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A celebration of art corporate programmes worldwide

  • Pubblicato il: 28/03/2014 - 12:15
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Rubrica: 
OPINIONI E CONVERSAZIONI
Articolo a cura di: 
Neve Mazzoleni

Londra. Abbiamo incontrato Sir Peter Harris, Presidente di Wapping Arts Trust, a Londra, durante l'opening della mostra «Eccellenze dalle Collezioni d'Impresa», esposta nella nuova sede di Bonhams in Oxford street. Ci ha introdotto la sua vasta ricerca sulle collezioni d'impresa nel mondo, con più di 100 best practices, descrivendo come il settore privato investe in Arte e Cultura, non solo per ragioni di business, ma anche per ragioni reputazionali e per supportare la sostenibilità sociale.

Le ragioni di questa ricerca: visioni e obiettivi.
LaWapping Arts Trust, organizzazione non-profit che ha pubblicato questo volume, da 28 anni organizza ricerche, laboratori, residenze e conferenze fra Londra, Parigi e Brussels sul tema dell'Arte nei luoghi di lavoro. Dal 1985 ha organizzato il Premio biennale di Arte e Lavoro e celebra il suo 25^ Anniversario con un lancio su piano internazionale in corrispondenza del Festival Mondiale dell'Architettura nel 2010, presentato a Barcellona. É stato dunque un passaggio naturale arrivare a questo libro, che concentra non solo che cosa le imprese collezionano per comunicare, ma anche come usano l'arte nei propri programmi aziendali.
Abbiamo unito le forze con Shirley Reiff Howarth della ong The Humanities Exchange, che ha pubblicato per molti anni l'Elenco Internazionale delle Collezioni d'Arte aziendali .
Con il supporto di Bonhams abbiamo analizzato oltre 300 imprese e selezionato le migliori esperienze in 100 casi in tutto il mondo. Speriamo così di permettere a coloro che hanno già una collezione di imparare da altri casi, e per coloro che hanno appena cominciato, di conoscere quali benefici ci sono nel farlo.
Per avere dei dettagli sul libro di circa 300 pagine, intitolato “A Celebration of Corporate Art Programmes Worldwide” si può visitare il sito www.artworldeurope.org, da dove Aziende, Librerie, Università e ai Professionisti d'Arte possono ordinare direttamente il volume che è disponibile anche in librerie selezionate come caffè letterari.
Tutto il ricavato del libro viene devoluto a Wapping Arts Trust per sostenere futuri progetti di ricerca della relazione fra Arte e Lavoro.

Qual'è la visione generale? Quali compagnie sono più impegnate? In quali paesi sono maggiormente diffuse?
L'azienda che colleziona da più lungo tempo opere d'arte sembra essere la Banca del Monte dei Paschi di Siena, dal 1471, mentre la collezione  più ampia è quella di UniCredit con oltre 60,000 opere d'arte. In entrambi i casi, come altre imprese italiane, possiedono opere dei precedenti secoli.
Il collezionismo in USA è cominciato nel XIX^ secolo e più di 100 aziende analizzate nel libro collezionano arte contemporanea, molte delle quali dal periodo 1970-1990 in corrispondenza del boom economico.
Le collezioni giapponesi sono state arricchite da acquisizioni dei migliori artisti del periodo impressionista. Molte altre imprese collezionano prevalentemente  lavori di artisti provenienti dai loro paesi, come in Germania e Spagna, Paesi  che hanno molte collezioni d'impresa. Si parla di un  valore totale delle collezioni corporate di miliardi di dollari e se fosse esposto tutto insieme, potrebbe raggiungere il livello di tutti i Musei pubblici nel mondo.

