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Al Pastificio: cioè dove?

  • Pubblicato il: 19/05/2014 - 08:54
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI E ARTE CONTEMPORANEA
Articolo a cura di: 
Davide Boselli

Roma. All is new in art ed il progetto CINTA. Di cosa si tratta?
Seguendo la vocazione didattica e formativa che caratterizza tutte le attività della Fondazione Pastificio Cerere abbiamo avviato, in collaborazione con la Regione Lazio, il progetto CINTA – Centro Italiano Nuove Tecnologie e Arte,  che si pone come possibile modello per la creazione di un polo di ricerca, un osservatorio dedicato alle nuove tecnologie, al loro rapido sviluppo e alla loro influenza in ambito culturale e imprenditoriale.
Il primo atto di questo progetto è un ciclo di lezioni dal titolo All is new in art. Il programma prevede un incontro al mese da aprile a dicembre 2014, per un totale di 8 lezioni. 64 ore di formazione rivolte a studenti universitari, a giovani che stanno per affacciarsi al mondo del lavoro e a tutte quelle persone che hanno il desiderio di ampliare la propria formazione. Lezioni e workshop sono dedicati alle nuove metodologie che coinvolgo l’arte e alle prospettive che i new media hanno aperto da qualche anno a questa parte in ambito culturale e artistico. L’obiettivo è di fornire un contesto fertile e strumenti per la ricerca e la sperimentazione anche digitale, soprattutto nell’ambito della cultura in generale e dell’arte in particolare, settore da sempre soggetto alle contaminazioni, all’innovazione e al cambiamento. Il legante resta la creatività, motore dell’arte e non solo, e le modalità attraverso le quali questa può essere sviluppata in maniera esponenziale.
Le lezioni sono a ingresso libero, su prenotazione, aperte ad un massimo di 50 persone. Finora le richieste sono state più di 150 a lezione e il gradimento, rilevato attraverso un questionario  a conclusione della giornata, è stato ottimo per entrambi gli appuntamenti, così come il numero di accessi al nostro sito (www.cintarte.it) che sta crescendo in modo esponenziale.

Il Progetto Cinta per il Pastificio: l'impegno nella sperimentazione di diverse declinazioni del fare arte.
Attraverso questo progetto la Fondazione Pastificio Cerere vuole riaffermare sempre più il suo interesse nei confronti della formazione e della sperimentazione in campo artistico, confermando il ruolo dell’arte contemporanea come attivatore del pensiero che favorisce l’innovazione e il miglioramento della nostra società.  Con CINTA e la capacità di mettere in campo nuove energie, la Fondazione si pone sempre di più come una delle istituzioni private più vitali presenti nel panorama dell’arte contemporanea e della cultura e non solo in Italia.

Di cosa si è parlato durante l'ultimo incontro dello scorso 8 maggio?
La seconda lezione del progetto, dal titolo Quando l’impresa fa cultura, era dedicata al legame tra arte, formazione e impresa. Ad accompagnarmi in questa impegnativa giornata di studi sono stati Giovanni Boano, CEO e Senior Trainer di Hic et Nunc, società di formazione manageriale, Deborah Carè, Direttore della Fondazione Ermanno Casoli e Brand Communication Manager del Gruppo Elica, Matteo Caroli, professore ordinario di international business alla facoltà di Economia dell’Università Luiss Guido Carli, Ettore Favini, artista, Cesare Pietroiusti, artista, Piero Tucci, Senior Partner della società M&D srl.
Attraverso i vari interventi abbiamo voluto dimostrare, nella teoria e nella pratica, come l’opera d’arte e l’artista possano considerarsi gli strumenti migliori per la formazione manageriale in quanto inesauribili produttori di metafore capaci di generare nuove riflessioni e nuovi modi di comunicare.
La lezione ha introdotto i partecipanti a quelle metodologie in continua crescita ed evoluzione che contemplano la possibilità di impiegare l’arte contemporanea e gli artisti in ambito imprenditoriale, delineando anche le funzioni che i laureati in materie umanistiche possono assumere nelle imprese.
Un’azienda che comprende e usa l’arte contemporanea come strumento di formazione dimostra e comunica stabilità, affidabilità, dinamismo e modernità. L’arte, infatti, è un potente stimolatore di innovazione, può fornire modelli di comportamento eticamente corretti, facilitare lo sviluppo di un pensiero laterale, contribuire al miglioramento degli ambienti di lavoro e delle relazioni tra le persone. Propone esempi di cooperazione progettuale basati sulla condivisione e il confronto che si rivelano vincenti rispetto alla prepotenza delle gerarchie aziendali. L'arte contemporanea introduce all’interno delle logiche del profitto una componente emozionale, poiché focalizza l’attenzione sul raggiungimento di un obiettivo attraverso il valore dell’esperienza: è la qualità emotiva e relazionale del processo che conduce al risultato.

La ricerca di partnership, soprattutto transnazionali, è uno degli asset fondamentali per restare al passo con l'Europa: come risponde il Pastificio agli input di Bruxelles?
Uno degli obiettivi principali della mia direzione artistica è stato quello di creare partnership con enti, istituzioni pubbliche e private romane, italiane ed internazionali, allo scopo di mettere a sistema forze culturali e economiche, per lo sviluppo e la diffusione dell'arte. Oltre ai nostri partners storici come Civita, le Fondazioni Peretti, Roma Capitale, per il 2014 oltre al progetto CINTA, realizzato con la Regione Lazio, abbiamo avviato un’importante collaborazione con l'Istituto Polacco di Roma con un progetto dal titolo «In Polonia, cioè dove?». Si tratta di un ciclo di mostre che vuole offrire uno sguardo sull’arte polacca con gli occhi di alcuni curatori italiani invitati a realizzare brevi residenze in Polonia per studiare e approfondire la loro conoscenza della scena artistica di questo paese così all’avanguardia per il contemporaneo. Si è chiusa da poco la mostra Hard Copy, un progetto site specific realizzato da Johann Arens, Daniele Genadry e Jürgen Ots, giovani artisti in residenza a Roma presso la British School at Rome e l’Academia Belgica, partners del progetto. Inoltre, sempre nella convinzione che per la crescita culturale sia fondamentale il confronto e lo scambio di esperienze, la Fondazione Pastificio Cerere è impegnata nella realizzazione di progetti europei, come “Up Skilling cultural managers (www.culturalmanagers.com): matching skills needs by improving vocational training”, co-finanziato dall’Agenzia Nazionale Lifelong Learning Programme, sottoprogramma Leonardo Partnerships, che approfondisce il tema delle competenze chiave per gli operatori del settore creativo e culturale. L’iniziativa, della durata di due anni, si articola in una serie di workshop formativi e incontri itineranti nei paesi dei 5 partner europei: Melting Pro (www.meltingpro.org), capofila del Progetto e Fondazione Pastificio Cerere (www.pastificiocerere.com) (IT), Anthropolis (www.anthropolis.hu) (HU), Creative & Cultural Skills (www.ccskills.org.uk) (UK), Fundación Iberoamericana de las Industrias Culturales y Creativas (www.fibicc.org) (ES), il Danish Centre for Arts and Interculture (www.dcai.dk) (DK) e Setepés (www.setepes.pt) (PT). L'obiettivo principale è quello di identificare le competenze necessarie ai manager culturali per affrontare in modo strategico questo periodo di crisi economica e fare dell'impresa culturale uno strumento di crescita.

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