Roma. Un censimento per le imprese, più che delle imprese quello presentato lo scorso 10 settembre a Roma dal Presidente dell’ISTAT, Enrico Giovannini. Al via formalmente dalla stessa data della presentazione, dopo 10 anni dalla precedente ricerca,  un processo diagnostico per contribuire a leggere il cambiamento in corso e individuare sistemi utili per uscire dalla forte crisi, indagando l’universo delle imprese e degli organismi non profit, in  modo  quantitativo, ma soprattutto  qualitativo.
Nel settore dell’industria, saranno indagate la governance, le strutture organizzative,  la politica per le risorse umane, l’internazionalizzazione, l’innovazione di 260mila imprese sul totale di circa 4,5milioni, e nel quale rientrano, comunque, tutte le grandi aziende, e circa 190mila tra piccole e piccolissime.
Sul fronte del non profit l’indagine censirà 474.765 tra fondazioni, associazioni culturali e sportive, organizzazioni di volontariato, ong, cooperative sociali, e istituzioni di ricerca e studio, dato che testimonia la grande crescita conosciuta da questo settore rispetto al 2001, quando la rilevazione era stata effettuata su 235mila unità. Un censimento pensato per dar conto del ruolo e il peso sociale, certo, ma anche e sempre più economico, del mondo del non profit, permettendo di comprenderne meglio anche la complessa e articolata relazione con le pubbliche istituzioni, e quindi le implicazioni di una migliore collaborazione pubblico-privato.
Le istituzioni pubbliche, a loro volta, sono oggetto di un’indagine che, oltre a fornire un quadro informativo preciso sulle caratteristiche strutturali e organizzative del settore pubblico, focalizzerà l’attenzione sull’attività delle sedi territoriali e sui processi di modernizzazione della pubblica amministrazione.
I risultati, utili soprattutto ai decisori,  saranno diffusi da ISTAT, a fine 2013,  sul proprio sito web (www.istat.it), in un datawarehouse dedicato.