Fondazione Enzo Hruby e Comune di Vicenza insieme per l’Unesco
Vicenza. Tra clamori elettorali e scandali bancari non ci sono solo canzonette in Italia, anzi. A Vicenza una buona notizia arriva a fare luce sull’ombra sotto cui è stata da tempo abbandonata la cultura. Pubblico e privato si mobilitano, insieme, per valorizzare al meglio e proteggere uno dei più prestigiosi gioielli della città: la Basilica palladiana. Risultato di una stratificazione storica in cui il nuovo irrompe nel vecchio senza troppi preamboli, costituisce una delle più eccellenti architetture del Palladio che, vincitore di un concorso nel 1549, riprogetta e modifica il goticheggiante Palazzo della Ragione che verrà subito chiamato «basilica», a ricordarne il modello ispirato alla basilica romana, di uso civile. Dal 1995, con gli altri monumenti di Vicenza «città del Palladio», patrimonio dell’umanità dell’Unesco e dal 2007 protagonista di un grande intervento di riqualificazione - durato 5 anni, costato 14 milioni di euro e finanziato da Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona - da qualche mese la basilica palladiana è tornata ad offrirsi alla sua Vicenza.
Spazio espositivo, centro culturale ed economico della città, incubatore di idee innovative – le stesse che la generarono – a Vicenza, vuoi perché rappresenta un simbolo identitario, vuoi per la sua bellezza, la basilica palladiana sembra mettere d’accordo proprio tutti. Pubblico e privato hanno cooperato per la sua conservazione, per il suo restauro e ora, nuove sinergie si generano per la sua tutela e valorizzazione, per il «bene comune». Un accordo tra Fondazione Enzo Hruby, nata nel 2007 per iniziativa della famiglia Hruby e di HESA S.p.A., azienda leader nella sicurezza, e Comune di Vicenza assicurerà la massima sicurezza all’architettura palladiana: un avanzato sistema di videosorveglianza con 22 telecamere videosorveglierà la Basilica e le tre piazze (Piazza dei Signori, Piazza delle Erbe e Piazza delle Biade) su cui si affaccia. Tutto è pronto e la Fondazione si farà carico degli oneri con la partecipazione delle società Pieffe Sistemi e Riello UPS di Legnago Verona, aziende locali che hanno voluto contribuire all’importante iniziativa.
Da cinque anni la Fondazione Enzo Hruby – alla sua terza tappa a sostegno del patrimonio dell’Unesco, dopo la Basilica di Assisi e il Sacro Monte di Varallo – opera per la salvaguardia del patrimonio culturale italiano nella convinzione che la protezione di un bene contro furti, sottrazioni e vandalismi sia la prima forma di tutela e il presupposto indispensabile per la sua valorizzazione.
«Protezione e valorizzazione, afferma il suo vice presidente Carlo Hruby, sono due concetti strettamente legati tra loro. Nel corso della sua attività, la Fondazione ha fino a oggi sostenuto la realizzazione di ben venti progetti di protezione e messa in sicurezza, tre dei quali dedicati a beni dichiarati “Patrimonio mondiale dell’umanità” dall’UNESCO. In particolare, il progetto realizzato a Vicenza riveste per noi una particolare importanza in quanto dedicato ad uno dei complessi artistici e architettonici più rilevanti nella storia urbanistica mondiale ed è al tempo stesso molto importante dal punto di vista della sicurezza. Infatti, grazie alle moderne tecnologie oggi disponibili, con un unico sistema integrato è stato possibile raggiungere ben tre obiettivi di sicurezza: la tutela e la salvaguardia di un bene culturale unico al mondo, la protezione degli esercizi commerciali collocati nella struttura dell’edificio e nelle aree adiacenti e il controllo urbano di una vasta area che comprende le piazze su cui la Basilica si affaccia, la cui sorveglianza tramite le più avanzate tecnologie video giova alla tranquillità dei cittadini e dei turisti che le frequentano».
Il progetto verrà presentato il prossimo 18 febbraio, alle ore 15 presso Palazzo Bonin Longare, in occasione dell’incontro «La valorizzazione dei beni dell’Unesco attraverso la loro protezione» promosso dalla Fondazione Enzo Hruby e dal Comune di Vicenza in cui si parlerà di sicurezza e patrimonio con Antonio Marco Della Pozza, Assessore all’Ambiente, al verde urbano e alla sicurezza del Comune di Vicenza, Giacomo Gagliardini, presidente Ente di Gestione sacri Monti del Piemonte, Carlo Hruby, Vicepresidente della Fondazione Enzo Hruby, Francesca Lazzari, Assessore alla Progettazione e innovazione del territorio e alla Cultura del comune di Vicenza, Claudio Ricci, Presidente Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco e Sindaco Comune di Assisi, Francesca Riccio, Ufficio Patrimonio Mondiale Unesco – Mibac e Nicoletta Martelletto del giornale di Vicenza, moderatrice dell’incontro.
Non un elenco di presenze ma la testimonianza di come un network solido abbia risposto all’appello del Comune di Vicenza per la tutela di un simbolo della città, in un momento di seria difficoltà nel reperimento delle risorse. Un impegno di un’intera comunità per tutelare e valorizzare un paesaggio urbana unico e, come afferma l’Assessore Lazzari, «una nuova cultura del territorio. Politiche culturali di ampio respiro, che non si limitano alle iniziative, pur lodevoli e di alta caratura, di tipo turistico-promozionale, ma capaci di inventare nuove relazioni, nuove trame tra uomini e cose, tra flussi immateriali e luoghi modellati dalla storia».
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