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Firenze, Gio Ponti e la Richard Ginori

  • Pubblicato il: 30/05/2014 - 12:11
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Laura Lombardi
Gio Ponti negli anni Venti

Firenze. L’Associazione Amici di Doccia, fondata nel 2003 e presieduta da Livia Frescobaldi Malenchini, è impegnata nella diffusione della conoscenza della storica Manifattura di Doccia conservata nel Museo Richard-Ginori diretto da Oliva Rucellai, in forte difficoltà economica per il debito con lo Stato (mentre l’azienda Richard-Ginori è stata di recente acquistata da Gucci: il 18 giugno sarà inaugurato lo storico negozio Richard Ginori in via Rondinelli). Oltre ad aver svolto tra il 2006 e il 2010 la catalogazione dei 14mila pezzi contenuti nello stabilimento Richard-Ginori, l’associazione, al fine di attrarre un più vasto pubblico al museo, organizza mostre in luoghi più centrali rispetto alla sede di Sesto Fiorentino: da «Il Risorgimento della maiolica italiana: Ginori e Cantagalli» al Museo Stibbert (2011-12) a «Lusso ed eleganza. La porcellana francese e la Manifattura Ginori (1800-30)» al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti (2013). Così, dal 13 giugno al 21 luglio si tiene al Museo Marino Marini , gestito fall'omonima Fondazione«Gio Ponti e la Richard-Ginori: una corrispondenza inedita», a cura di Livia Frescobaldi Malenchini, Oliva Rucellai e Alberto Salvadori, con circa cinquanta pezzi, tra i meno conosciuti, del Museo di Doccia, e una selezione di una trentina di lettere, per la maggior parte inedite, provenienti dall’archivio della Manifattura di Doccia, con schizzi, disegni e indicazioni di fabbricazione.
L’idea della mostra nasce dall’ultimo progetto dell’associazione, la pubblicazione del volume completo delle opere di Gio Ponti al Museo di Doccia (circa 560 pezzi), in corso di stampa, frutto del lavoro di Maria Teresa Giovannini. L’associazione ha inoltre, dal 2007, una sua rivista edita da Polistampa: i «Quaderni degli Amici di Doccia» (il cui ultimo numero, in inglese, è dedicato alla collezione del Victoria and Albert Museum di Londra) che, in una raffinata veste grafica, riunisce i contributi di studiosi italiani e internazionali. 


da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 27 maggio 2014