Perchè le imprese investono in Arte e come promuovono le loro collezioni?
Tutte le ricerche condotte dimostrano che le imprese non solo comprano arte come investimento finanziario, ma anche come veicolo di immagine. Sono chiaramente felici se il valore dell’'arte delle loro collezioni  accresce,  ma non è certo questa la strada per aumentare I profitti.
Ne consegue che l'arte contemporanea è presente in molte collezioni perché viene utilizzata nella comunicazione: molte imprese vogliono essere percepite  come lungimiranti, tanto più che stanno aumentando i progetti di costruzioni di spazi e luoghi dedicati all'arte. Le collezioni d'arte sono strumento di relazione con i propri soci, i clienti, i propri fornitori, lo staff e le comunità nelle quali operano.
Un interessante riscontro della ricerca è  il fatto che nessun programma artistico è uguale all'altro. Ciascuno ha  temi e obiettivi  differenti. Il libro sottolinea gli elementi chiave e l’unicità dei  programmi i. Ci sono numerosi modi di valorizzare l'arte nelle imprese. A parte mostrare le opere nei propri uffici, prevalentemente  visitabili solo su appuntamento, molte imprese hanno creato nei loro locali gallerie  sono aperte al pubblico.
Un grande esempio di questo include Dzbank in Germania, mentre PPF in Repubblica Ceca possiede gallerie in città. Molte altre imprese supportano istituzioni culturali localie molti lavori sono in comodato  nei Musei. Un classico esempio è E.On in Germania che ha sostenuto i musei locali per molti anni. Alcune imprese hanno il proprio museo, come ad esempio in Giappone Sompo, Pola Fuji e Bennesse, che han un'intera isola destinata all'arte contemporanea. Altre linee di intervento riguardano progetti di restauro, come nei casi di AXA Art in Francia o National Swiss in Svizzera.
Molte compagnie sponsorizzano premi per l'arte e ospitano artisti in residenza. Molti altri commissionano arte per le loro sedi di rappresentanza, come Canary Wharf Group in UK e l'European Patent Office in Germania, Olanda e Austria.

Le imprese promuovono iniziative con I Dipendenti?
L'educazione all'arte per gli staff è un elemento di molti dei programmi artistici, che includono conferenze con gli artisti, laboratori per incoraggiare il “pensiero oltre”. Per esempio Lawyers Clifford Chance in UK e Bankers Societe Generale in Francia hanno entrambe un Art Club per i dipendenti che sono coinvolti indi molti eventi artistici. Anche TrivioQuadrivio a Milano è attiva nel campo della formazione per gli impiegati attraverso l'Arte.

Sono cambiate le collezioni? In quale direzione stanno andando?
Negli anni recenti il clima economico generale ha deteriorato il contesto, così le imprese hanno razionalizzato le loro collezioni. Alcune hanno venduto intere collezioni o pezzi scelti. Una maggiore attenzione è stata dedicata ai giovani artisti emergenti, alla fotografia e alla video art che è normalmente a prezzo inferiore e permette una massimizzazione dell'uso delle collezioni.
Con l'avvento delle possibilità mediatiche e lo sviluppo dei social media, siamo testimoni della creazione di musei virtuali dove le collezioni possono essere fruite on line o attraverso l'interazione con le app. Nuovi collezionisti sono entrati a far parte del panorama in Asia, come Corea e Cina, che guidano le tendenze attuali.
In termini economici si può definire che collezionare Arte è una situazione “win win”. Le imprese vincono comunicando I loro valori a soci, clienti, dipendenti, che a loro volta beneficiano dei programmi culturali di promozione delle collezioni, nonchè di opportunità di formazione.
I Paesi beneficiano del supporto delle Imprese a favore di associazioni e reti culturali locali che contribuiscono ad arricchire l'offerta culturale, nonchè in Patrimonio nazionale.
Gli artisti infine beneficiano per nuove opportunità per gli emergenti e stimolando nuovi pubblici verso I loro lavori.

I libro è uno strumento per ricostruire una geografia delle collezioni d'arte d'impresa. É il primo passo per una profonda analisi e fornisce l'opportunità di avere una chiara descrizione dell'impegno in cultura del settore privato a livello internazionale. Inoltre, potrebbe diventare uno strumento per stimolare la consapevolezza di questo ampio settore di promozione dell'Arte, che contribuisce proattivamente all'offerta culturale.

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