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Fondazione Italiana Accenture lancia «Ars. Arte che realizza occupazione sociale»

  • Pubblicato il: 21/12/2012 - 16:43
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Rubrica: 
OPINIONI E CONVERSAZIONI
Articolo a cura di: 
Neve Mazzoleni

Milano. Un investimento per il futuro delle giovani generazioni nostrane attraverso una call for ideas in grande stile, nella quale possono partecipare singoli progettisti, startupper, studenti o appassionati di cultura e arte, a fianco di associazioni, fondazioni, cooperative sociali per realizzare un grande piano di rilancio del nostro Paese che passa attraverso la valorizzazione del Patrimonio storico artistico.
Fondazione Italiana Accenture ha puntato quasi l’60% del suo budget annuale per sostenere questo bando, mettendo a disposizione anche le competenze di consulenza in tecnologia e sistemi informativi, nonché di progettazione che gli derivano dal core-business dell’azienda di appartenenza. Un chiaro segnale anche di sostegno al virtuoso e sfaccettato Terzo Settore,  che produce valore per il Welfare del Paese.
Abbiamo conversato con Diego Visconti e Bruno Ambrosini, rispettivamente Presidente e Segretario Generale della Fondazione, insieme cuore e mente del progetto.

La Fondazione Italiana Accenture: missione e storia
La Fondazione Italiana Accenture è nata nel 2002 con la volontà di trasferire al Terzo Settore le competenze, esperienze, e tecnologie maturate in anni di esperienza di Accenture, azienda globale con più 270.000 dipendenti nel mondo, più di 10.000 in Italia,. Il mondo del non-profit è per noi centrale nel sostegno del principio della sussidiarietà e sviluppo del Welfare.  Siamo convinti che il Terzo Settore abbia un alto potenziale per contribuire allo sviluppo economico e sociale del nostro Paese, a condizione che si cerchi di fare più sistema tra i molti soggetti che lo compongono. È un mondo straordinario per il quale ci mettiamo a servizio nel condividere un po’ di competenze  per renderlo produttivo, efficiente ed efficace, in modo che possa usare metodologie e sistemi professionali, come quelli del mondo profit, per sviluppare progetti di comune beneficio.
In 10 anni di evoluzione, la Fondazione si è specializzata in tre ambiti specifici di intervento: lo sviluppo sostenibile, in termini di promozione verso comportamenti etici di rispetto dell’ecosistema e della società; l’educazione dei giovani, con la diffusione della conoscenza delle nuove tecnologie; la cultura digitale come strumento di conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico nazionale.
Il nostro target di riferimento è la cosiddetta intelligenza collettiva, ovvero la condivisione delle idee, attraverso il dialogo in rete, che noi abbiamo concretizzato con il lancio della Community virtuale ideaTRE60. Tutte le nostre iniziative hanno l’obbiettivo di creare posti di lavoro: i progetti vincenti devono essere scalabili e replicabili. Se l’idea è buona, vorremmo fosse declinata anche in altri territori, per altre situazioni.

Quale il rapporto fra la Fondazione e l’Impresa dalla quale provenite?
Accenture è una Global Company, con una presenza internazionale molto estesa. Al momento della quotazione in Borsa nel 2001 a New York, i soci decisero di riservare una parte significativa delle azioni alla Global Foundation, che finanzia una serie di attività a livello globale, fra le quali anche le Local Foundations, attive nei principali Paesi nei quali Accenture opera. Fondazione Italiana Accenture è stata forse la prima a nascere, nel 2002, definendo una sua autonomia, pur nel costante riferimento ai programmi della Global Foundation.
A livello globale i progetti si riuniscono sotto il cappello «skill to succeed» , che in Italia abbiamo interpretato con una declinazione attenta ai bisogni urgenti del momento.  Il problema più evidente che affligge il Paese è la disoccupazione: noi vogliamo aprire la via per la speranza per il futuro, rivolgendoci a tutti coloro che sono espulsi dal mondo del lavoro. Siamo attori che partecipano nella costruzione di un futuro sostenibile nell’ambito non-profit. Vogliamo contribuire offrendo infrastrutture intellettuali, tecniche, di processo, che ci provengono dal know how maturato in azienda, mettendo in rete tutte le realtà che si adoperano a favore del bene comune, per evitare la dispersione del valore che si genera nella loro parcellizzazione.
Un esempio virtuoso della nostra azione è la collaborazione con Progetto ITACA onlus: attraverso il nostro intervento con l’introduzione di strumenti tecnologici, abbiamo favorito la gestione delle attività, e stimolato l’entusiasmo degli utenti, persone affette da disagio psicologico, poiché riscontrano un modo più professionale di lavorare, nonché dei volontari che sentono di contribuire in modo più efficace.

Strumenti di ultima generazione per la comunicazione, che si avvalgono delle tecnologie web 2.0: qualche parola su ideaTRE60.it. Obbiettivi e risultati.
ideaTRE60 è «il luogo dove le idee accadono», ovvero è una piattaforma virtuale, nata nel Marzo 2010 per sviluppare e realizzare progetti di utilità sociale attraverso la condivisione delle idee.
Molti attori del Terzo Settore, come organizzazioni e società civile,  possono incontrarsi con Enti e aziende che hanno risorse da investire per il progresso comune, per condividere progetti, fare sistema, creare innovazione, realizzare idee. Attraverso Fondazione Italiana Accenture, i membri partecipano alle open calls for ideas .
Ad oggi vantiamo 7000 membri iscritti, 1200 persone che hanno partecipato ai concorsi e oltre 600 idee progettuali ricevute. Ad oggi abbiamo premiato 6 idee, che sono state realizzate o in corso di realizzazione.

