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Italia Mediana

  • Pubblicato il: 03/03/2014 - 08:57
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Articolo a cura di: 
Claudio Bocci

Due giorni di intenso dibattito nell’Auditorium della splendida Mole Vanvitelliana di Ancona, nell’ambito del convegno «Cultura come Risorsa» promosso dalla Regione Marche, per una prima verifica della  coraggiosa sfida impressa dall’Assessore alla cultura, Pietro Marcolini, per rendere il territorio regionale un laboratorio di innovazione e di sviluppo a traino culturale.
«Con questo appuntamento – afferma Marcolini – intendiamo rendicontare, dopo quattro anni, l’attività che abbiamo messo in campo rispondendo ad un preciso impegno di legislatura, teso a fare delle cultura l’ingrediente di una crescita non solo civile e sociale, ma anche di occupazione e sviluppo per la comunità marchigiana».
Caso più unico che raro in Italia, l’Assessore Marcolini unisce alla delega alla cultura anche quella al bilancio che, anche simbolicamente, intende significare l’impegno dell’intera Giunta a fare della cultura e delle industrie culturali e creative la piattaforma strategica di sviluppo dell’intero territorio regionale, nella convinzione che l’additivo culturale può essere un reale elemento di competitività per il ‘Laboratorio Marche’, costituito da un fittissimo reticolo di piccole e medie imprese. In effetti, in controtendenza nazionale, negli ultimi anni, le Marche hanno difeso le risorse per la cultura e sviluppato collaborazioni e cooperazioni, seguendo la logica delle reti e delle aggregazioni. Lungo questa intuizione è nato il Distretto Culturale Evoluto  che, con 20 progetti d’iniziativa territoriale e 4 a diretta regia regionale, ha sviluppato importanti collaborazioni tra pubblico e privato per favorire una ‘produttiva contaminazione’ tra le industrie creative e la manifattura di qualità.
In questo quadro si colloca l’esperienza riportata da Marcello Smarrelli, Direttore artistico della Fondazione Ermanno Casoli; promossa da Elica - un’azienda localizzata a Fabriano e leader a livello internazionale nel suo settore - che, sin dal 2007 ha avviato un interessante percorso sperimentale con l’obiettivo di favorire il rapporto tra il mondo dell’arte e quello dell’industria,  promuovendo iniziative in cui l’arte contemporanea diventa uno strumento didattico e metodologico a cui sono esposti gli operai e i tecnici della fabbrica  e contribuendo così a favorire processi produttivi innovativi. E’ interessante notare come il modello ora venga richiesto e sperimentato anche in altre aziende del territorio. L’arte come strumento di crescita civile è stata invece reclamata da Francesco Micheli, Direttore del Macerata Opera Festival che, nel sottolineare come l’opera lirica sia il genere musicale più conosciuto e rappresentato a livello mondiale, ha proposto di portarla nelle scuole, sia pure attraverso metodiche nuove e accattivanti. Il rapporto tra cultura e industria è stato poi sottolineato da Carlo Degli Esposti, Presidente della Palomar Endemol, la importante casa di produzione cinematografica che ha ‘scoperto’ le Marche e i suoi struggenti paesaggi in occasione delle giornate di lavorazione del film dedicato al giovane Leopardi, con la regia di Mario Martone, in uscita nelle sale di tutta Italia. Degli Esposti ha evocato lo sforzo messo in campo dalla Fondazione Marche Cinema Multimedia nata, tra l’altro, per sostenere le produzioni di qualità sul territorio regionale. Altrettanto rilevante l’attività del Consorzio Marche Spettacolo, che associa oltre 30 enti dello spettacolo dal vivo e che sviluppa economie di scala e una programmazione coordinata del circuito lirico-sinfonico.
Il fermento culturale e produttivo della Regione Marche è stato salutato con interesse anche dall’Assessore alla cultura della Regione Umbria, Fabrizio Bracco che, richiamando un recente incontro tenutosi a Firenze, propiziato dalla Eurodeputato Silvia Costa e a cui hanno partecipato anche gli Assessori della Toscana e dell’Emilia Romagna, ha rilanciato il progetto che Pietro Marcolini ha battezzato ‘Italia Mediana’ e cioè un coordinamento sempre più stretto tra le regioni centrali d’Italia sui temi della cultura e dell’industria creativa. La due giorni di lavori di Ancona si è quindi conclusa con l’intervento della relatrice di Creative Europe al Parlamento Europeo Silvia Costa che nel riportare gli apprezzabili risultati ottenuti con il forte incremento delle risorse destinate al programma nel ciclo di programmazione 2014/2020 (1,4 Md di euro, più 35% rispetto al ciclo precedente) ha sottolineato come sia necessario individuare opportunità di finanziamento per la cultura anche sugli altri programmi comunitari (Horizon 2020, Agenda Digitale e Sviluppo Rurale). Silvia Costa ha, infine, insistito sulla necessità di innalzare la qualità dei progetti culturali onde evitare la dispersione di risorse destinate alla cultura (a fine 2012 il POIn Attrattori Culturali per incapacità di spesa ha restituito a Bruxelles 33 mln di euro!) e ha rilanciato la proposta di un Fondo per la Progettualità Culturale, destinato a favorire la qualità progettuale integrata tra diversi livelli istituzionali e tra pubblico e privato, avanzata da Federculture.

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