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Il caso del doppio Canaletto a Parigi? È stato un caso

  • Pubblicato il: 14/09/2012 - 10:09
Autore/i: 
Rubrica: 
DAL MONDO
Articolo a cura di: 
Anna Maria Merlo
Il manifesto della mostra di Canaletto al Musée Maillol

Parigi. Si è inaugurata oggi, giovedì 13 settembre, l’esposizione «Canaletto-Guardi. I due maestri di Venezia» al Musée Jacquemart-André (fino al 14 gennaio). La prossima settimana apre «Canaletto a Venezia», al Musée Maillol (19 settembre-10 febbraio). La prima mostra, curata dalla grande specialista dei vedutisti veneziani Bozena Anna Kowalczyk, espone per la prima volta a Parigi otto Canaletto della Royal Collection britannica, che possiede la più importante collezione dell’artista al mondo. La maggior parte delle opere proviene da grandi musei europei e americani (British Museum, National Gallery, Alte Pinakotek, Louvre, Thyssen-Bornemisza di Madrid, Frick Collection, Philadelphia Museum).

La seconda, realizzata in accordo con la Fondazione Museo Civici di Venezia e curata daAnnalisa Scarpa, riunisce una cinquantina di opere, molte provenienti da collezioni private. Sono esposti anche numerosi disegni, tra cui il famoso carnet, realizzato verso il 1731 e conservato al gabinetto dei Disegni e Stampe delle Gallerie dell’Accademia, che raramente lo presta. Ma anche il Jacquemart-André ha ottenuto qualche prestito dalla galleria dell’Accademia.
Come mai contemporaneamente a Parigi due mostre di Canaletto, un artista, tra l’altro, tradizionalmente non troppo amato in Francia? La spiegazione ufficiale è che è dovuto «al caso». Secondo Nicolas Sainte Fare Garnot, conservatore del Jacquemart-André, i due musei devono aver avuto la stessa idea dopo le mostre di Canaletto che hanno avuto luogo negli Usa due anni fa. Il conservatore vuole credere a un’iniziativa, benché dovuta al caso, «complementare». Ma questo duello a distanza crea nervosismo negli stati maggiori delle due istituzioni private. Probabilmente, nessuno dei due musei ha voluto abbandonare il progetto quando è venuto a conoscenza dell’iniziativa del rivale. Al Jacquemart-André sottolineano la grande scientificità della mostra, un’allusione tacita all’accusa diffusa di spettacolarità delle mostre del Maillol con la gestione di Patrizia Nitti.
Nell’ambiente dell’arte parigino viene però messa in causa la gestione dei musei privati, che studiano la programmazione ognuno per sé, senza coordinamento, in uno spirito commerciale di concorrenza, con un funzionamento del tutto opposto a quello dei musei pubblici. C’è chi si interroga: ma i Musei di Venezia non erano al corrente, visto che sono stati sollecitati per i prestiti? Il nervosismo negli stati maggiori dei due musei riguarda ora i visitatori: ci sarà oggettivamente una battaglia per le entrate, tra due istituzioni private quasi equivalenti, che attirano molto pubblico straniero, che potrebbe essere destabilizzato dalla sovrabbondanza di Canaletto a Parigi.

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da Il Giornale dell'Arte , edizione online, 13 settembre 2012