Brescia protetta da Giove, Giunone e Minerva
Brescia. Il 7 marzo Brescia riapre il suo Capitolium (il tempio del I secolo d.C. dedicato alla Triade Capitolina: Giove, Giunone, Minerva), uno degli edifici di età imperiale meglio conservati dell’Italia settentrionale, e presenta i risultati di una fortunata campagna di scavi e restauri compiuta tra il 2009 e il 2012 in quest’area archeologica addossata al colle Cidneo (sito sacro già in età preromana), che ha riportato alla luce un vero palinsesto della storia della città, dal III secolo a.C. al tardo Medioevo: un caso rarissimo, che l’Unesco ha iscritto nel Patrimonio mondiale dell’Umanità.
In occasione della riapertura (resa possibile da Comune di Brescia, Mibac-Direzione regionale lombarda, Soprintendenza Beni archeologici, Fondazione Brescia Musei, Fondazione Asm-gruppo A2A e Arcus Spa), che sarà temporanea in attesa di completare i lavori di scavo e gli studi sulle scoperte più recenti, il Capitolium si presenta con il nuovo, evocativo percorso museale ideato da Francesca Morandini, curatore per l’archeologia dei Civici Musei, e Paola Faroni, responsabile per l’edilizia monumentale del Comune di Brescia, con Filli Rossi della Soprintendenza lombarda per i Beni archeologici. Ad accogliere i visitatori, nella cella orientale (un tempo abitata da Giunone o Minerva), è la suggestiva installazione multimediale di Studio Azzurro, che rievoca attraverso luci, suoni, proiezioni i riti praticati anticamente nel tempio. Si accede poi alla cella centrale, quella di Giove (e alla terza, dov’era il simulacro dell’altra dea): qui è stato ritrovato e restaurato il magnifico pavimento in opus sectile di marmi preziosi e, intorno al podio che ospitava una monumentale figura di Giove, sono stati ricollocati altari scolpiti, statue, oggetti di culto.
Sempre il 7 marzo s’inaugureranno nel vicino Museo di Santa Giulia le due mostre di «Novecento mai visto»: i «Capolavori dalla Daimler Art Collection from Albers to Warhol to (now) By Mercedes-Benz Italy», e le «Opere dalle collezioni bresciane. Da De Chirico a Cattelan e oltre» (entrambe fino al 30 giugno).
da Il Giornale dell'Arte numero 328, febbraio 2013