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CU.BO: il Gruppo Unipol regala un museo alla città di Bologna

  • Pubblicato il: 10/05/2013 - 08:45
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Articolo a cura di: 
Paola Bracke

Bologna.Quando si compiono cinquant’anni è ormai consuetudine regalarsi la giacca di pelle per sentirsi più giovani. Ma tra coloro che compiono mezzo secolo di vita, c’è chi non lo nasconde e, anzi, vuole fare le cose in grande: il Gruppo Unipol, passato il glorioso traguardo, ha deciso di festeggiare donando alla città di Bologna uno spazio multimediale dove poter sperimentare i valori del gruppo, sintetizzati attraverso arte e tecnologia, a pochi metri dalla Fondazione Unipolis, la fondazione d'impresa del gruppo. La nuova istituzione si chiama Cu.Bo (Centro Unipol Bologna) e ha aperto al pubblico il 27 marzo 2013. Si trova nel complesso che già ospita gli uffici del gruppo, a Porta Europa – struttura che divide l’opinione pubblica bolognese, tra chi sostiene che si tratti di un  «palazzo futuristico» e chi di un «mostro edilizio» – su due ali interne, collegate da un giardino con accesso wi-fi, installazioni luminose e sonore. Sono stati spesi circa 2 milioni di euro, con lo scopo di riqualificare la zona di piazza Sergio Vieira de Mello, «restituendo una certa unitarietà al verde privato e alle aree pubbliche, che erano un po’ frammentati», come ha spiegato Giuseppe Lobalsamo, alla direzione immobiliare di Unipol.

Uno dei due spazi accoglie i visitatori in un percorso interattivo, che comprende 18 postazioni multimediali, tra cui 9 colonne interattive che interagiscono al passaggio e forniscono informazioni grafiche e statistiche su tematiche legate alla sostenibilità ambientale. Le 12 postazioni touchscreen, invece, consentono alle persone di ripercorrere la storia del gruppo dalla sua fondazione (1963) fino al 2013, incrociandola con i principali avvenimenti storici avvenuti a Bologna, in Italia e nel mondo con immagini, video, testi e testimonianze.
Un altro ambiente è dedicato alla sicurezza e alla prevenzione stradale: qui è possibile esercitarsi con simulatori di guida sia per auto sia per moto, ma si trovano anche altri tipi di attrezzatura dedicati all’insegnamento della guida sicura. Come tutti i musei di nuova generazione, Cu.Bo ha previsto anche un luogo polivalente attrezzato per diversi scopi culturali: una sala lettura, una biblioteca con emeroteca digitale, un cineforum e un’aula formazione.
Ma Cu.Bo è anche arte: l’altra ala è infatti dedicata alle mostre tematiche. A inaugurare questo spazio è stata allestita la mostra «Riflessi d’Italia», che racconta il nostro paese attraverso oggetti, fotografie, pitture e sculture particolarmente rappresentative del periodo storico che va dagli anni ’60 a oggi, mostrando come determinati riti siano mutati nel corso degli ultimi decenni, per influenza della globalizzazione, dell’incontro/scontro con altre culture o per la tendenza all’individualità. La curatrice dell’esposizione, Chiara Argenteri, spiega: «Gli italiani devono conservare la memoria della propria storia se vogliono sapere chi sono: immaginarsi una comunità che sperimenta il proprio futuro, che ricorda il proprio passato e prova a inventarsi un nuovo tipo di società, in cui nulla è come prima. Il pensiero si sofferma quindi sui cambiamenti che hanno investito (e investono) la nostra Penisola, sulle piccole e grandi differenze che l’hanno resa tale, e il punto di vista è quello dell’italiano, soggetto protagonista, autore e fruitore di questi riti sociali, che hanno il sapore del gioco». La mostra resterà visitabile sino al 31 maggio 2013. Ingresso gratuito tutti i giorni dalle 9.30 alle 20.00. Chiuso la domenica e il lunedì mattina.

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