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Francia. La Fondation du Patrimoine festeggia 20 anni di attività

  • Pubblicato il: 14/03/2016 - 19:35
Rubrica: 
FONDAZIONI PER LA CULTURA
Articolo a cura di: 
Maria Elena Santagati

1996-2016: un ventennio al servizio del patrimonio culturale di prossimità. Restauro, valorizzazione, occupazione, questi i principali ambiti di intervento della più importante fondazione privata francese del settore, in collaborazione con Stato, enti locali, associazioni, fondazioni e imprese. Alcune analogie con l'attività svolta in Italia dal FAI-Fondo Ambiente Italiano

 
La Fondation du patrimoine è la più importante organizzazione privata francese, indipendente, no profit, attiva sul fronte della conservazione, del restauro e della valorizzazione del patrimonio di prossimità, ovvero del patrimonio non tutelato dallo Stato. Edifici civili e religiosi, ponti, mulini, beni mobili, testimonianze del patrimonio industriale e naturale e altro ancora al centro degli interventi della Fondazione, che nel 2013 è stata insignita del premio Europa Nostra nella categoria «contributi esemplari».
 
Istituita con legge 2 luglio 1996, a seguito delle indicazioni del Rapporto presentato dal senatore Jean-Paul Hugot, la Fondazione è riconosciuta di utilità pubblica con decreto del 18 aprile 1997. 13 i soci fondatori: Axa, Bellon (Sodexo), Crédit Agricole, Danone, Devanlay, Fimalac, Fondation EDF, Indreco, L’Oréal, Michelin, Shell, Parcs et Jardins de France, Vivendi, a cui si aggiunge nel 2000 anche la Fédération Française du Bâtiment. Dal 2006 anche la fondazione d'impresa Total figura tra i grandi mecenati a livello nazionale. Tra i partner, enti locali, i loro organismi rappresentativi e le principali associazioni nazionali attive nel campo dei beni culturali. Dal 2008 la Fondazione allarga i suoi orizzonti, occupandosi anche dei monumenti storici di proprietà privata aperti al pubblico e del patrimonio naturale.  Si compone di un presidente, un direttore generale, un consiglio di amministrazione, un comitato di indirizzo e una squadra di circa 70 lavoratori dipendenti e di oltre 500 delegati volontari presenti sul territorio, a livello regionale e provinciale. Nel 2013, la Corte dei Conti la qualifica come «esempio di gestione di qualità».
 
La fondazione persegue i seguenti obiettivi:

  • sensibilizzare i cittadini alla necessità di un impegno comune in favore del patrimonio nazionale;
  • contribuire all'identificazione di edifici e siti a rischio;
  • promuovere e organizzare il partenariato tra le associazioni attive nell'ambito del patrimonio culturale, i poteri pubblici nazionali e locali e i potenziali mecenati;
  • partecipare alla realizzazione di programmi di restauro;
  • favorire l'occupazione e la trasmissione dei mestieri e del saper fare nell'ambito dei beni culturali.

Sostiene i progetti di proprietari privati, di enti locali e di associazioni, mobilita il mecenatismo d'impresa e promuove l'inserimento lavorativo e l'occupazione nell'ambito delle professioni legate al patrimonio culturale. Inoltre, attraverso l'assegnazione di un apposito label da parte della Fondazione (oltre 1400 label assegnati nel 2015), lo Stato riconosce ai proprietari privati la defiscalizzazione in toto o in parte dei lavori di restauro e di tutela oggetto del progetto presentato. È altresì attiva attraverso 4 fondi nazionali specifici: il fondo nazionale per l'inserimento lavorativo delle categorie disagiate, il fondo nazionale per la valorizzazione delle professioni nel campo dei beni culturali, il fondo nazionale per il patrimonio ebraico e protestante e il fondo nazionale per il patrimonio naturale.
 
Nel 2015 ha raccolto donazioni dai cittadini per un totale di 13,7 milioni di € (+28,5% rispetto al 2014), a cui si aggiunge un contributo di oltre 3 milioni di € da parte di imprese e fondazioni. Nel periodo 2000-2014 ha sostenuto 22859 progetti, di cui 15061 privati e 7798 pubblici, per un valore totale di 1,8 miliardi di €. Desta preoccupazione, tuttavia, la previsione di una riduzione del finanziamento statale, che per l'anno in corso dovrebbe essere dimezzato, passando da 8 a 4 milioni di €. La Fondazione riceve infatti dal 2003 il 50% delle successioni senza successibili incassate dallo Stato, il cui valore è esso stesso in diminuzione. Il problema è stato oggetto in questi giorni di un'interrogazione parlamentare da parte del deputato François de Mazières.

In occasione dei 20 anni di attività, la Fondazione ha promosso un sondaggio sul rapporto dei cittadini francesi con il patrimonio di prossimità, realizzato in collaborazione con Caisse d'Epargne, che riunisce le 17 casse di risparmio francesi. Da questo emergono dati interessanti: dei 1045 intervistati , il 55% sarebbe disposto a dedicare del tempo a titolo volontario in favore del patrimonio di prossimità, il 59% afferma di essere a conoscenza delle piattaforme per le donazioni online, il 23% ha già effettuato donazioni attraverso il crowdfunding (ossia il 14% dei francesi), il 93% giudica positivamente il finanziamento dei lavori di restauro del patrimonio di prossimità da parte di fondazioni private, il 48% conosce la Fondation du Patrimoine.
 
Alcune analogie possono essere riscontrate con l'attività svolta in Italia dal FAI-Fondo Ambiente Italiano, fondazione senza scopo di lucro che dal 1975 opera per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio, attraverso il supporto di una rete territoriale di volontari. Entrambe ispirate al National Trust britannico, le due Fondazioni condividono l'interesse per il patrimonio minore e a rischio, per cui il FAI interviene attraverso iniziative quali i Luoghi del Cuore, il censimento nazionale, promosso in collaborazione con Intesa Sanpaolo, per la segnalazione di luoghi in condizioni critiche cari ai cittadini e il finanziamento dei relativi interventi di recupero. E ancora, Puntiamo i riflettori, progetto con cui le delegazioni territoriali individuano un bene locale rappresentativo dell'identità collettiva, abbandonato o in stato di degrado, e ne promuovono il recupero e la valorizzazione. Numerose anche le iniziative nazionali di sensibilizzazione e di raccolta fondi, come le celebri Giornate FAI di Primavera, in programma il 19 e il 20 marzo.
 
Esempi efficaci in cui privato e società civile uniscono le forze in favore di quel bene pubblico che è il patrimonio culturale, materiale o immateriale che esso sia. Decisivo l'apporto del mondo del volontariato, delle comunità locali, delle fondazioni private, una sinergia dalle innumerevoli potenzialità, in parte ancora da esplorare.
 
 
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patrimonio culturale di prossimità – fondazioni – crowdfunding – volontariato –  sensibilizzazione
 
Foto: fonte: www.fondation-patrimoine.org
 
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