Fondazione Depart a stelle e strisce
Roma. Giovedì 3 ottobre ha inaugurato all’American Academy di Roma la mostra «Anamericana», organizzata dalla Fondazione Depart e curata da Vincenzo De Bellis.
Le opere in mostra provengono tutte dalla collezione della Fondazione Depart, la cui mission - attraverso le sue diverse sedi in Europa e in Asia - è di sostenere giovani artisti emergenti attraverso la diffusione, esposizione e acquisizione di opere.
I quaranta lavori in esposizione all’American Academy invadono spazi interni ed esterni, con molti lavori esposti per la prima volta al pubblico. Artisti molto diversi fra loro per ricerca, sensibilità, età e formazione: tra loro Uri Aran, Darren Bader, Aaron Bobrow, Joe Bradley, Nick Darmstaedter, Tom Burr, Louis Eisner, Roe Ethridge, Sam Falls, Mark Flood, Elias Hansen, John Henderson, Mike Kelley, Brendan Lynch, Takeshi Murata, Carter Mull, Oscar Murillo, Trevor Paglen, Mitzi Pederson, Seth Price, Rob Pruitt, Jon Rafman, Stephen G. Rhodes, Amanda Ross-Ho, Sterling Ruby, Edward Ruscha, Lucien Smith, Valerie Snobeck, Frances Stark, Mateo Tannatt e Oscar Tuazon.
Il titolo della mostra gioca volutamente con il termine «Americana», vocabolo tassonomico che individua i manufatti legati alla cultura e al folklore statunitense come costruzione identitaria sui temi del patriottismo e della nostalgia.
«Il titolo stesso della mostra, Anamericana, presenta una duplice lettura: se infatti da un lato An può essere letto in chiave grammaticale come articolo indeterminativo della lingua inglese, dall’altro, letto come un prefisso privativo, esso rilegge il senso stesso della parola in chiave di negazione – dice Vincenzo de Bellis – I lavori esposti mostrano un’attitudine degli artisti contemporanei a lavorare su temi cari alla storia, alle tradizioni dell’arte e della società degli Stati Uniti, ma allo stesso tempo sembrano prenderne le distanze, sottolineando gli aspetti critici e controversi di un paese straordinariamente complesso».
La mostra, che sarà visitabile fino al 14 novembre, è corredata da un catalogo con testi di Vincenzo de Bellis, Peter Benson Miller, Fionn Meade e Jordan Wolfson ed è pubblicato da Nero Edizioni.
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