Dai musei alle città, progettare cultura per tutti
Molte ricerche, analisi e statistiche, ci segnalano, infatti, come siano ancora elitari e poco fruiti alcuni dei luoghi, degli eventi, delle attività e dei servizi culturali nel nostro paese. Le ragioni sono individuabili in vari ambiti: socioeconomici e demografici, livello di istruzione, condizione occupazionale, situazione familiare, reddito, ecc. Una recente ricerca condotta dall’agenzia Eurobarometro, in tutti i paesi che fanno parte dell’Unione Europea, indica come le ragioni più diffuse della non partecipazione (o della bassa partecipazione) ad alcune tipologie di attività culturali siano “la mancanza di interesse” e “la mancanza di tempo”, seguite, in alcuni paesi in modo particolare, da “ragioni di prezzo”.
Si tratta di una situazione molto complessa da analizzare. Da un lato è necessario riflettere su cosa si intenda oggi per partecipazione e fruizione culturale. Si sono diversificati ampiamente i circuiti, i luoghi, le piattaforme e i canali di distribuzione e di disponibilità delle attività e dei prodotti culturali. Contemporaneamente sono nati e si sono sviluppati nuovi “generi”. La partecipazione e l’accesso devono essere analizzati non solo da un punto di vista quantitativo, ma anche da quello qualitativo, per verificare se le modalità di fruizione siano adeguate e si concretizzino in vere e proprie esperienze che permettano un arricchimento e una crescita culturale.
Riflettere sull’accessibilità culturale, da parte di operatori e organizzazioni pubbliche e private, significa in primo luogo individuare quali fattori e barriere possono ostacolare o favorire la partecipazione e la fruizione del patrimonio culturale inteso nell’accezione dell’Unione Europea: tangibile, intangibile, materiale e immateriale, digitale (monumenti e siti di interesse storico-culturale, siti di interesse ambientale e naturalistico, competenze ed espressioni della creatività umana, tradizione orale, festival, musica, collezioni dei musei, archivi, biblioteche, film, ecc.).
Non solo, è importante capire come tutti i diversi fattori siano strettamente interconnessi e interagenti ma anche su come tali correlazioni necessitino di essere esaminate già in fase di progettazione delle varie iniziative in modo da predisporre strategie, interventi e metodologie che ne tengano debitamente conto.
In questa logica, nel mese di ottobre, sull’asse tematico “Verso una città accessibile” un calendario di oltre 170 appuntamenti proposti da più 150 enti, tra grandi e piccole realtà della città di Torino invita a partecipare a laboratori, ad assistere a spettacoli teatrali, concerti e proiezioni cinematografiche, a visitare mostre, a fare esperienze di visite guidate. Sebbene non esaustivo, è comunque rappresentativo dell’attenzione che il mondo della cultura torinese dimostra al tema dell’accessibilità culturale, perché coinvolge musei, teatri, biblioteche, istituzioni culturali pubbliche e private.
Anche l'edizione 2018 di Torino design of the city (la Città di Torino è stata nominata, nel 2014 Città creativa Unesco per il design) che avrà luogo sempre in ottobre, dal 12 al 21, avrà come filo conduttore il patrimonio e l’accessibilità. Il design, nelle sue più recenti articolazioni, quali il thinking design, il codesign, il design for all ha elaborato percorsi e metodologie per realizzare servizi, prodotti e iniziative che favoriscano l’inclusione, la partecipazione, l’accesso da parte di tutti i cittadini.
Uno degli appuntamenti centrali della programmazione sarà il Forum Internazionale sull'accessibilità , nelle giornate del 16 e del 17 ottobre. Il primo momento di un cammino da compiere insieme a tutte le organizzazioni culturali. Cominceremo guardandoci intorno, ascoltando policy ed esperienze messe in atto in Italia e in altri paesi del mondo. Ci faremo aiutare da esperti per mettere a fuoco aspetti e temi che caratterizzano e danno concretezza al termine accessibilità e in tavoli di lavoro dedicati si potranno scambiare opinioni, dubbi, proposte, pratiche, suggerimenti.
Durante il Forum verrà presentata e discussa una bozza di linee guida per l’accessibilità, elaborata da un gruppo di esperti che servirà anche per i confronti che avranno luogo anche nei mesi successivi.
La manifestazione nel suo insieme rappresenta quindi la prima tappa del percorso VERSO UNA CITTÀ ACCESSIBILE. Uno “spazio/laboratorio” per lo scambio, l’aggiornamento, il confronto e la ricerca su queste tematiche. Un cammino complesso che potrà aiutare a elaborare politiche e programmi per la valorizzazione dei nostri patrimoni e processi che favoriscano concretamente l’accesso e la partecipazione di nuovi pubblici.
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