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Acqua, in arte e nelle carte

  • Pubblicato il: 14/12/2012 - 20:03
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Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Ilaria Oliva

Bari. Inaugurata lo scorso 6 dicembre presso l’Archivio di Stato di Bari la mostra di documenti storici e arte contemporanea sul tema dell’acqua: punto cruciale e insoluto, specie in una regione come la Puglia, in perenne rischio siccità, dove l’acquedotto è stato per anni al centro di polemiche e che solo negli ultimi anni comincia forse a  trovare una soluzione virtuosa.
L’evento è da inquadrarsi in un progetto più ampio, a cura di Sabrina Veneziani, docente di Storia della Medicina nell’Università di Bari, che ha portato avanti una ricerca sull’acqua e sul rapporto tra la città di Bari e il proprio patrimonio idrico, i cui risultati sono racchiusi in uno dei due volumi, editi dalla Casa Editrice Gelsorosso in un cofanetto, dal titolo «Acqua fonte della salute». Il secondo volume contenuto nel cofanetto è il catalogo della mostra «Acqua in arte e nelle carte»che vede esposti, ordinanze, testi, disegni, etc., appartenenti all’Archivio di Stato ed alla Biblioteca Nazionale, più i lavori di sette artisti contemporanei che hanno lavorato site-specific su questo tema e per la location, introdotti da un testo critico di Giusy Petruzzelli.
L’acqua, elemento vitale e fondamentale per la sopravvivenza, caratterizza i lavori di Anna Maria Di Terlizzi, scultrice, che ha presentato «La Fonte delle acque inquiete”;di Vito Matera, pittore, gravinese di nascita, ma barese d’adozione, che partecipa con «Acqua 2012»; di Dario Agrimi, giovane e provocatorio artista, che presenta «L’acqua non galleggia»; di Giulio Giancaspro con «Né l’una nelle altre»; della fotografa Maria Martinelli con «Penelope’s web 2012»; di Michele Paparella con «L’ultima goccia d’acqua»e di Giovanni Albore.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia ha finanziato la ricerca e l’evento, con cofinanziamento dell’Università degli Studi «Aldo Moro» di Bari, il Dipartimento di Filosofia, Letteratura, Storia e Scienze Sociali (Fless), e la collaborazione della Regione Puglia e dell’Archivio di stato. La mostra rimarrà aperta fino all’11 gennaio 2013.

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