Il Forum di Napoli fa sempre acqua, ma ancora non affonda
Napoli. Con una nota indirizzata al commissario della Fondazione Alessandro Puca e al sindaco Luigi De Magistris,Andreas Neumann, ultimo incaricato in ordine temporale alla guida del Forum Universale delle Culture Napoli 2013, comunica che declina l’incarico, assunto poco meno di un mese fa ma ancora non formalizzato, e che preferisce mantenere, se mai il Comune si decidesse a stipulare un reale contratto, la più contenuta carica di superconsulente alla cultura per il Comune di Napoli.Intelligenti pauca, indubbiamente.
Tutto bene, se non avvenisse a meno di 20 giorni dall’inizio dell’evento e se il Forum non fosseun format internazionale che Napoli, con la sua folcloristica verve, ha saputo stravolgere, rafforzando l’idea che il cabaret di improvvisazione possa diventare un fecondo genere da praticare anche quando ci si confronta con una platea internazionale.
Forse in pochi ormai, esausti, ricordiamo che il Forum è un evento culturale internazionalepromosso dall’Unesco e istituito per la prima volta a Barcellona nel 2004 per «promuovere il dialogo interculturale e la conoscenza tra i popoli, attraverso il rispetto dei valori della diversità e dello sviluppo umano sostenibile e pacifico».
Il Forum avrebbe dovuto sostituire il protagonismo dei singoli Stati con quello della società civile tutta, coinvolgendola in una partecipazione diretta: giovani, intellettuali, artisti, professionisti e la comunità scientifica avrebbero dovuto avanzare proposte culturali con la finalità di costituire un patrimonio permanente di conoscenza, esperienze, relazioni e documentazione sui temi trattati. E ancora, e questo è sempre stato l’aspetto più interessante nelle precedenti edizioni di Barcellona, Monterrey e Valparaíso, il format dovrebbe prevedere anche un progetto di trasformazione e di riqualificazione urbana, con conseguenti nuove occasioni occupazionali, rilancio turistico e soprattutto sviluppo infrastrutturale. E qui fu Napoli.
Difficile riassumere un complicato intreccio, che mescola noir (il morto è la cultura) a soap dall’appassionante sceneggiatura. I personaggi ben strutturati e l’intreccio non mancano: abbiamo presidenti del Forum che si susseguono tra incertezze di compensi, proclami dimessi o cantati: Nicola Oddati, Roberto Vecchioni, Francesco Caruso e, forse, Sergio Marotta; ci sono stati poi i membri dell’allora Cda della Fondazione e quelli del comitato scientifico, con il solito valzer di nomine; poi, ancora, il commercialista e commissario straordinario Alessandro Puca, che deve traghettare l’indebitata Fondazione a più sicuri mari e che oggi nega di aver mai saputo che Neumann avesse avuto incarichi per il Forum e che sa solo dai giornali che la kermesse forse si aprirà con un concerto di Ennio Morricone al Teatro di San Carlo; c’è, ancora, il giallo di Palazzo, con le imbarazzanti e inopportune proposte avanzate dall’assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Gaetano Daniele, che lo scorso agosto aveva offerto a Claudio De Magistris, fratello del sindaco, la responsabilità organizzativa del Forum per meriti (di organizzatore di eventi) e per necessità (per ovviare alle lamentele di Claudio De Magistris, volontario del Comune di Napoli dal famigerato giugno 2011; ma poi è seguito il monito del Sindaco e il «gran rifiuto» del fratello che rimane «tecnicamente» disoccupato); ci sono gli affari: 16 milioni di euro stanziati, di cui una parte andranno a coprire i debiti pregressi della Fondazione Forum (e tra questi anche quelli che avanza il Mav, Museo Archeologico Virtuale di Ercolano, gestito da Cives, di cui il neoassessore Gaetano Daniele è presidente), divisi in 11 milioni gestiti dal Comune di Napoli e i rimanenti dalla Regine Campania; non mancano i testa a testa istituzionali: Regione Campania versus Comune di Napoli, andata e ritorno, e su tutti, una vera unica gran Signora: l’Unesco che per pudore dichiara meno di quello che potrebbe.
Tra le opportunistiche aspettative degli «integrati» e le cassandresche smorfie degli «apocalittici» e con buona pace di chi sa bene che il Forum si limiterà a porre sotto la sua egida tutti gli eventi che si svolgeranno in città tra settembre 2013 e maggio 2014 e poco, ma davvero poco altro, ci si chiede perché questi amministratori della cultura siano così malfidati da non ascoltare neppure i pareri di quegli stessi esperti consulenti che nominano al loro fianco.
Neumann oggi ancora più chiaramente afferma su «la Repubblica»: «Già a fine luglio sembrava una missione impossibile, oggi siamo a settembre e ho avuto modo di costatare che, dal mio punto di vista, la missione non era impossibile, ma più che impossibile. Dalla mia valutazione personale, di professionista, non ci sono possibilità. Come tecnico reputo non realistico pensare che qualcosa possa accadere in due settimane».
Chapeau a Neumann. Buona Piedigrotta a noi.
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da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 6 settembre 2013