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Bene, bravo, Mic

  • Pubblicato il: 01/11/2013 - 09:52
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Stefano Luppi

Faenza. Il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (Mic), gestito dal luglio 2002 dalla fondazione omonima partecipata da enti pubblici romagnoli e fondazioni di origine bancaria di Ravenna, Bologna, Faenza, Forlì, Cesena e Imola, continua a ottenere riconoscimenti e gratificazioni per il buon lavoro e gli ottimi risultati ottenuti. Mentre continua in loco la grande mostra «Arturo Martini. Creature, il sogno della terracotta» (fino al 30 marzo 2014, mentre a Palazzo Fava di Bologna prosegue fino al 12 gennaio) arrivano alcuni premi.
Claudia Casali, direttrice del Mic dall’inizio del 2011, è stata premiata come migliore direttore dell’anno insieme a Gabriella Belli (direttrice di Fondazione Muve, Venezia), Massimiliano Gioni (curatore della Fondazione Trussardi e direttore dell’attuale Mostra d’arte della Biennale di Venezia), Lorenzo Giusti (direttore del Man, Nuoro), Andrea Lissoni (responsabile di HangarBicocca, Milano), Bartolomeo Pietromarchi (direttore del Macro, Roma) dalla rivista specializzata «Espoarte». Si tratta di un riconoscimento, assegnato da una giuria costituita da 500 membri, che vuole portare l’attenzione sulle operazioni di miglior qualità della stagione espositiva 2012-2013 e sui curatori italiani che si sono particolarmente distinti per qualità ed efficienza del lavoro, delle attività e dei servizi proposti al pubblico.
Il Mic è stato inoltre eletto in ottobre da Euromuse.it, portale espositivo per l’Europa, come il museo della settimana.
Nei giorni scorsi, infine, il Cda del Mic composto da Simone Bartolini, Renzo Bertaccini, Francesco Carugati, Giancarlo Dardi, Gianfranco Fiorentini, Fabrizio Fornasari, Giulio Ghetti, Alberto Mazzoni, Ruenza Santandrea, Tomaso Tarozzi, Paolo Valenti, ha confermato Pier Antonio Rivola presidente della Fondazione Mic. «Sono orgoglioso, afferma il presidente Rivola, della conferma e dei premi ottenuti dal direttore e dal Museo. E lo sono soprattutto perché il riconoscimento va al lavoro e all’impegno costante volti al buon funzionamento di una struttura che rappresenta l’identità culturale della nostra città e non solo».

da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 31 ottobre 2013