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Fondazione di comunità di Messina, un modello di successo ora al servizio delle periferie del Sud del mondo

  • Pubblicato il: 15/02/2017 - 10:38
Rubrica: 
FONDAZIONI DI COMUNITÀ
Articolo a cura di: 
Maria Elena Santagati

Al servizio della comunità messinese, da quest'anno la Fondazione, sollecitata da organismi internazionali, sta varando un programma di internazionalizzazione e sperimenterà i propri modelli di sviluppo anche in altri contesti disagiati nel Sud del mondo, in particolare in favore del popolo cubano e di ragazzi di strada nell'area est del Brasile. Una visione di lungo periodo alla base di un'azione pionieristica, attuata con strumenti innovativi e partneriati eccellentii di cui si legge l’impatto sul welfare generativo e oltre in meno di sette anni. Ambiente, educazione, cultura, economia civile per policy di sviluppo. Inspiring.

Messina. 21 luglio 2010. Con una dotazione di 5 milioni di €1, nascono la Fondazione di comunità e, contestualmente, il suo Distretto Sociale Evoluto. Obiettivo: «sperimentare nuovi paradigmi economico-sociali di tipo relazionale che sviluppano insieme crescita economica, legame sociale e capacità (capacity building) delle persone e delle comunità».

Una Fondazione che, sin dalla nascita, si distingue per un'azione sistemica e duratura, volta a sviluppare modelli di welfare generativo sul territorio, con particolare attenzione ai contesti più fragili. Il tutto, attivando sinergie con attori locali, mobilitando soggetti nazionali e reti internazionali, facendo leva sulla ricerca scientifica e tecnologica, la responsabilità sociale e ambientale. Un ruolo decisivo, quindi, per lo sviluppo della comunità locale, oltre l'intermediazione filantropica. «Crediamo che la nostra terra – afferma il Segretario Generale Gaetano Giuntaabbia bisogno di giustizia, più che di dono del superfluo (...). La fondazione non sostiene piccoli progetti, ma policy di sviluppo umano».
Notevole l'impatto generato dalle numerose e variegate attività della Fondazione: oltre alla creazione di 6 sistemi socio-economici grazie alla riqualificazione sociale di aree di grande pregio monumentale e ambientale, ha promosso e accompagnato la nascita di oltre 100 imprese e la creazione di oltre 300 posti di lavoro.
Tra i soci fondatori figurano: Ecos-Med Società Cooperativa Sociale Onlus, Fondazione Horcynus Orca, Fondazione Antiusura Pino Puglisi Onlus, Consorzio Sol.E. Società Cooperativa Sociale Onlus, AUSL5 di Messina, Caritas Italiana, Parsec Consortium, Associazione Culturale Pediatri, Confindustria Messina, Gruppo Banca Popolare Etica. Una varietà corrispondente ai molteplici settori di intervento della Fondazione, che può contare sul co-finanziamento di programmi operativi nazionali, enti, imprese, istituti bancari e fondazioni, dal Ministero per l'Istruzione e la Ricerca a Fondazione Cariplo e ovviamente Fondazione con il Sud.

La Fondazione oggi sta sviluppando una fase di internazionalizzazione: nei prossimi mesi diventerà infatti la Fondazione di Comunità di Messina e delle periferie del mondo. Sollecitata da organismi internazionali, sperimenterà i propri modelli di sviluppo anche in altri contesti disagiati nel Sud del mondo, in particolare in favore del popolo cubano e di ragazzi di strada nell'area est del Brasile.

Tutto questo con una struttura leggera. Guidata dal Segretario Generale, la Fondazione si compone di uno staff di 3 persone full time e di un Consiglio della Fondazione, un Comitato Scientifico, un Comitato dei Garanti, i quali coinvolgono circa 40 membri a titolo volontario. Per il perseguimento delle proprie attività, la Fondazione ricorre all'outsourcing con attori dell'economia sociale del territorio, mantenendo il coordinamento progettuale al fine di preservare e presiedere alla visione organica, evitando quella frammentarietà che si prefigge espressamente di superare.

La sperimentazione di modelli di welfare e di strumenti innovativi verso l'economia sociale e solidale
Un importante ruolo di infrastrutturazione e di messa a sistema, quello svolto dalla Fondazione. Il primo intervento, infatti, è rappresentato dalla nascita di un distretto sociale evoluto, costituito dai vari cluster fondatori, tra cui Ecos-Med che, a sua volta, aveva favorito la nascita di questi stessi cluster, e da altri soggetti locali che operano secondo principi di responsabilità sociale e ambientale.
Altra importante progettualità in direzione analoga è stata la costituzione di un'agenzia di sviluppo che, attraverso varie azioni di accompagnamento, materiali e immateriali, dall'organizzazione di gruppi di acquisto a strumenti di finanza etica, mira a promuovere nel territorio l'economia sociale e solidale. Proprio grazie all'agenzia è stato costituito un gruppo europeo di economia civile a supporto della Fondazione e del distretto, che funge anche da attrattore e da attivatore di collaborazioni con soggetti e reti nazionali e internazionali, dall'Opificio delle Pietre Dure di Firenze al MIT di Boston. Del gruppo fanno parte la Solidarity and Energy SpA, nata da una partnership tra la Fondazione e SEFEA-Società Europea Finanza Etica e Alternativa con l'obiettivo di attuare programmi di social green economy, la cooperativa MECC-Microcredito per l’Economia Civile e di Comunione che si occupa della gestione del primo strumento finanziario per il microcredito in Italia (accreditato ai sensi dell’art. 111 del Testo Unico Bancario), istituito dalla Fondazione in collaborazione con il Movimento Italiano dell’Economia di Comunione e con il Movimento della Finanza Etica Europea.
A questo viene affiancata un'attività di formazione tramite S.E.M.E di Bellezza e di Pace, ovvero la Scuola Euro-Mediterranea di Economia Etica, di Bellezza e di Pace, che eroga corsi di formazione in molteplici ambiti, sempre grazie a partnership di livello internazionale: dalla Summer School in conservazione e restauro dell’arte contemporanea (con docenti e ricercatori dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, della Fondazione Guggenheim e della Fondazione inter-universitaria Horcynus Orca) ai seminari sui temi del welfare di comunità (con KIP International School e la rete europea REVES-Réseau européen des Villes et Régions de l'Economie Sociale).