Da pochi giorni il lancio di «Ars. Arte che realizza occupazione sociale»: un chiaro impegno a favore dei giovani, dei territori, del patrimonio culturale, dell’innovazione. Perché scegliere il patrimonio artistico?
È una domanda che ci siamo posti tante volte, confrontandoci con personalità di spicco del mondo economico-finanziario che siedono nel nostro advisory board. Abbiamo ragionato sulle eccellenze del Sistema Italia, individuando nel nostro patrimonio culturale-artistico l’elemento caratterizzante che ci distingue nel mondo. Siamo partiti con la constatazione che stiamo perdendo posizioni rispetto ad altri Paesi, per esempio in numero di visitatori annuali.  Dai dati pubblicati nella ricerca condotta da Unioncamere e Symbola, l’unico settore nel panorama culturale che risulta essere in sofferenza è quello legato alla valorizzazione del patrimonio artistico: - 0,6% di valore aggiunto e -8,7% di occupati. Ecco perché abbiamo deciso di focalizzare qui la nostra attenzione.
Vogliamo contribuire al suo rilancio, alla sua modernizzazione rispetto a sistemi tradizionali e attardati: riteniamo che la parola «sfruttare» non debba spaventare, se declinata con intelligenza e visione orientata allo sviluppo economico e creazione di posti di lavoro, nel rispetto del mantenimento e conservazione. Stiamo parlando di un settore che è espressione diretta della nostra identità, cultura, eccezionalità: è contro-producente non valorizzare i propri talenti ed eccellenze, a fronte anche delle manifeste difficoltà che lo Stato dimostra nella gestione di beni molto delicati.  Dobbiamo pensare il Patrimonio in un’ottica industriale, con un piano strategico di programma.
Applicando la nostra competenza in consulenza,  possiamo dire che l’Italia ha un vantaggio competitivo rispetto a tutti i Paesi del mondo, nell’offrire un prodotto intangibile unico, che permette anche uno sbarramento ad eventuali concorrenti.
La nostra scommessa è che attraverso questo stanziamento di un milione di Euro, l’intelligenza collettiva si attivi per formulare idee in quest’ottica, con un principio di open call rivolta a tutti, trascendendo un piano prettamente istituzionale, e questo in virtù della Rete. L’integrazione delle nuove tecnologie con il Patrimonio è un pensiero su più fronti condiviso e percorso: FAI, Touring Club sono esempi eccellenti in questo senso.
Sempre più Settore Pubblico e Privato devono dialogare per il comune scopo di stabilizzare il nostro Paese e risollevare l’economia.

Ars è il primo progetto con uno stanziamento in denaro così importante, un servizio di consulenza e una rete di comunicazione così estensiva: che riscontri vi aspettate?
Possiamo dire che solo in questi primi giorni, la pagina del Bando pubblicata su ideaTRE60 ha ricevuto più di 6.000 visite: ciò dimostra che c’è un’altissima attenzione.  Ci aspettiamo dunque di ricevere un numero rilevante di progetti, con una previsione di almeno 200.  Università e Associazioni ci hanno chiamato per comunicare la loro partecipazione, ma la nostra attenzione è rivolta soprattutto a coloro che non hanno struttura o fanno parte di Enti, cioè giovani intelligenti e motivati con tante idee.
Il nostro impegno è articolato con l’erogazione di 600.000 Euro per la sostenibilità del progetto, unite a 300.000 come costi di consulenza che nostri esperti di Accenture metteranno a disposizione per la finalizzazione dei business plan, proprio perché le idee si trasformino in concreta messa in opera. I rimanenti denari stanziati andranno per la promozione e comunicazione del progetto vincente.
I progetti subiranno una prima valutazione dalla giuria on-line, , che ne selezionerà30, mentre Fondazione ne aggiungerà 10, definendo così una short list di 40 progetti eleggibili. Il Comitato tecnico di esperti interni ed esterni alla Fondazione, arriverà alla rosa dei 10 finalisti, mentre la Giuria finale, composta da esperti interni ed esterni, decreterà il vincitore e altri tre classificati, a loro volta beneficiari di premio in denaro, per la migliore definizione dei business plan.
Gli elementi discriminanti per la valutazione positiva dell’idea sono l’integrazione della tecnologia ai processi di valorizzazione del Patrimonio, nonché la capacità realizzativa.

Una ricca rete di partner, come imprese ICT, Università, Banche: che tipo di progetti e relazioni state costruendo insieme?
Ci riteniamo in qualche modo un outsider del mondo della cultura: per questo motivo abbiamo un dialogo aperto  con FAI, Touring Club, Italia Nostra, con i quali stiamo crescendo insieme, scambiando le reciproche competenze.
Banca Prossima è un altro privilegiato interlocutore con il quale stiamo valutando un accordo, per segnalare loro progetti di rilievo per attivare aiuti alla loro realizzazione.
Ci avvaliamo della collaborazione di altre aziende, per sviluppare le infrastrutture necessarie allo sviluppo di realtà del Terzo Settore.
Ci vogliamo offrire come catalizzatore di energie positive, ed esempio attivo per altre Fondazioni come la nostra, in modo da allargare la rete di azione a favore del bene comune. La nostra prospettiva si fonda su una seria visione di responsabilità sociale.

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