Cosa mangiano i designer?
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Rubrica:
SAPER FARE, SAPER ESSERE
Articolo a cura di:
Raffaella Salato
In un periodo in cui il mantra è la contaminazione, che cosa può nascere di valido mettendo insieme una tipografia, 100 designer e il mondo dei fornelli? Nel 2013 la call che ha visto 570 progettisti italiani e internazionali, essere invitati da CTS Grafica, in collaborazione con Polyedra e con il patrocinio di due primarie organizzazioni italiane del settore, Aiap (Associazione italiana Design della Comunicazione visiva) ed ADCI (Art Directors Club Italiano), ad illustrare le loro ricette preferite in manifesti culinari
Rubrica di ricerca in collaborazione con Fondazione Exclusiva
Al giorno d’oggi si fa un gran parlare di “contaminazioni”: il termine è di gran moda e chi le pratica è spesso visto come un illuminato, un raffinato avventuriero della sperimentazione e dell’innovazione. Contaminazioni tra stili di arredamento, forme d’arte, tradizioni culinarie, linguaggi espressivi, generi musicali e tendenze del prêt-à-porter: l’esercizio è assolutamente trasversale, democratico e spesso dà vita a risultati sorprendenti.
SPOLLO KITCHEN è una contaminazione riuscitissima, e tra le altre cose anche gustosa e divertente. Cosa può nascere di valido mettendo insieme una tipografia, 100 designer e il mondo dei fornelli? La risposta è semplice: sono nati un ricettario di cucina, che è anche un catalogo d’arte contemporanea ed un volume da collezione, e una mostra-evento unica nel suo genere, presentati presso il grande spazio espositivo di Fondazione Exclusiva a Roma.
Tutto è nato da un’idea (geniale) della tipografia CTS Grafica, che ha tratto spunto da una domanda tanto banale quanto provocatoria: “Che cosa mangiano i designer?”. Di cosa si nutrono questi guru che dettano legge a livello creativo in tutto il mondo, facendo a gara in originalità e gusto estetico?
Così ha avuto origine nel 2013 la call che ha visto 570 progettisti italiani e internazionali, essere invitati da CTS Grafica, in collaborazione con Polyedra e con il patrocinio di due primarie organizzazioni italiane del settore, Aiap (Associazione italiana Design della Comunicazione visiva) ed ADCI (Art Directors Club Italiano), ad illustrare le loro ricette preferite in manifesti culinari. Di questi, 100 sono stati selezionati da una giuria qualificata di 5 grafici professionisti, e le ricette in essi illustrate – evocate tramite il disegno, o riportate fedelmente su carta in una commistione di parole e segni – sono state successivamente realizzate, spesso proprio in tipografia, con l’aiuto e la consulenza di un vero chef. Dopodiché, sono state fotografate per averne testimonianza, e assaggiate per giudicarne la riuscita.
SPOLLO KITCHEN è un progetto assolutamente innovativo, per certi versi straniante ma ricco di spunti di riflessione. Straniante, in quanto coniuga l’arte – o, meglio: la concezione tradizionale che dell’arte ha il pubblicoe abituale – con mondi apparentemente differenti (quando non addirittura opposti) da essa e fra loro, come il design e la cucina gourmet; foriero di spunti e suggestioni, poiché – ad un’analisi più attenta e profonda, che supera il primo impatto, quello immediato ma anche inevitabilmente filtrato dalle nostre strutture mentali codificate – prende una materia che nel gergo comune viene qualificata come “nutrimento per lo spirito” e la trasforma non soltanto in cibo vero e proprio, bensì in prodotto, concretamente fruibile e collegato con il mercato ed il consumatore finale.
