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Fondazione Fotografia punta all’auto-sostenibilità

  • Pubblicato il: 20/09/2013 - 12:13
Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Sandro Parmiggiani
«The offering» di Walter Chappell

Modena. Sono passati sei anni dal debutto del progetto, voluto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, sotto la presidenza del professor Andrea Landi, di costituire una nuova collezione di fotografia contemporanea italiana e internazionale e di promuovere eventi espositivi legati alle acquisizioni. Filippo Maggia ha diretto fin dall’esordio il progetto che ha qualificato e arricchito gettando luce anche sulla fotografia storica, mentre sviluppava e consolidava i rapporti e le collaborazioni a livello internazionale. L’iniziativa si è cimentata con la formazione di operatori nel campo dei linguaggi della fotografia e del video (in autunno inizia il terzo Master biennale sull’immagine contemporanea) e infine, nel 2012, è nata la Fondazione Fotografia Modena, una società strumentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e partecipata dal Comune di Modena. Negli ultimi anni, le esposizioni sono state ospitate in alcune sale dell’ex Ospedale di Sant’Agostino, il complesso di oltre 24mila metri quadrati acquisito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena i cui lavori di restauro inizieranno entro il 2013 e si completeranno nel 2017, che è destinato a diventare un fantastico polo culturale in cui troveranno sede, tra le altre istituzioni, la Biblioteca Estense, la Biblioteca civica d’arte Luigi Poletti, il Centro per l’Immagine e la Fotografia. Su un’area dedicata di circa 2mila metri quadrati ospiterà le attività di Fondazione Fotografia Modena: mostre temporanee, mostre permanenti dalle collezioni, master e altre attività formative.
L’originario progetto si è così sviluppato fino a diventare una nuova impresa, la cui la gestione punta all’auto-sostenibilità, attraverso attività di marketing e di promozione economica dei progetti artistici, formativi e culturali promossi dalla Fondazione (nel bookshop sono già in vendita fotografie originali, numerate e firmate, di Basilico, Moriyama, De Pietri). Si pensi ai dati del Master, cui sono ammessi, al massimo, 15 giovani artisti, che pagano una retta biennale di 15mila euro (ci sono, tuttavia, borse di studio e sono previsti riduzioni e sostegni per chi già abbia un percorso di studio in fotografia), e che devono di necessità stabilire la loro residenza a Modena, essendo richiesta una frequenza minima del 70 per cento. Un corso, secondo Filippo Maggia, che già ha avuto attenzione e riconoscimenti internazionali e che può essere paragonato a quello, di antica tradizione, del Royal College di Londra. I docenti sono di assoluto rilievo: fotografi, critici e storici della fotografia, artisti, curatori. Fondazione Fotografia sta ora organizzando un corso per la curatela e l’organizzazione di mostre nell’ambito delle arti visive e della fotografia in particolare (anche qui i docenti sono sceltissimi quali, tra gli altri, Cresci, Thorimbert, Castella, Migliori, Fontana, Jodice). Tutto è pensato in sinergia: gli studenti lavorano a contatto delle opere originali delle collezioni, partecipano a conferenze e visite guidate; attraverso scambi con altre istituzioni, italiane e straniere, il Master organizza residenze per i propri studenti in Italia e all’estero, per le quali copre le spese di viaggio e di alloggio. Alla fine di ciascun anno, è prevista una mostra estiva, nella quale gli studenti presentano le loro opere. Quest’anno, il titolo dell’esposizione, svoltasi a luglio nelle sale dell’ex Ospedale Sant’Agostino, era «Commencement» (il termine anglosassone con il quale si indica la cerimonia di consegna dei diplomi finali): dunque, insieme, momento di arrivo e di partenza. Alcuni degli studenti del Master (Cavallini, Mainieri, Mammarella, Mangosio, Monaco, Pasquaretta, Quadri, Serra, Sommariva) espongono, dal 13 settembre al 13 ottobre 2013, nella mostra «Principianti. Di cosa parliamo quando parliamo d’amore?», realizzata in occasione di Festival Filosofia, dedicato quest’anno al tema «amare». Oltre a questa «giovane» mostra ci saranno, nell’ex Ospedale Sant’Agostino, le due esposizioni d’autunno di Fondazione Fotografia. «Walter Chappell. Eternal Impermanence» (dal 13 settembre al 2 febbraio 2014) è la retrospettiva (150 immagini vintage, realizzate tra gli anni Cinquanta e i primi anni Ottanta), a cura di Filippo Maggia, dedicata a uno dei fotografi americani di culto, nato nel 1925 e scomparso nel 2000, ancora relativamente poco conosciuto, anche perché alcune sue immagini furono ritenute all’epoca troppo esplicite e provocatorie, nonostante Chappell si sia limitato a celebrare l’irridibile rapporto tra natura e corpo umano, e l’amore come energia dirompente che scandisce il flusso della vita. Nelle stesse date, e nello stesso luogo, si tiene la mostra «Modena e i suoi fotografi, 1870-1945», a cura di Chiara Dall’Olio, che estrae da una gloriosa tradizione, quella della fotografia modenese, opere e autori imprevedibili e vitali che si prolunga fino alla seconda metà del Novecento.

Per informazioni: Fondazione Fotografia Modena, via Emilia Centro 283, Modena, tel. 059 239888, www.fondazionefotografia.it

da Vedere in Emilia Romagna e nella Repubblica di san Marino, N. 1 settembre/ottobre 2013 Umberto allemandi & C