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I giapponesi del Premio Faenza a Roma

  • Pubblicato il: 01/03/2013 - 08:58
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Stefano Luppi
Un'opera di Tomoku Sakumoto

Roma. Il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza va in trasferta nella Capitale ed espone all'Istituto Giapponese di Culturadal 26 marzo al 25 maggio per la cura di Claudia Casali, una quarantina di pezzi realizzati da artisti giapponesi dagli anni ’60 a oggi appartenenti alla collezione dell’istituzione faentina (Mic). Sono opere premiate al «Concorso della Ceramica d’Arte contemporanea - Premio Faenza» dal 1964 ad oggi e fanno parte della rassegna «Ceramica giapponese in Italia: il Premio Faenza. Opere dalle Collezioni del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza» organizzata per celebrare il 50° anniversario della fondazione del Mic. «Questa mostra, spiega Claudia Casali, direttrice del museo faen, è un’occasione importante per fornire uno spaccato sull’arte ceramica, linguaggio di eccellenza in cui il Giappone ha da sempre avuto un proprio indiscusso primato».
Già dagli anni Sessanta molti artisti giapponesi cominciarono a frequentare i corsi di alta formazione ceramica dell’Istituto d’arte faentino portando così novità, dialogo e accrescimento reciproco e facendo conoscere il Premio Faenza in Oriente. Dal 1971, grazie anche al critico Yoshiaki Inui e proprio alla collaborazione dell’Istituto Giapponese di Cultura, questo rapporto si intensificò: da allora la presenza di artisti giapponesi al Premio Faenza fu una costante.
Ordinate a Roma le opere della metà degli anni Sessanta di Asami Ryûzô, Kanô Mitsuo, Rejro Asai, Yasuhara Kimei Miura Isamu, poi Yasuo Hayashi (1972), Miwa Ryosaku (1978), Takako Araki (1979), Kensaku Uke (1979), Aki Matsui Toshio (Premio Faenza 1982), Sueharu Fukami ( Premio Faenza 1985), Hiroshi Ikehata  (1998 e 2001), Eiko Kishi (1998), Kazuhito Nagasawa (1998), Jun Nishida (2003), Keiko Iwanaga (2001), Nobuyuki Ogawa (2001), Tomoko Kawakami (Premio Faenza ex aequo 2005), Kenichi Harayama (2005), Kyoko Hori (2005), Akio Niisato (2005), Tomonari Kato (2007, Premio Faenza ex aequo 2009), Shigeki Hayashi (2007),Mariko Wada (2009), Kazumasu Futamura (2009), Junko Shimomura (2009), Yoshinori Akazawa (2009), Shigeki Hayashi (2011), Eri Dewa (Premio Faenza ex aequo 2011), Tomoku Sakumoto (2011).
da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 28 febbraio 2013