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Bye bye Ermitage

  • Pubblicato il: 15/05/2013 - 18:20
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Articolo a cura di: 
Stefano Luppi
Il 20 ottobre 2007 inaugurava a Ferrara Ermitage Italia

Ferrara. La Fondazione Ermitage, propagazione italiana nel museo russo statale, chiude i battenti, vende la sede di Ferrara e apre, nei prossimi giorni, a Venezia. A darne notizia è il quotidiano locale «La Nuova Ferrara» attraverso il suo direttore Stefano Scansani. Il Consiglio comunale ferrarese nei giorni scorsi ha deciso di chiudere l'esperienza e ora arriva la notizia appunto della vendita della sede ufficiale, quella palazzina Giglioli nella quale si erano insediati gli uffici dell'istituzione il 20 ottobre 2007, data di inaugurazione dell'ente alla presenza del Presidente della Repubblica Napolitano. La Fondazione era nata, in partnership con l'Ermitage (direttrici scientifiche erano Irina Artemieva e Francesca Cappelletti), con il fine di portare avanti un ampio lavoro programmatico di ricerca, studio, confronto e produzione culturale italo-russa, connessi al grande patrimonio d’arte italiana custodito dall’Ermitage. E in questi anni le iniziative, libri, mostre e convegni, sono stati molti e l'ultima iniziativa citata sul sito ufficiale www.ermitageitalia.com è la conferenza «Tra scavi e collezioni. Antichità in viaggio nella Roma del Cinquecento» di Barbara Furlotti di The Warburg Institute di Londra (8 aprile scorso). A spiegare la vendita della sede è, sulla Nuova Ferrara, il presidente della Provincia Marcella Zappaterra: «Metteremo in vendita la Palazzina Giglioli appena effettuata la valutazione dell'immobile e del parco che al comprende. E credo che susciterà interesse. La Fondazione aveva anche una sede di rappresentanza presso il Castello Estense, ma in quella parte dell'immobile già da mesi operano i tecnici del settore turismo dell'ente provinciale». L'ente andrà in liquidazione e sul tema interviene anche Tiziano Tagliani, ex presidente dell'ente italo-russo: «Già dal 2009 era chiaro che la Fondazione non poteva essere un doppione di Ferrara Arte». Sul prossimo numero del Giornale dell'Arte maggiori approfondimenti sul tema.

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