Il doppio valore dell’arte per la Fondazione CRT
Torino. Accomodati al Tavolo-opera di Mario Merz nello spazio di «ZonArte» ad Artissima, poco prima che i filosofi Maurizio Ferraris e Roberto Salizzoni riempissero l’ambiente per discutere il «Doppio valore dell’arte», ho incontrato Massimo Broccio, Segretario del Consiglio della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, che nell’adiacente «Meeting Point» aveva appena presentato la nuova edizione del progetto «Resò» con gli artisti Eva Frappiccini e i fratelli De Serio.
Confermato il budget del 2011, anche quest’anno ad Artissima la Fondazione ha investito 600mila euro nell’acquisizione di 24 opere[1] che concederà immediatamente in comodato d’uso ai due grandi musei d’arte contemporanea della città: la GAM e il Castello di Rivoli. La Fondazione, infatti, nasce nel 2000 come ente strumentale della Fondazione CRT per creare e alimentare una collezione d’arte contemporanea – che oggi ha superato le 700 opere costituendo una delle più importanti collezioni in Europa – senza allestire uno spazio espositivo proprio, ma alimentando le collezioni permanenti dei due musei torinesi: «questa è la nostra storica ed ancora prioritaria missione, con un posizionamento strategico nell’ambito degli interventi culturali della Fondazione CRT. La scelta e l’entità dell’investimento in arte contemporanea è relativamente unica, con queste modalità e finalità, in Italia ed in Europa» spiega Massimo Broccio. Un modello singolare che negli ultimi anni ha intrapreso anche un importante cammino verso il sostegno allo sviluppo del sistema dell’arte contemporanea piemontese nel suo complesso. Le più recenti attività della Fondazione, infatti, partono dall’investimento sull’opera per abbracciare un secondo (o doppio) valore dell’arte: l’educazione e la formazione.
Come nasce l’impegno della Fondazione per l’Arte CRT sul sistema dell’arte contemporanea piemontese?
Da qualche anno abbiamo deciso di integrare la missione della Fondazione prevedendo anche interventi a favore del sistema perché, da un punto di vista strategico, abbiamo ritenuto necessario sostenere anche quanto sta intorno alle due eccellenze trainanti: GAM e Rivoli. Questo territorio è un importante laboratorio, com’è noto, e un bacino di eccellenza nell’ambito dell’educazione e della formazione attraverso l’arte. Dopo un’adeguata indagine e confronti con i vari soggetti, abbiamo individuato quattro settori d’intervento: formazione, educazione, fruizione ed eventi di sistema e comunicazione.
Con quale progettualità?
Investiamo sull’educazione attraverso il progetto «ZonArte», che mette in rete i dipartimenti educativi dei principali centri di arte contemporanea[2], e sulla formazione con il progetto d’eccellenza «Resò», che ha creato un’importante piattaforma[3] tra le residenze piemontesi e alcune eccellenze internazionali. Per ampliare e completare il progetto formativo, quest’anno abbiamo lanciato anche i progetti «Campo», un corso per curatori in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, e «Meet up» per accompagnare giovanissimi artisti ad una mostra importante e con un progetto formativo ad hoc. Riguardo la fruizione, sosteniamo ovviamente «Artissima» altra eccellenza del sistema e «Paratissima», l’apertura straordinaria delle gallerie di «Ouverture» e la manifestazione «Giorno per Giorno».
Infine, crediamo che sia altrettanto strategico investire in comunicazione. Per questo abbiamo sostenuto la creazione e l’alimentazione del sito web www.contemporaryarttorinopiemonte.it, un unicuum in Italia. Sosteniamo inoltre un palinsesto pubblicitario di oltre 50 uscite durante l’anno sulle principali riviste e quotidiani di settore e non. Tutti questi progetti seguono appieno la filosofia di intervento della Fondazione, che si rivolge a progetti esclusivamente di rete e di sistema, innovativi e orientati all’ottimizzazione delle risorse e dei costi. Solo in questo modo siamo riusciti, infatti, ad aumentare le proposte nonostante una pesante riduzione delle nostre risorse disponibili.
