I tesori delle fondazioni in rete
Bologna. L’atteso Ministro Ornaghi non ha potuto presenziare al lancio del progetto culturale più ambizioso di Acri[1], «r’accolte. L’arte delle Fondazioni», che si è tenuto giovedì 5 dicembre 2012 alla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Avviato nel 2006 e coordinato da Elisabetta Boccia di Acri e Patrizia Rossi della Fondazione Cari Cesena, «r’accolte» è un database online che censisce le opere d’arte di proprietà di 52 fondazioni di origine bancaria (su 88) per un totale di 9.334 schede. Le opere sono state catalogate secondo diversi parametri che permettono interrogazioni del database per autore, periodo storico, collezione d’origine e via dicendo. La crisi di governo ha blindato il Ministro a Roma, ma non gli ha impedito di inviare a Bologna il suo discorso inaugurale. Secondo il Ministro, r’accolte «contribuisce a valorizzare la cultura dando nuova vita a collezioni in precedenza quasi mai fruibili al pubblico, fornendo alle città italiane l’opportunità di scoprire parti della loro cultura, tradizione, patrimonio». Il dato più interessante, infatti, è la volontà delle fondazioni che hanno aderito a r’accolte di partire dalla ricchezza svelata dal database per costruire insieme progetti espositivi, di ricerca e valorizzazione. Inaugura r’accolte la mostra «Il Barocco emiliano» (Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, fino al 3 febbraio 2013) che espone una selezione di 20 dipinti provenienti da 11 fondazioni dell’Emilia Romagna e delle Marche, tra cui compaiono i Carracci, Guido Reni, Guercino, Guido Cagnacci, Elisabetta Sirani e i fratelli Gandolfi, con la curatela di Angelo Mazza.
Sottolineando il valore dell’accessibilità per il grande pubblico, Ornaghi ha aggiunto che le fondazioni di origine bancaria sono «i principali nuovi mecenati e forse, prese complessivamente, sono le prime in assoluto». Senz’altro rappresentano un grande punto di riferimento nel sostegno e nella realizzazione di iniziative culturali nei loro territori di riferimento, se si considera che, in controtendenza rispetto alla pubblica amministrazione e alle imprese, «Arte, Attività e Beni Culturali» è il primo settore d’intervento (30,7% delle erogazioni totali), con oltre 335 milioni di euro complessivamente investiti nel settore nel 2011[2].
«La valorizzazione del proprio patrimonio culturale non può prescindere dalla costruzione di politiche integrate di territorio, solo così si traggono benefici di lungo periodo» conclude il Ministro, definendo la rilevanza di questi corpi intermedi per la cooperazione pubblico-privato nel welfare della cultura. Un input accolto da Giuseppe Guzzetti, Presidente Acri e Fondazione Cariplo che, plaudendo all’iniziativa come grande risultato associativo, non ha voluto esimersi dal sottolineare la posizione cruciale delle fondazioni di origine bancaria per la crescita. «La cultura è la materia prima su cui dovremmo basare i progetti di sviluppo del nostro Paese, per questo stiamo lavorando al passaggio dalla detrazione d'imposta alla deduzione dei redditi per le erogazioni in arte e cultura» afferma. «Il ruolo pluralistico di questi corpi intermedi va sempre ricordato a chi attacca le fondazioni, volendole separare dal Terzo Settore. Le fondazioni sono soggetti privati autonomi che perseguono una missione filantropica, che pagano le tasse. Il loro intento è di creare sviluppo e favorire ricadute positive in termini di formazione, attrazione turistica e occupazione, ma non solo. Il restauro dei centri storici, il recupero di edifici antichi e chiese abbandonate, il ripristino di fabbricati industriali dismessi, offrendo nuovi spazi per la cultura favorisce l’integrazione e la coesione sociale. Ahimè ormai soggetti anch’essi ad aliquote Imu pari a quella degli edifici soggetti ad attività commerciali! Questi, naturalmente, sono soldi sottratti alle erogazioni». Marco Cammelli, Presidente della Commissione Arte e Cultura di Acri e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, conclude la presentazione affermando: «oggi ospitiamo i fautori e i fruitori di una cooperazione. Con questo progetto abbiamo fatto a noi ciò che auspichiamo per gli altri».
In una recensione del film «Reality» di Matteo Garrone, l’illustre bolognese Franco Berardi Bifo ne sottolinea la duplice natura neorealistica e barocca, affermando che «il barocco è la realtà della storia moderna italiana». Rileggere il passato, forse, ci aiuterà a capire il presente.
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[1] Associazione delle Casse di Risparmio e Fondazioni di origine bancaria Italiane.
[2] Fonte Acri. All’interno del settore, al primo posto degli investimenti c’è la conservazione del Patrimonio storico-artistico.