Il Forum non si ferma. Al via un nuovo appuntamento a Genova
Dopo il suo esordio alla Fondazione Centro Luigi Pecci di Prato, lo scorso autunno, con 42 tavoli suddivisi in 6 macro-aree, oltre 400 relatori e 1000 partecipanti, riparte una giornata di lavori del Forum permanente dell'arte contemporanea italiana dedicata alla macro-area pubblico/privato. Abbiamo conversato con le curatrici di questa sessione Ilaria Bonacossa, Antonella Crippa e Silvia Simoncelli, che con la collaborazione dell’Università di Economia e commercio di Genova e del Corso di specializzazione in management dei Beni museali della Fondazione Garrone, coordinato da Paola Dubini dell’Università Bocconi, propongono quattro tavoli di confronto propositivo sul sistema contemporaneo in Italia. Il Giornale delle Fondazioni, che segue la riflessione dalle sue origini, prosegue la partneship anche per questa occasione
Genova. Nello scorso autunno, con la restituzione dell’area Pubblico/privato all’interno del Forum permanente di Arte Contemporanea, ci eravamo lasciati con una consapevolezza: non sono più i tempi dei compartimenti stagni. Il futuro è l’osmosi e la collaborazione fra ambiti istituzionali, pur nelle differenze fra pubblico e privato. La complessità e varietà di realtà operative a favore dell’arte contemporanea, devono contaminarsi per l’evoluzione del sistema. Ed è per questo che il Comitato promotore del Forum, in questa sessione composto da Ilaria Bonacossa, Antonella Crippa, Silvia Simoncelli, rilancia un approfondimento specifico sul dialogo necessario fra amministrazioni pubbliche e aziende private, fondazioni, filantropi, suddiviso in quattro temi:. 1. Per una Agenzia dell'arte contemporanea; 2. Art Bonus e nuove fiscalità per l’arte contemporanea; 3. Arte contemporanea, sponsoring e comunicazione; 4. I nuovi modelli di governance per i musei d'arte contemporanea.
Sessioni pubbliche che si alternano a momenti a porte chiuse, dove formulare proposte progettuali e dare concretezza. Ne parliamo con le curatrici.
Perchè riprendere il Forum solo su una delle sei macro-aree, quella Pubblico/Privato? Cosa sentite di urgente rispetto ad altri temi?
A sei mesi dalla conclusione del Forum a Prato ci sembrava utile riprendere il discorso per dare una testimonianza della continuità e della costanza con cui in molti stiamo lavorando a questo progetto. In particolare, data la situazione nel nostro Paese, era opportuno ricominciare a parlare e far parlare proprio uno dei giocatori più dinamici della partita della valorizzazione dell'arte contemporanea, il settore privato, che a Prato aveva espresso un desiderio di partecipazione e di inclusione evidente. Il formato più ridotto e concentrato è dipeso anche dalle forze che potevamo mettere in campo e dal desiderio di non disperdere le energie. Altre istituzioni con altri membri del comitato si stanno attivando per organizzare sessioni equivalenti ma concentrandosi sulle altre macro-aree per organizzare nuove giornate di questo genere in altre città. L'Italia vive in uno stato di perenne emergenza culturale, forse la nostra urgenza è una risposta alla situazione contingente. Inoltre Villa Croce a Genova è un'esperimento di gestione sperimentale mista pubblico-privata e quindi il luogo ideale per discutere questi temi.
In che rapporto di continuità/discontinuità con l’edizione autunnale di Prato?
La giornata di Genova è stata promossa dal Comitato organizzatore del Forum permanente dell'arte contemporanea e agisce per tanto in piena continuità. Il Forum ha generato un'energia straordinaria che si basa interamente sul lavoro volontario dei partecipanti. Non è gerarchico nè rappresentativo ma mette a disposizione dell'arte contemporanea e dell'Italia le capacità e le competenze di chi partecipa di volta in volta. Per permettere alle parti invitate di essere più critiche e per questo costruttive, abbiamo separato la parte di lavori riservata a un numero ristretto di attori e una parte pubblica aperta a tutti.
I 4 tavoli di lavoro sono l'esito del report finale di area?
I quattro tavoli nascono dall'esito delle due macro-aree di lavoro, Pubblico/privato e Proposte di strategie interne, di cui Antonella Crippa e Silvia Simoncelli sono state le coordinatrici. Progettando questo incontro insieme ad Ilaria Bonacossa, che ospita il Forum a Villa Croce ed era già parte del primo gruppo promotore, abbiamo voluto includere anche tante altre voci: alcune avevano espresso la loro opinione a Prato, altre ci sono per la prima volta, siamo rimaste favorevolmente stupite da quanti professionisti, collezionisti e non addetti ai lavori abbiano dimostrato la volontà di aiutare questo mondo dell'arte contemporanea a comunicare con il settore privato. Immaginiamo il Forum come tanti fili che si avvolgono intorno a un gomitolo di lana: il processo è lento ma il gomitolo cresce e diventa sempre più denso e colorato.
Cosa vi aspettate da partecipanti, contenuti, sessioni di lavoro?
Ci aspettiamo che partecipino, che discutano, che ascoltino e si facciano ascoltare, che ognuno condivida esperienze e soluzioni per poter formalizzare modalità di azione. La piattaforma del Forum è un dispositivo di contatto, un generatore di incontri che speriamo siano proficui.
Output e obiettivi futuri?
Come nel caso di Prato, anche da Genova emergeranno gli atti. Quelli di Prato sono in fase di pubblicazione e quelli di Genova lo saranno tra qualche mese. Edizione dopo edizione, daranno vita a una sorta di «letteratura partecipata» - non accademica ma vissuta - che raccoglierà riflessioni e proposte operative, e sarà a disposizione per essere utilizzata da tutti, anche da chi è chiamato a decidere le sorti e l'agenda culturale del nostro Paese e dell'Europa. L'arte contemporanea rispecchia la nostra identità e allo stesso tempo è strumentale a immaginare il nostro futuro culturale, sociale ed economico.
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