Sistema come parola chiave: come considerate, dunque, la proposta progettuale di un’unica fondazione per l’arte contemporanea che accorpi Rivoli, Gam e Artissima?
La nostra Fondazione è un soggetto che dialoga con le istituzioni e per quanto possibile si pone al servizio delle stesse e della collettività, ma non intende in alcun modo interferire con le scelte che la politica intende adottare. Detto questo, valutare ipotesi di accorpamento esclusivamente sul contemporaneo che partendo da un progetto culturale vadano anche ad ottimizzare sia risorse che aspetti organizzativi è certamente positivo. Ogni tipo di valutazione non potrà quindi che essere espressa in presenza di un progetto e delle sue concrete e positive possibilità di attuazione.
15 novembre, Stati Generali della Cultura. Questi quattro anni di crisi hanno fatto emergere una nuova necessità di comprendere il valore della cultura e di pensare a nuove politiche culturali dei territori e a livello centrale. Come immagina un’Italia uscita dalla crisi? Sarà in grado il nostro Paese di riportare la cultura al centro?
Io me lo auguro. Il nostro Paese sta acquisendo sempre maggiore consapevolezza in merito alle importanti criticità che lo caratterizzano in vari ambiti e settori. Certamente è fondamentale che la cultura – io vorrei dire più in generale la formazione scolastica e la cultura – ritorni ad avere un ruolo centrale nella società. Questa crisi, che è nata come crisi di natura finanziaria, ha mostrato quelli che sono gli effetti di un eccesso di capitalismo, di liberismo. Un ritorno alle ragionevoli radici e valori di una società in grado di progredire in modo sostenibile è sicuramente un punto fondamentale e irrinunciabile. Da parte nostra c’è un’assoluta adesione a quello che prevede il «Manifesto per una Costituente della Cultura». Nel lungo periodo tutte le crisi sono utili, nel senso che pongono le persone, le società, a confronto con gli errori commessi e sono di stimolo per migliorare ed innovare. Per cui, da questa comprensione, ripartire.
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Immagine: Jim Lambie, Metal box (ocean colour scene), 2012
[1] Le opere sono state selezionate su proposta dei direttori Beatrice Merz e Danilo Eccher. Per la GAM di Torino le opere acquistate sono di: Jim Lambie, Avish Khebrehzadeh, Marina Abramovic, Sissi, Francesco Barocco, Franco Vaccari, Niamh O’ Malley, Driant Zeneli, Nira Pereg, Pauline Boudry e Renate Lorenz, Jacopo Miliani. Per il Castello di Rivoli-Museo d’Arte Contemporanea le opere acquistate sono di: Marinella Senatore, Maria Jose Arjona, Meris Angioletti, Daniel Steegman, Teresa Margolles, Mircea Cantor, Ibrahim Abumsmar, Giorgio Griffa. Il Comitato Scientifico internazionale della Fondazione Arte CRT è composto da Manolo Borja-Villel, Rudi Fuchs e Nicholas Serota.
[2] ZonArte nasce con l’obiettivo di creare una rete di interazione tra i musei e il pubblico attraverso il dibattito e il confronto sui linguaggi artistici contemporanei, che riunisce i Dipartimenti Educazione di Castello di Rivoli, Cittadellarte Fondazione Pistoletto, GAM, Fondazione Merz, PAV con la collaborazione con Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
[3] La piattaforma è formata da: Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, Castello di Rivoli, CeSAC - Centro per le Arti Contemporanee di Caraglio, Città di Torino - GAI Associazione Circuito Giovani Artisti Italiani, Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Fondazione Spinola Banna per l’Arte, PAV, Provincia di Torino - Eco e Narciso e dai partner stranieri Khoj-International Artist Association di New Delhi, Townhouse Gallery del Cairo e Capacete, nella doppia sede di Rio de Janeiro e San Paolo.