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Artissima, a vent'anni è la Number One

  • Pubblicato il: 08/11/2013 - 10:57
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Articolo a cura di: 
Jenny Dogliani

Torino. Artissima arriva al ventesimo compleanno con un successo: il quinto posto nella classifica mondiale 2012 delle fiere d’arte, pubblicata a febbraio dalla Skate’s Art Market Research di New York. In programmadall’8 al 10 novembre all’Oval Lingotto, diretta da Sarah Cosulich Canarutto, la rassegna costa 2.110.000 euro, erogati da enti locali e sponsor privati, di cui 100mila euro sono per i collezionisti (volo aereo e programmi culturali), presenti i board di New Museum di New York, Kunsthalle di Zurigo e Ica di Londra. Si aggiungono 370mila euro per One Torino, 5 mostre di 7 curatori internazionali con oltre 50 artisti, prodotte da Artissima in collaborazione con i principali musei cittadini, aperte dal 6 novembre al 12 gennaio. Nella Fondazione Sandretto Re Rebaudengo«Verlee», a cura di Chris Fitzpatrick, con progetti di artisti come Federico Acal, Eva Marisaldi, Rosemarie Trockel, Peter Fischli & David Weiss, riflette sul concetto stesso di esposizione, mentre la Gam, con «Ideal standard forms», curata da Anna Colin, analizza il confine tra pubblico e privato, attraverso opere monumentali di Pablo Bronstein, Matthew Darbyshire e Edward Allington. L’identità contemporanea, legata al posto di lavoro, è il tema di «Ways of working: the incidental object» alla Fondazione Merz, dove figurano, a cura di Julieta González, lavori di autori quali Stuart Brisley ed Enzo Mari accanto ai più giovani Tobias Putrih, Gabriel Serra e altri. La relazione tra opera d’arte e luogo che la contiene emerge invece in sculture, dipinti, video e fotografie di Christian Mayer, Andro Wekua, Heidi Bucher e altri, a Palazzo Cavour in «Repertory», mostra curata da Gary Carrion-Murayari, mentre il Castello di Rivoli espone i lavori, inediti e non, dei tre artisti vincitori del Premio Illy Present Future 2012: Naufus Ramírez-Figueroa, Vanessa Safavi e Santo Tolone. Curano questa rassegna Andrew Bernardini, Gregor Muir e Beatrix Ruf. Confermati, inoltre, i circa 350mila euro della Fondazione Crt per le acquisizioni di Castello di Rivoli e Gam.
Crescono i numeri della fiera e l’attenzione verso i Paesi extraeuropei, con 190 gallerie di 38 Paesi, contro le 172 di 26 della scorsa edizione. Si mantengono le 5 sezioni. La Main Section ha 108 gallerie consolidate: 42 italiane e 66 straniere. Tra queste, Isabella Bortolozzi di Berlino, Mendes Wood di San Paolo, Voice di Marrakech, Sprovieri di Londra, Afa di Santiago del Cile, Aike-Dellarco di Shanghai, Athr di Gedda, Eva Meyer di Parigi, Galleria Continua di San Gimignano, Le Moulin e Pechino, Franco Noero di Torino, Lia Rumma di Milano e Napoli e Massimo Minini di Brescia. New Entries ne raccoglie invece 27 con meno di 5 anni, 4 le italiane. Figurano On the Move di Tirana, Johannes Vogt di New York, M+B di Los Angeles, 21 di Mosca e Brand New Gallery di Milano. Alla più innovativa i 5mila euro del premio Guido Carbone.
Back to the Future propone 32 artisti di 30 gallerie (24 straniere) noti negli anni ’60, ’70, ’80 come Letizia Battaglia (Cardi Black Box, Milano), Geng Jianyi (Shanghart, Shanghai, Pechino, Singapore) e Piero Gilardi (Guido Costa, Torino).
La ricerca emergente è al centro di Present Future, con 24 artisti di 25 gallerie (5 italiane) tra cui Fatma Bucak (Alberto Peola, Torino), Ceren Oykut (X-Ist, Istanbul), Alessandro Balteo Yazbeck (Green Art, Dubai) e Yee I-Lann (Map Kl, Kuala Lumpur). Al più meritevole va il Premio Illy Present Future: una personale al Castello di Rivoli.
Il Premio Ettore Fico, invece, attribuisce 15mila euro a uno tra tutti gli artisti in fiera, le cui opere vanno al nascente Museo Ettore Fico. Torna, anche, Art Editions, con 4 gallerie di edizioni d’Arte. Imponente e di alto profilo la squadra curatoriale delle varie sezioni, da Hou Hanru a Kasper König, da Luigi Fassi a Matthew Higgs, da Caroline Bourgeois a Qinyi Lim, da Patrick Charpenel a Letizia Ragaglia, come del resto nella serie di visite guidate intitolataWalkie Talkies; un’équipe internazionale che riflette una delle peculiarità di Artissima (www.artissima.it), la meno «italiana» delle fiere italiane.

da Il Giornale dell'Arte numero 336, novembre 2013