Brevi Notizie dalle Fondazioni Americane
Scopo di questa rubrica curata da Ilaria Nizzo è portare lo sguardo del lettore oltre-oceano per trovare spunti innovativi di riflessione e nuove risorse per il nostro Paese.
Nell’attuale sistema fiscale americano solo le persone molto benestanti sono stimolate, con ricchi benefici, ad abbassare le loro imposte attraverso donazioni. L’Everyday Philanthropist Act, così si chiama la proposta di legge, si basa sul principio che a tutti i lavoratori deve essere offerta la possibilità di ridurre le proprie tasse con donazioni a favore della comunità. La “rivoluzione” avverrebbe direttamente nella busta paga del lavoratore. La proposta di legge prevede, infatti, il Flexible Giving Account (FGA) che permetterebbe di raccogliere la donazione direttamente nella busta paga e di ottenere immediatamente il reddito imponibile ridotto aumentando drasticamente le donazioni negli Stati Uniti.
Per saperne di più Everyday Philanthropist Act
Forbes: nasce la classifica dei miliardari, più generosi
Per la prima volta Forbes, la rivista statunitense di economia e finanza, si è occupata di stilare una classifica delle 400 persone più ricche d’America basata non solo sulle loro ricchezze ma anche sulla loro generosità.
La classifica, pubblicata i primi di ottobre, introduce il Philanthropy Score, dove i membri di questo club d'élite sono stati valutati su una scala da 1 a 5, in cui 5 è il punteggio assegnato al filantropo più generoso. Per stilare la classifica, la prima della storia in America e in generale nel settore della filantropia, una squadra di 32 giornalisti di Forbes ha analizzato migliaia di documenti pubblici e privati, intervistato i miliardari e parlato con le organizzazioni no profit.
E nonostante il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, si sia preso il primo posto della classifica come miliardario la sua generosità è stata premiata con 2 punti, mentre solo 29 dei 400 miliardari americani presenti nella classifica hanno raggiunto il punteggio massimo di 5 punti. Uno stimolo a fare meglio ma soprattutto a donare di più.
Per leggere la notizia sulla rivista Forbes, clicca qui
The Case Foundation: una fondazione attenta ai Millenial e al loro impegno (quotidiano)
La Case Foundation, creata dai pionieri digitali Jean e Steve Case, è un'istituzione diversa e dinamica nel panorama delle Fondazioni perchè investe nelle persone e nelle organizzazioni che nelle loro scelte adottano il principio: “Be Fearless” ovvero “Non avere paura”.
Dalla sua sede, a Washington, la Fondazione lancia un messaggio tanto chiaro quanto originale (per un ente no profit): promuovere l'imprenditorialità per attivare l'impegno civico puntando sulle (nuove) generazioni. Per dieci anni ha finanziato ricerche su come i Millennial, e cioè le persone nate dal 1980 al 2000, aderiscono alle cosiddette buone cause o si impegnano nelle “battaglie” civili. Da queste analisi è emerso che la generazione dei Millenial è idealista e “changemaker” e usa la tecnologica per realizzare i cambiamenti, con un approccio imprenditoriale e indipendente per cambiare lo “status quo”, ogni giorno. Rispetto alle generazioni precedenti la partecipazione, grazie alla tecnologia, non avviene più nelle piazze ma singolarmente e quotidianamente perché l’impegno sociale è parte di quello che sono e di quello che si aspettano, anche dagli altri.
Per approfondire i programmi dedicati ai Millennial è possibile visitare il sito della Case Foundation
L’Immigrant Artist Mentoring Program: un programma attento alle esigenze degli artisti migranti
La New York Foundation for the Arts (NYFA) ha come obiettivo quello di fornire risorse “concrete” per artisti emergenti e le per le organizzazioni che si occupano di arte affinché possano prosperare con il loro lavoro. Tra gli eventi organizzati nel mese di ottobre vi sono i corsi offerti per apprendere le nozioni base di fundraising e di marketing nell’era digitale, ovviamente tutte rivolte agli artisti. Tra tutte le iniziative descritte sul sito dell’associazione emerge però, in un momento di grande chiusura delle frontiere, un’iniziativa di grande apertura rivolta alle esperienze e alle opere degli artisti migranti.
L’Immigrant Artist Mentoring Program, realizzato con il supporto della Ford Foundation, offre infatti alle comunità di artisti non americani presenti a Detroit l'opportunità di esprimersi, ottenere supporto e spazi espositivi per le loro opere, mantenendo al contempo le loro identità culturali distinte da quelle del paese che li accoglie.
E’ possibile conoscere l’Immigrant Artist Mentoring Program sul sito della NYFA
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