I manifesti che compongono la mostra SPOLLO KITCHEN sono, allo stesso tempo, opera d’arte e prodotto. La valenza artistica è insita nello sforzo creativo che trasuda da ciascuno di essi, in quanto ogni poster/ricetta è una rappresentazione ben precisa, esteticamente assai pregevole (un tripudio di colori, di immagine evocative, di parole che si fondono e si confondono, compenetrandovisi, con il tratto grafico) declinata volta per volta secondo un particolare codice espressivo: quello dei fumetti, quello tipico dei cartelloni pubblicitari, quello somigliante alle pubblicità del Dopoguerra o quello ispirato ai cartoni animati, per non parlare delle suggestioni futuriste che richiamano le mirabili ed immaginifiche opere dei vari Marinetti, Balla, Boccioni.
Un tipo di arte – arte “applicata”, ovvero connessa ad una funzione ben precisa, com’è appunto il disegno grafico – che è innegabilmente specchio della società attuale: la società dei consumi, del prodotto merceologico, della comunicazione prettamente visiva, del messaggio veloce ed essenziale (stile Instagram e WhatsApp, per intenderci).
Si tratta di un’arte immediatamente riconoscibile anche da quelle categorie di utenti (i giovani, perlopiù) meno avvezze all’approfondimento e ai codici espressivi tradizionali, che è possibile catturare in una maniera nuova, tematica ed emozionale, avvicinandole peraltro ad un settore – nel caso di specie, quello del design – che è estremamente trasversale e pervasivo, in forte espansione e sempre più orientato a servizi e prodotti sostenibili e di concreta utilità sociale. Aspetto, questo, sicuramente da non sottovalutare.
La conclusione di questo viaggio di sapori e alchimie visive è, appunto, il volume SPOLLO KITCHEN, edito da Corraini e progettato dallo studio Zup per CTS Grafica: un ricettario trendy e sofisticato, con testi in doppia lingua (italiano ed inglese), brossura cucita a vista, e al suo interno i manifesti di illustratori e grafici di fama internazionale, come – per citarne solo alcuni – Ale Giorgini, Mauro Gatti, Riccardo Guasco, Goran (Sunday Büro), Jeremyville, Stefano Marra, Mr. Bisquit, Lo Siento, H-57, Sigrid Calon, Ivo Schmetz (310k), Studio Fludd, Studio FM Milano.
Ma non si poteva non dare un adeguato risalto alla parte grafica di questo prodotto, che ha una propria dignità e un’indubbia valenza artistica anche indipendentemente dalla componente gourmet. All’interno degli spazi di Fondazione Exclusiva – situata nel quartiere Testaccio a Roma, in un polo di “connessioni creative”, appunto – un’ampia selezione dei variegati manifesti d’autore di SPOLLO KITCHEN ha perciò trovato “casa”, in un suggestivo allestimento studiato appositamente per esporre tutti gli step del progetto: è stato creato un labirinto di 60 totem con le 100 opere selezionate, disposti in modo da creare architetture diverse al passaggio di ogni fila, come accaduto a Milano e (già) a Roma nel 2014. Il risultato è stato un’esperienza totalmente immersiva nel colore, in quanto lo spettatore si è trovato a perdersi piacevolmente in una “foresta urbana” di creatività a tutto tondo, fatta di immagini, disegni, parole, foto, con la possibilità di soffermarsi – laddove l’occhio veniva catturato – a leggere la ricetta di cucina protagonista del manifesto. L’evento è entrato a far parte del calendario di iniziative promosse in occasione della “Settimana Internazionale del Design” organizzata da Aiap – di cui Fondazione Exclusiva è partner – per la prima volta a Roma, dal 23 settembre al 1° ottobre scorso. Ed è stato certamente un evento azzeccato, tenuto conto che SPOLLO KITCHEN ha vinto a Istanbul il Premio Silver agli “European Design Awards 2015” (uno dei premi di design internazionale più prestigiosi in Europa) nella categoria “Brand Implementation”, e che molte testate anche importanti hanno narrato, incuriosite, di questo eclettico progetto di grafica-gourmet: dal “Gambero Rosso”, primaria rivista di eccellenze culinarie, a “Il Post”, da un quotidiano del calibro de “Il Corriere della Sera”, a “Marie Claire”.
Un progetto che ha “bucato”, generando attenzione e pensiero.
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