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Insieme a sostegno dei restauri al Bargello

  • Pubblicato il: 05/04/2013 - 23:27
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Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Stefano Luppi
Manifattura franco-fiamminga (Tournai) Assalto finale a Gerusalemme  (dopo il restauro) 1480 circa Arazzo

Firenze. Una «piccola», ma preziosa rassegna messa in piedi per illustrare a pubblico ed esperti alcuni recenti importanti restauri eseguiti negli ultimi tempi su opere del Museo nazionale del Bargello. L’iniziativa, voluta e sostenuta dall’Opificio delle Pietre Dure, dai «Friends of Florence» e dall’associazione «Amici del Bargello onlus» è inoltre dedicata al ricordo della studiosa Maria Grazia Vaccari, già direttore del Dipartimento di scultura e terracotta dell’Opificio delle Pietre Dure e vice-direttore del Bargello. La rassegna «Percorsi di meraviglia. Opere restaurate del Bargello» prosegue presso la sede espositiva fiorentina di via del Proconsolo sino al 18 agosto e consta nell’ordinamento di una decina di opere di grandi e piccole dimensioni. La prima sala del percorso accoglie il grande arazzo franco-fiammingo della Collezione Carrand,  realizzato verso il 1480 dalla Manifattura di Tournai, imponente per dimensioni, stilisticamente e visivamente spettacolare sia per la cromia che per la vivacità narrativa delle scene rappresentate. Il suo cartone è attribuito al Maestro di Coetivy, un miniaturista, pittore, disegnatore di vetrate nordico, e rappresenta «l’Assalto finale a Gerusalemme da parte di Vespasiano e Tito» avvenuto nel 70 d.C. L’episodio viene narrato da Giuseppe Flavio nel «De bello iudaico»: l’arazzo, che misura oltre 4 metri per lato, è stato sottoposto nel 2008 a un complesso intervento di restauro affidato al Laboratorio arazzi dell’Opificio delle Pietre Dure posto sotto la direzione di Clarice Innocenti. Questi lavori sono stati finanziati attraverso fondi dell’Opificio stesso, della Soprintendenza fiorentina, della società Arcus del Mibac, dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, del Lions Club di Firenze Bargello. Sono qui esposte per un confronto diretto, anche quattro valve di specchio realizzate in avorio in Francia nel XIV secolo, appartenenti alle collezioni del Bargello, che presentano notevoli affinità compositive con le scene raffigurate nell’arazzo. Un video inoltre riproduce per il pubblico le fasi più interessanti del restauro e la tecnica esecutiva dell’opera. Le pareti laterali della stessa sala inoltre presentano una piccola selezione di oreficerie e smalti di grande varietà e di grande pregio artistico, appartenenti alle collezioni del Bargello che lo stesso Opificio ha di recente restaurato. La seconda sezione della mostra è invece dedicata interamente alla presentazione del restauro del grande altorilievo in terracotta policroma del fiorentino Dello di Niccolò Delli (ca. 1403 - ca. 1470), raffigurante «La Madonna in trono col Bambino ed angeli» realizzato negli anni Venti del ‘400. Le operazioni in questo caso sono state finanziate dai «Friends of Florence» ed eseguite dallo Studio di restauro di Anna Monti nel corso degli ultimi due anni. Si tratta di uno dei maestri più misteriosi e affascinanti del primo Quattrocento e l’opera assume un particolare significato e un particolare interesse in relazione alla mostra dedicata alla scultura del Rinascimento, che si svolge contemporaneamente a Palazzo Strozzi e in autunno al Louvre. Nella sala, pannelli esplicativi e un video illustreranno ai visitatori la storia dell’opera e tutte le fasi del suo restauro.

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