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Dal bosco alla videoarte

  • Pubblicato il: 05/08/2011 - 09:41
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Jenny Dogliani
"Masso erratico"

Torino. Dopo l’arte, la fotografia, la letteratura, la musica e il design «Eco e Narciso», il progetto realizzato dalla Provincia di Torino, guarda quest’anno al linguaggio video, grazie alla collaborazione con la Fondazione Torino Musei e alla curatela di Elena Volpato e Rebecca de Marchi.
Il progetto, partito nel 2003, ha visto nascere e crescere 30 ecomusei, legati a pratiche di sviluppo sostenibile e al racconto del territorio provinciale: dalle tradizioni alle contemporaneità. Un percorso che negli anni ha innescato un confronto tra queste realtà e le discipline artistiche, offrendo una lettura più consapevole del quotidiano e del sociale rispetto alla contemporaneità.

I 7 artisti ospitati per la sesta edizione, da altrettanti ecomusei del territorio piemontese, hanno realizzato video site-specific per indagare la relazione tra cultura materiale e dimensione estetica, identità del luogo e delle comunità locali.
A partire dallo scorso aprile, le opere prodotte sono esposte in un ciclo di proiezioni nella videoteca della Gam. Dopo Elisabetta Benassi, Gianluca e Massimiliano De Serio, Nick Leassinge Marzia Migliora, sono ora Luca Rento ed Elisa Sighicelli, gli ospiti (estivi) della videoteca museale.

L’artista di Feltre è autore di «Variazione di velocità, 17 luglio 2010 13.39.50», il video girato nell’Ecomuseo «il Ferro e la Diorite» di Traversella, visibile fino al 27 agosto. Si tratta di un autoritratto del’artista in un paesaggio boscoso e buio, sotto un violento temporale.
Il suo corpo, stretto tra le rocce, assume valenza scultorea e allude alla dimensione dell’eternità. L’artista cinge inoltre tra le mani un bastone, simbolo del cammino percorso e del legame tra cielo e terra, che insieme al rumore della pioggia indica il rinnovarsi della vita e l’avvicendarsi dei cicli naturali.

Nel bosco è ambientato anche il lavoro di Elisa Sighicelli «Masso erratico», girato nell’Ecomuseo della Castagna di Nomaglio, visibile dal 30 agosto al 2 ottobre. L’artista torinese si addentra nel mistero della natura per riflettere sulla crepa che separa il tempo dell’uomo da quello naturale. Il bosco fitto e buio è un luogo dove la ragione, le coordinate spaziali e persino il tentativo dell’uomo di dare un ordine attraverso la coltivazione, cessano di esistere. Attraverso lievi dissolvenze la telecamera rivela una realtà fiabesca e impenetrabile, animata dal canto di uccelli, dal movimento delle farfalle e dei rami scossi dal vento.
A chiudere il ciclo di proiezioni sarà l’appuntamento autunnale con «Trame» di Luca Vitone, realizzato nell’Ecomuseo Villaggio Leumann di Collegno.

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