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Rivoli (Torino). La mancanza di stabilità finanziaria e l’assenza di chiare strategie politiche e amministrative determinano attualmente per il Castello di Rivolil’impossibilità di pianificare il bilancio, regolamentare i contratti delle ditte appaltatrici e dei lavoratori, stabilire una programmazione espositiva. Il 5 maggio con il termine dellamostra di Ana Mendieta, infatti, si chiude ufficialmente la stagione della (ex) direttrice Beatrice Merz, il cui mandato è stato in realtà prorogato ad interim finché non sarà nominato il suo successore, previo bando di concorso ancora in attesa di stesura.
In tale il contesto nasce «Rivoligotlove», una proposta, e non una protesta, per riflettere sul futuro del museo, che attraverso simili iniziative s’impegna, nonostante tutto, a produrre attività culturali (a costo zero), a identificarsi come luogo di scambio d’idee e conoscenze, con la volontà di rimettersi in discussione, inoltre, puntando su un insolito pubblico, quello dei followers: visitatori virtuali che seguono e commentano il museo su Facebook e Twitter (canali attraverso cui è promosso l’evento).
La notte di sabato 2 marzo, dalle 19 all’una con ingresso gratuito (ultimo ingresso a mezzanotte), il museo apre dunque le porte con una serie di appuntamenti, che vanno dalla possibilità di visitare mostra temporanea e collezione permanente allo speaker’s corner, una sala dove chiunque può prendere la parola per 5 minuti esternando una riflessione o leggendo un testo sull’arte, il museo o la cultura. Un laboratorio di serigrafia a cura del Dipartimento Educazione offre inoltre la possibilità di realizzare e colorare la riproduzione dell’account del Castello di Rivoli. Nella caffetteria, infine, con un’offerta minima di 5 €, si può partecipare al social cocktail, un aperitivo il cui incasso sarà destinato a finanziare future attività del museo.
da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 26 febbraio 2013