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Islands: Dieter Roth e suo figlio Björn approdano all’HangarBicocca

  • Pubblicato il: 13/12/2013 - 17:32
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI E ARTE CONTEMPORANEA
Articolo a cura di: 
Milena Zanotti

Milano. 100 opere esposte il cui denominatore è quello della sperimentazione su materiali e tecniche: dalla fotografia, alla pittura, scultura, video, editoria e performance. Un artista - Dieter Roth(Hannover 1930 – Basilea 1998) - ma anche poeta, che dalla Germania si sposta in Danimarca, negli U.S.A, in Islanda e in Svizzera, sempre spinto dall’idea di un’avanguardia culturale che oltrepassa i limiti dei linguaggi artistici, in un unione salda tra arte e vita. Diverse le suggestioni culturali, che si trasformano sempre, tuttavia, in qualcosa di innovativo: dai contatti con il Nouveau Réalisme, di Fluxus, del Wiener Aktionismus,  a quelli collaborativi con Spoerri, Filliou, Rainer e Hamilton. La sperimentazione lo conduce sempre nella direzione di nuove tecniche e materiali, oltre che a confrontarsi con il concetto di serialità: cioccolata, pasta di pane, ma anche muffe e colla sono anche introdotti in originali processi di stampa, come nella serie Six Piccadillis (1969-70). Carattere indagatore, sperimentò sempre le sue passioni, tra le quali occupano una posizione speciale la poesia e il graphic design, praticati attraverso i diversi progetti editoriali e con la fondazione di case editrici.
Il percorso espositivo di Islands si snoda tra le opere dell’artista, che dialogano apertamente con lo spazio specifico ex industriale di HangarBicocca, in un’unione che armonizza i lavori di grande formato e le installazioni, consentendone una visione ‘circolare’ ed un approccio di «messa in scena», come nel caso per Economy Bar. Si tratta di un allestimento di oltre 60 metri quadrati aperto al pubblico ed attivo, con  bancone più video, disegni, dipinti, strumenti musicali, bottiglie e vari utensili, che riceve i visitatori introducendoli nel concetto di intima connessione esistente tra produzione artistica e vita, nucleo fondante del lavoro di Dieter, poi proseguito dal figlio Bjorn, nonché dagli altri collaboratori. La mostra rientra nel nuovo programma che HangarBicocca si è data, gestita dal socio fondatore Pirelli, facendosi portatrice di un progetto che punta a mettere in scena i grandi protagonisti dell’arte, con l’obiettivo di porsi come faro culturale della contemporaneità italiana. In questa direzione Vicente Todoli, già direttore della Tate Modern di Londra, ha anticipato un programma di respiro internazionale e di durata biennale, che ha preso avvio il 20 settembre con l’inaugurazione di The Visitors, un’installazione di Ragnar Kjartansson costituita da nove proiezioni video, che ha coinvolto gli spettatori attraverso una performance musicale (in corso sino al 5 gennaio 2014) .
I prossimi eventi riguarderanno Micol Assaël, Cildo Meireles, Pedro Paivae e João Maria Gusmão, Joan Jonas, Céline Condorelli, Juan Muñoz e Damian Ortega, progettati appositamente per gli spazi di HangarBicocca ed in collaborazione con i più importanti musei.

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