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Al museo tra arte e cinema

  • Pubblicato il: 21/07/2011 - 23:50
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Stefania Crobe
Clemens von Wedemeyer Otjesd & The Making of Otjesd

Trento. È in corso nella Fondazione Galleria Civica - Centro di Ricerca sulla Contemporaneità, fino al 28 agosto 2011 e all’interno del Silver Summer Program, la prima personale che un’istituzione pubblica italiana dedica all’artista tedesco Clemens von Wedemeyer: «The Repetition Festival Show».

La retrospettiva, in collaborazione con Projects Arts Centre di Dublino e Kunsthaus Charlottenburg di Copenhagen, è curata dal direttore della Fondazione Galleria Civica di Trento Andrea Villani.
Clemens von Wedemeyer (Göttingen, Germania, 1974), artista tra i più rappresentativi della sua generazione e vincitore di numerosi premi internazionali, sviluppa una sua ricerca in bilico tra arte visiva e cinema, esplorando le infinite possibili implicazioni tra questi due linguaggi che risultano far parte di un medesimo campo di indagine.
La Civica si trasforma in set per un vero e proprio festival cinematografico, «The Repetition Festival Show», con la proiezione dei quattro principali film-installazioni dell’artista: «Against Death, Interview, Found Footage», 2009 appartenenti al grande progetto «The Fourth Wall; «Otjesd & The Making of Otjesd», 2005; «Occupation & The Making of Occupation», 2002 e «Von Gegenüber (From the Opposite Side) », 2007.

A metà strada tra documentazione del reale e invenzione narrativa, i film di von Wedemeyer ci svelano gli artefatti del cinema tradizionale e, nel contempo, indagano il confine tra realtà e finzione. Lo specifico progetto è un work in progress, in continuo mutamento ed evoluzione: alle singole proiezioni, secondo un calendario prestabilito, sono corredati materiali come video preparatori, poster, fotografie, progetti editoriali e materiale promozionale, per la prima volta sottotitolati in italiano, che di volta in volta subiscono cambiamenti, spostamenti, aggiunte.
Clemens von Wedemeyer ha concepito le diverse installazioni in modo che si sovrappongano l’una all’altra, generando una continua metamorfosi che altera l’esposizione in una grande video-installazione, destinata a crescerà nel tempo.

La Fondazione si trasforma in sala cinematografica e al contempo in centro di produzione e riflessione sul cinema. Partendo dal concetto di loop, caratteristico delle sue installazioni, von Wedemeyer reinterpreta e mette in discussione i formati classici sia di video-installazioni sia di mostra retrospettiva.

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