La Fondazione si distingue anche per l'adozione di metodologie innovative, a esempio avvalendosi di uno strumento di supporto alla valutazione e alla ri-programmazione delle proprie attività, ideato proprio dalla rete REVES: TSR-Territori socialmente responsabili. A questo proposito, afferma il Segretario Generale: «Non godendo di legittimazione democratica, la Fondazione ha voluto finanziare un percorso di democrazia partecipativa, che consente di interrogare continuamente la comunità locale per orientare le scelte della Fondazione verso i valori in cui la comunità stessa si riconosce. Un continuo processo di convergenza verso ciò in cui crede la comunità locale, crediamo che anche così la Fondazione si metta al servizio della costruzione di coesione sociale».

Una policy organica ad ampio stretto: dalla green economy all'infanzia, dall'housing sociale alla cultura
Una realtà innovativa nel metodo, nel processo ma anche negli obiettivi. Pioniere il progetto di green economy promosso e attuato dalla Fondazione, che ha portato al finanziamento e alla costruzione di un parco fotovoltaico diffuso. I soggetti privati e imprenditoriali selezionati e disponibili all'installazione dei pannelli diventano beneficiari dell'intera energia prodotta, mentre il conto energia è ceduto a titolo di liberalità alla Fondazione che lo investe nei propri programmi.
Tra i primissimi progetti, Luce e Libertà, volto alla fuoriuscita di 56 persone internate nell'Ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto in regime di proroga della misura di sicurezza e a al sostegno nel lungo periodo (20 anni) di un percorso di inclusione sociale e lavorativa dei beneficiari.
Altro progetto con una visione di lungo termine è quella rivolto alla cura neonatale, realizzato in collaborazione con Caritas Italiana, Comune di Messina, le parrocchie del territorio, Caritas diocesana e l’Associazione Culturale Pediatri-sezione messinese. Afferma Gaetano Giunta: «In un quartiere periferico della città, stiamo sperimentando un progetto di accompagnamento di tutti i neonativi e delle loro famiglie ai fini della loro inclusione socio-sanitaria. In casi di particolare difficoltà o povertà, si avvia una presa in carico personalizzata della famiglia, nella convinzione che azzerare gradualmente la povertà infantile significhi preparare un salto paradigmatico nel lungo termine in certi territori. La politica difficilmente fa politiche di così lungo periodo, questo è uno dei vantaggi delle fondazioni».

Con il sostegno di Fondazione con il Sud e Fondazione Cariplo, ha inoltre avviato un progetto di housing sociale, dapprima costituendo un network di ricerca internazionale, con partner quali il MIT di Boston, per l'identificazione di esempi di architettura sostenibile adatti al contesto messinese, e poi realizzando un condominio propotipo a livello tecnologico. L'esperienza è stata poi adottata e ulteriormente sviluppata dal Comune di Messina.

Centrale è anche il sostegno a progetti culturali, sia nel settore del patrimonio, ad esempio con la rifunzionalizzazione di siti, sia nel settore dello spettacolo, ad esempio promuovendo l’Horcynus Festival «Il ruolo della cultura è decisivo, per almeno due ragioni: noi consideriamo la cultura, come la tecnologia, uno dei cuori dello sviluppo anche economico, e crediamo che la Cultura, in particolare l'estetica, quindi le arti visive, il cinema, la letteratura, il teatro abbiano la capacità di anticipare visioni, bisogni e desideri dei popoli. Per questo sosteniamo, attraverso la Cultura, processi di internazionalizzazione. Per generare metamorfosi sui territori non bastano soltanto risorse interne e ovviamente capitale sociale, ma anche strutture ad alta coesione sociale aperte a scambi di know-how e di conoscenze». Non a caso, infatti, il processo di internazionalizzazione della Fondazione e la collaborazione con Cuba nascono proprio da una partnership con la Fàbrica de Arte Cubano.

Sperimentazione di policy e di strumenti per lo sviluppo locale, la coesione sociale, la capacitazione, il tutto in un'ottica di mutuo vantaggio, mobilitando le migliori innovazioni tecnologiche e scientifiche, nazionali e internazionali. «C'è la volonta di collaborare con le istituzioni pubbliche, ma in un'ottica di sussidiarietà circolare. La fondazione agisce con la propria forza e autonomia, anche economica, e con la possibilità e capacità di contaminare le politiche pubbliche trasferendo i prototipi di eccellenza sperimentati», afferma Giunta.
Sperimentare per contaminare, un ruolo di anticipazione quanto mai prezioso.

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