 22:18
Autore/i: 
Rubrica: 
CULTURA DIGITALE
Articolo a cura di: 
Emanuela Gasca

SPECIALE CULTURA DIGITALE. Il progetto RUHR.10 è sicuramente uno degli esempi più virtuosi nel panorama delle città che nel tempo si sono confrontati con le Capitali Europee della Cultura. Sicuramente RUHR.10 ha saputo cogliere le opportunità che questa iniziativa ha portato sul territorio rileggendo in chiave critica e propositiva l’eredità materiale e immateriale che questo evento ha favorito. Lo European Centre for Creative Economy è l’esempio chiave di questo processo
 
 
 
Non è difficile comprendere come i presupposti di quella che viene definita l’eredità di un grande evento fossero ambiziosi quanto però sostenibili sul territorio.
L’ampia mole di attività e di investimenti che caratterizza la preparazione di un grande evento può offrire un’importante occasione di sviluppo delle aree interessate, in grado di accelerarne i processi di crescita “sostenibile” e di lasciare importanti eredità dopo l’evento. La letteratura (Dansero et al., 2006; ECORYS, 2011; Iraldo), ci parla infatti di eredità di tipo materiale - in termini di indotto economico, di incremento del livello di occupazione locale, di aumento dei flussi turistici; e di tipo immateriale - in termini di conoscenze, competenze e relazioni sviluppate sul territorio.
Proprio le competenze e i network  sono emersi come elementi chiave del fenomeno post RUHR.2010. Affiorava non solo la necessità di non disperdere il know-how maturato all’interno dell’evento, ma anzi di valorizzarlo attraverso progettualità anche in fase ex post.  
Lo European Centre for Creative Economy – ECCE – viene istituito proprio con questo obiettivo.
Fondato nel 2011, ECCE è fortemente impegnato a sostenere direttamente gli attori legati allo sviluppo dell’economia creativa, nonché dei luoghi e degli spazi culturali. In questo senso ECCE è stato un importante volano per comunicare la regione della Ruhr in modo da posizionarla nel panorama culturale e creativo europeo. Nell'ottobre 2011, a seguito delle riflessioni sulla sostenibilità dello Stato del Nord Reno-Westfalia e della Regionalverband Ruhr, ECCE e l'agenzia di sviluppo Wirtschaftsförderung metropoleruhr GmbH (WMR) sono stati incaricati, in stretta collaborazione, di portare avanti l’idea di open culture nata all’interno di RUHR.2010.
Sono nati così i Creative Quarters Ruhr. In questo processo ECCE ha collaborato con le autorità comunali e di pianificazione, uffici culturali e agenzie di promozione economica, per progettare un dettagliato programma di sviluppo urbano. In stretta collaborazione con i soggetti culturali, gli artisti, i professionisti creativi e con le imprese, ECCE ha avviato così una serie di processi che hanno portato a risultati di successo che ancora continuano implementarsi. Il programma Creative Quarters Ruhr – CQR -  infatti, invita gruppi di cittadini, ricercatori e di portatori di interesse all’identificazione dell’identità di un’area territoriale, i Quarters appunto, al fine di promuovere poi questi luoghi attraverso progettualità nel campo della cultura e della creatività. Strumento essenziale per questo percorso è il processo partecipativo che, attraverso tavole rotonde promosse ed organizzate da ECCE, vuole favorire l’incontro e il dialogo tra le comunità, gli imprenditori e gli operatori culturali per la costruzione congiunta di progettualità. Qui ECCE ha il ruolo strategico di integratore di competenze e di animazione territoriale favorendo la creazione di network e supportando operativamente le realtà che lo richiedono inquadrando le singole iniziative locali nel contesto europeo.
 
Simbolo di questa rinascita e di questo processo di riconversione sono proprio le Miniere Zollverein. Miniera di carbone costruita tra il 1957 e il 1961, il sito industriale è poi stato chiuso nel 1986[1].
Nel 2001 inizia il periodo di riqualificazione dell’area con l’iscrizione del sito alla World Heritage List dell’UNESCO[2]
Nel 2010 viene aperto il Ruhr Museum all’interno degli edifici della miniera per avvicinare la popolazione e i visitatori al passato storico del territorio ma anche alla sua rinascita culturale e creativa. Non solo. Quest’area ha ulteriori destinazioni d’uso che sono state sviluppate dal 2010 ad oggi per cercare di far rivivere l’area nel complesso: itinerari cicloturisti, infrastrutture sportive per bambini e giovani, e strutture culturali di vario genere, sono state costituite affinché l’area Zollverein potesse rivivere e rivolgersi  a diverse tipologie di utenti.
Il sito è fortemente considerato dalla comunità come land mark territoriale ed identitario, simbolo di un passato industriale che sta lavorando per costruirsi un’identità legata alle imprese creative. 1 coal mine | 1 coking plant | 1.00 possibilities è l’espressione che viene usata per caratterizzare questo cambiamento.
 
Bibliografia essenziale:
E. Dansero, A. Mela (2006), Per una teoria del ruolo die grandi eventi nei processi di territorializzazione, in Atti della «XXVII Conferenza Italiana di Scienze Regionali».
ECORYS (2011), Ex-post evaluation of 2010 European Capitals of Culture.
European Commission, European Capitals of Culture 2020 – 2030, Guide for cities preparing to bid.
European Union (2015), European Capital of Culture – 30 years, Bruxelles.
F. Iraldo, La sostenibilità come chiave di lettura trasversale di un grande evento in ambito urbano, IEFE Bocconi.
Zollverein UNESCO World Heritage Site. The Cultural Heart oft he Ruhr Area, Zollverein World Heritage Site Flyer.
WHC Nomination Documentation, The Zollverein Mines in Essen - A Monument Landscape of Universal Significance in the Heart of Europe.
 
Sitografia essenziale:
Creative Quarters: http://www.e-c-c-e.de/en/activities/current-projects/creativequarters-ruhr/
Miniere Zollverein: http://www.zollverein.de/
UNESCO World Heritage List: http://whc.unesco.org/en/list/
 
 

[1] Per i dettagli della vicenda storica del complesso si rimanda alla pubblicazione Zollverein UNESCO World Heritage Site. The Cultural Heart oft he Ruhr Area.

[2] L’UNESCO ha istituito nel 1972 la Lista del Patrimonio Mondiale (WHL-World Heritage List), che comprende tutti i siti di particolare interesse culturale e naturale nel mondo, allo scopo di promuovere la protezione, la conservazione, la valorizzazione e la trasmissione alle generazioni future di questo patrimonio.