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Artissima: selettiva, internazionale e molto social

  • Pubblicato il: 14/09/2012 - 13:16
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Articolo a cura di: 
Ada Masoero
MAIN SECTION 2012 Mariana Castillo Deball Uncomfortable Objects (2012) Courtesy Pinksummer

Milano. L'appuntamento milanese per la presentazione diArtissima 19 (che si terrà a Torino dal 9 all'11 novembre e che per il terzo anno sarà ospitata nel padiglione Oval, al Lingotto) era in una sede singolare e molto cool: non un luogo istituzionale ma una galleria di sofisticato modernariato e di design contemporaneo e d'epoca in via San Gregorio, zona Porta Venezia. Qui, seduta a uno strepitoso tavolo-scultura di un giovane designer olandese (ricavato da un blocco di radica con inserti di argento fuso), Sarah Cosulich Canarutto ha raccontato come sarà la sua Artissima: nuova ma nel segno della continuità, «perché, spiega, la forza di Artissima è nella sua identità, specie in un momento in cui ovunque si moltiplicano le fiere d'arte contemporanea». E quella di Artissima è un'identità costruita sulla selettività e sull'internazionalità (i due terzi delle gallerie sono, come sempre, straniere, con innesti da Paesi nuovi: Arabia Saudita, Brasile, Cina, Guatemala, Polonia...), oltreché sulla presenza di ineditiprogetti curatoriali, a cui la nuova direttrice ha dato grande spazio.
Un po' aumentato il numero delle gallerie (170, con 30 new entries) ma «senza compromessi sulla qualità, assicura Cosulich, e con la sua consueta attenzione alla loro “sperimentalità”: le gallerie sanno che qui possono rischiare, proprio perché sono selezionate in base a questo criterio». Il che ha sempre rappresentato uno dei valori aggiunti di Artissima agli occhi dei collezionisti.
A selezionare (ma da quest'anno anche a proporre) gallerie e artisti sono stati i diversi comitati, che hanno visto entrare nel Comitato selezione gallerie lo zurighese Peter Kilchmann la Svizzera è un territorio fondamentale per il collezionismo», precisa Cosulich, che in anni recenti è stata advisor di importanti collezionisti elvetici), mentre nel Comitato curatoriale della sezione «Back to the Future» (che riunisce gli artisti attivi negli anni Sessanta e Settanta, spesso non così conosciuti ma fondanti per gli sviluppi successivi dell'arte) sono entrati personaggi di generazioni e nazionalità diverse: Jan HoetVicente TodolìJoanna Mytkovska, direttore del Museo d'Arte Moderna di Varsavia Vasif Kortun, direttore del Salt e direttore-fondatore del Platform Art Center di Istanbul19 qui gli artisti, di 17 gallerie, presentati all'interno di progetti espositivi di livello museale. Per «Present Future» (la sezione dei giovani, che presenta 20 artisti emergentiLuigi Fassi ha puntato su giovani curatori provenienti da Stati Uniti (Erica Cooke), Svizzera (Fredi Fischli), Colombia (Inti Guerrero) ed Egitto (Sarah Rifky). Novità anche per il Premio illy Present Future, che quest'anno consisterà nella produzione di una personale al Castello di Rivoli.
Queste due sezioni saranno al centro dell'Oval; ai lati troveranno posto la «Main Section», con 96 delle gallerie più rappresentative del mondo intero, scelte dal Comitato di selezione, e la sezione «New Entries», riservata alle gallerie attive da meno di cinque anni, scelte dallo stesso Comitato (30 da 17 Paesi), alla più propositiva delle quali è destinato il Premio Guido Carbone. A queste sezioni si aggiunge il grande spazio della Piattaforma, con un salottino centrale per la sosta e la lettura, dedicato all'editoria specialistica e alle edizioni d'arte, con il debutto in Italia della prestigiosa White Columns di New York.
E poiché l'Italia sta vivendo il momento difficilissimo che tutti ben conosciamo, e gran parte dell'Europa non è in migliore salute, quest'anno è stato incrementato di oltre il 30 per cento il budget dedicato all'ospitalità dei collezionisti, allargando la rosa ai Paesi più lontani (e più ricchi), per ampliare il bacino della Fiera e delle gallerie presenti.
Sempre più stretto il rapporto con la città: con «Is Not the End of the World» sono stati ideati (ecofinanziati da Artissima) cinque progetti espositivi diversi per il Castello di Rivoli (Paola Pivi), laGam (Valery Koshlyakov), la Fondazione Merz (Zena el Khalil) e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Ragnar Kjiartansson), mentre il progetto di Artissima (Dan Perjovschi) sarà ospitato da Palazzo Madama.
Nuova anche la formula di Artissima Lido, che si svolge ancora nel Quadrilatero romano ma che quest'anno coinvolge cinque musei della zona: l'Archivio di Stato, il Mao, il Museo della Resistenza, il Museo della Sindone e il Museo della Scuola e del Libro per ragazzi, in cui altrettante organizzazioni non profit internazionali (98 Weeks, BeirutAuto Italia South East, LondraIrma Vep Club, ParigiPublic Fiction, Los AngelesSoma Mexico, Mexico City) realizzano progetti site specific molto sperimentali.
Punto di ritrovo, anche quest'anno, l'Artissima Social Club, bar temporaneo aperto dalle 22 a notte fonda. Nuovi infine, ed efficaci, anche il logo, in cinque varianti (il dinamismo è nel Dna di Artissima!) e l'immagine coordinata, dello studio Tassinari/Vetta.

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da II Giornale dell'Arte , edizione online, 13 settembre 2012