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Da fUNDER35 a impresa sociale

  • Pubblicato il: 09/05/2014 - 11:09
Rubrica: 
BANDI E CONCORSI
Articolo a cura di: 
Marianna Martinoni

La difficile situazione economica che il Paese sta attraversando mette a dura prova le piccole organizzazioni culturali, ma in alcuni casi costringe a percorsi di resilienza, di adattamento «darwiniano» che portano a risultati inaspettati. E’ il caso del Teatro de LiNUTILE di Padova, un teatro off da 80 posti che trova sede dal 2006 in una fabbrica di semafori riconvertita in senso creativo. La svolta inizia a fine 2012 quando il progetto presentato dall’associazione che gestisce LiNUTILE vince la prima edizione di fUNDER35, il bando nazionale promosso da Fondazione Cariplo e altre 9 fondazioni bancarie per finanziare il consolidamento organizzativo delle imprese culturali formate da under35. Con fUNDER35 LiNUTILE risulta beneficiario di un contributo di 50.000 euro in tre anni finalizzati a rafforzare strategie di comunicazione, organizzazione e fundraising. E capire che è il momento di diventare davvero impresa culturale, utilizzando anche lo strumento dell’impresa sociale su cui in tanti stanno puntando i riflettori in questi ultimi mesi, magari consorziando e mettendo in rete più realtà di piccole dimensione.
Partendo da una riflessione sul valore aggiunto che le organizzazioni culturali o le imprese creative in generale possono avere in questa difficile fase economica - che vede da un lato elevati costi di comunicazione e promozione (diventati francamente insostenibili per molte realtà di questa dimensione), dall’altro una riduzione sia del FUS Fondo Unico dello Spettacolo, sia del sostegno che prima potevano garantire gli Enti Locali - matura così nel corso del 2013 la scelta di costituirsi come Cooperativa di impresa Sociale. Un ulteriore passo in avanti viene fatto in seguito alla vincita a fine 2013 del Bando Start Up di Impresa Sociale, promosso da Unioncamere e Universitas Mercatorum: oltre ad un percorso formativo, lo staff del Teatro de LiNUTILE viene accompagnato per tre mesi da un business angel nella redazione di un business plan per dare vita alla cooperativa impresa sociale TOP Teatri Off Padova, a cui prendono parte anche altre 4 realtà cittadine, altri 4 teatri off padovani. «La costituzione in cooperativa – spiega Marta Bettuolo, già presidente dell'Associazione Culturale LiNUTILE ed ora Presidente della neo costituita cooperativa TOP Teatri Off Padova -  è l’atto finale di un percorso iniziato quasi un anno fa dal Teatro de Linutile insieme ai Carichi Sospesi, al Teatro Continuo, Amistad Teatro e TPR Teatro Popolare di ricerca. Un anno di crescita e maturazione che ci ha portato ha lavorare insieme cercando soluzioni e modalità nuove per rafforzare la nostra capacità di comunicazione, promozione ma soprattutto coinvolgimento del pubblico». Un passo estremamente importante per le cinque principali realtà teatrali off che da lungo tempo operano nell’ambito delle attività performative e della formazione in ambito teatrale a Padova. Insieme le cinque realtà presentano numeri di tutto rispetto: oltre 130 spettacoli sia per adulti che per bambini nelle rispettive sedi e sul territorio, con cui attirano 10 mila spettatori e oltre 1.000 persone che frequentano corsi di teatro.
E a proposito di impresa culturale che realizza occupazione, la cooperativa, formalmente costituita il 24 aprile 2014, vedrà coinvolti a vario titolo circa 20 artisti e operatori del settore e suo indotto. Plauso alla nascita della Cooperativa Top arriva sia dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, sia dalle principali fondazioni di erogazione cittadine, Fondazione Antonveneta e Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo: apprezzamento che si concretizza nella decisionedi contribuire attivamente alla costituzione della Cooperativa di Impresa Sociale «TOP Teatri Off Padova», finanziando la fase di start up e riconoscendo il carattere di assoluta originalità dell’iniziativa a livello regionale. In TOP si consorziano così 5 teatri di piccole dimensioni, sia da un punto di vista amministrativo, sia di promozione e comunicazione. La cooperativa si propone di investire sullo sviluppo e sull’aggiornamento delle competenze degli operatori teatrali, sull’inserimento di competenze gestionali, oltre che di nuove figure professionali, nonchè sullo sviluppo di nuovi modelli e strumenti per progettare e orientare le proprie attività. Un modello, un format quello di TOP che è assolutamente scalabile e riproducibile, soprattutto perché non entra nel merito di decisioni artistiche lasciando le diverse direzioni dei teatri totalmente indipendenti.
Oltre a rispondere alla necessità di strutturare un’offerta culturale teatrale cittadina, oggi spesso frammentata e ripetitiva, che non distingue il teatro professionale dall’amatoriale e che non dialoga con la programmazione del Teatro Stabile del Veneto, la neonata Cooperativa TOP si è posta inoltre importanti obiettivi.  In primo luogo, in linea con quanto richiesto dall’Europa, quello di rafforzare la propria capacità di audience development, sviluppando azioni di comunicazioni e promozioni comuni e più incisive. Un maggiore coinvolgimento dei pubblici che incida non solo sugli incassi, ma anche sulla possibilità che altri soggetti economici (dalle imprese alle fondazioni di erogazione) di guardare al teatro come ad un’opportunità di marketing.  Contemporaneamente la Cooperativa vuole anche rafforzare l’impatto del proprio operato sul territorio, dando sempre maggiore sviluppo alle attività caratterizzate da forte impatto sociale quali: progetti di teatro in carcere, laboratori di teatro in quartieri periferici della città con persone svantaggiate e con disabilità, progetti di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su temi di rilevanza sociale (immigrazione, parità di genere, cooperazione allo sviluppo, situazioni di marginalità nel contesto urbano), attività con le scuole e corsi di teatro pomeridiani per bambini e ragazzi.
3 anni di duro lavoro e grandi risultati, per dimostrare concretamente e a tutti che fare teatro è tutt’altro che inutile!

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Marianna Martinoni è consulente di fundraising, membro del Consiglio Direttivo di ASSIF (Associazione italiana Fundraising) e Coordinatore del Corso Strategie di Fundraising per il Settore culturale per The Fund Raising School di AICCON. Laurea in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, Master internazionale in Comunicazione e gestione delle politiche culturali pubbliche e private, Certificato in Fundraising Management. Coautrice, con Pier Luigi Sacco, del primo libro sul fundraising per la cultura in Italia (Meltemi 2005).