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Ecosistemi digitali: un’occasione per riflettere sul binomio turismo – digitalizzazione

  • Pubblicato il: 15/12/2017 - 00:01
Autore/i: 
Rubrica: 
CULTURA DIGITALE
Articolo a cura di: 
Emanuela Gasca

Le scorse settimane si è svolto a Firenze l’evento Ecosistemi Digitali promosso anche dal Mibact e dal Ministero dello Sviluppo Economico. Attraverso momenti di scambio e confronto tra gli operatori l’iniziativa ha affrontato il binomio turismo e digitalizzazione attraverso la proposta di tre elementi chiave: accoglienza, informazione e autenticità. Cogliamo l’occasione per lasciare alcune piste di riflessione che riteniamo importanti per una lettura del territorio e dei fenomeni di fruizione ad esso collegati.
 
Il binomio turismo – digitale è diventato molto forte soprattutto in questi ultimi anni.
Lo sviluppo delle ICT, infatti, ha impattato su tutte le filiere e, nell’ambito del turismo, ha innescato un importante processo di trasformazione nei momenti di costruzione della destinazione e nelle diversi fasi della fruizione della vacanza. In questo senso la rivoluzione digitale ha interessato il comparto turistico comportando uno stravolgimento completo dei comportamenti dei consumatori, dalla fase di ispirazione fino a quella di consumo stesso del prodotto turistico[1].
 
Questi ed altri temi sono stati affrontati durante l’evento “Ecosistemi digitali” – ED - che si è svolto a Firenze le scorse settimane. Progetto promosso dal MiBACT – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, dal MISE Ministero dello Sviluppo Economico, e dalle Regioni italiane, sviluppato insieme alla Regione Toscana, a Toscana Promozione Turistica e ENIT, questa iniziativa si è configurata come un momento di discussione e confronto per favorire la contaminazione delle idee tra i vari livelli che operano all’interno del settore turismo tra pubblica amministrazione e privati, così da facilitare la diffusione delle best practice che molto spesso non riescono a trovare canali di propagazione sul territorio.
 
Giunto alla sua seconda edizione, ED ha affrontato tre grandi temi che si interrogano sulla relazione tra il fenomeno del turismo e quello della digitalizzazione, intesa sia dal punto di vista dell’offerta, sia da quello della domanda: Destinazioni ed Accoglienza diffusa, Dati e riuso, Narrative ed autenticità.
 
Mentre il primo elemento si focalizza sull’importanza dei servizi per veicolare al visitatore un’esperienza di qualità, il secondo di pone un obiettivo macro volto alla programmazione di azioni e strategie che si basano su dati reali e prevedono quindi un attento lavoro di selezione, archiviazione e valutazione. Autenticità è invece la parola chiave del terzo ambito di studio in cui si evidenza l’importanza del valore identitario di un sito con forte valenza turistica.
 
In questi tre filoni di lavoro si intravedono alcuni del principali elementi che legano la stretta relazione che coinvolge turismo e digitale che, dagli anni più recenti, sta diventando un’importante chiave di lettura che riguarda la reinterpretazione non solo dei singoli attrattori, ma anche dell’intera processualità di visita di un territorio e del ciclo di vita della destinazione.
 
In questo senso anche i dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel turismo della School of Management del Politecnico di Milano sottolineano che nel 2016 l’84% dei turisti italiani che hanno accesso a internet prenota almeno un servizio online prima della vacanza. Da un lato dunque una domanda che desidera una programmazione on line in fase ex ante e dall’altra parte un’offerta che stenta ancora ad adeguarsi. La stessa ricerca sottolinea qui che le attività più richieste durante il viaggio possono trovare più o meno corrispondenza attraverso i servizi proposti in loco:  meno del 10% dei musei italiani ha un sistema di biglietteria online e meno del 25% dei ristoranti è presente su applicazioni o portali dedicati alla ristorazione.
 
Le suggestioni di riflessione arrivano a tal proposito non solo dall’interpretazione ex post dei dati sulla fruizione dei servizi turistici, ma anche da elementi valoriali che sono veicolati attraverso processualità top down in documenti strategici di indirizzo.
 
Il Piano Strategico del Turismo 2017-2022[2] – PST – identifica nel digitale una sfida importante legata a uno dei tre temi principi trasversali del Piano, l’innovazione. Qui il significato della digitalizzazione è proposto trasversalmente ai processi, ai progetti/prodotti e ai servizi specifici creati per migliorare il sistema turistico.
 
Lo stesso TDLAB (Laboratorio Turismo Digitale) – istituito nel 2014 su un'iniziativa del Mibact - aveva redatto delle linee guida con il compito di attuare una strategia digitale per il turismo. Le proposte erano state articolate attraverso un ventaglio di cinque azioni principali che affrontavano i temi della promozione e digitalizzazione, della classificazione alberghiera di qualità, della diffusione di competenze digitali, dello sviluppo di infrastrutture per la fruizione in mobilità e della costruzione di un ecosistema digitale della cultura.
 
A livello internazionale anche l’Organizzazione Mondiale del Turismo sta affrontando questo tema attraverso una ricerca sui servizi turistici condivisi e diffusi attraverso piattaforme digitali.
 
Queste considerazioni fanno riflettere sull’importanza dei fenomeni sui quali l’avvento del digitale ha  impattato fortemente. L’aspetto che qui si collega al turismo non è solamente relativo alle modalità di fruizione e di interpretazione delle destinazioni attraverso strumenti tecnologici, ma riguarda un livello di lettura più ampio strettamente interrelato con le processualità complesse che riguardano il processo di scelta, di fruizione e di valutazione della vacanza[3].
L’individuo che viaggia caratterizza in questo senso una domanda che è sempre più competente, esigente e interessata alla fruizione di un’esperienza e dei relativi elementi satellite ad essa collegata.
In questo momento di cambiamento il digitale sta giocano un ruolo fondamentale: da un lato agisce nella fase di demand management[4] in cui il visitatore cerca da casa le informazioni sul sito ed arriva fino alla fase di site management in cui il turista fruisce dei servizi presenti sul luogo interagendo con essi attraverso sistemi più o meno tecnologici.
Sono dunque numerosi gli elementi di riflessione che ci spingono a leggere l’ecosistema digitale come un terreno fisico e virtuale fortemente legato alle scelte del turista, individuo che viaggia e che è disposto a destinare una parte del proprio tempo libero ad una o più destinazioni, e, allo stesso tempo, è disposto a destinare per questi percorsi una parte di quella che l’economia del turismo chiama disponibilità a pagare[5].
 
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[1] Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (2016), Piano Strategico del Turismo
2017-2022 – Italia paese per Viaggiatori.

[2] Ibidem, 2016
 

[3] S. Ferrari (2006), Modelli gestionali per il turismo come esperienza, CEDAM, Padova.

[4] World Tourism Organization (2004), Tourism congestion management at natural and cultural sites. A guidebook. WTO, Madrid.

[5] G. Candela, P. Figini (2010), Economia del Turismo e delle Destinazioni, MC Graw Hill Education, Milano.