6artista?
Roma.Negli spazi della Project Room 2 del Macro, si è aperta ieri la mostra di Davide Stucchi ed Helena Hladilová, vincitori della quarta edizione del premio 6ARTISTA, curata da Marcello Smarrelli. Il programma, istituito nel 2009, è rivolto ad artisti under 30 che vivono in Italia e nasce dalla partnership tra Associazione Civita e Fondazione Pastificio Cerere, avvalendosi del sostegno di Allianz e delle Camera di Commercio di Roma.
Il premio recupera in parte l’atmosfera di ciò che storicamente era la funzione del Pastificio, un luogo di produzione e diffusione dell’arte contemporanea, creando una valida alternativa per incentivare la rete di contatti tra giovani artisti ed il sistema dell’arte contemporanea. Nel corso del tempo il programma ha subito una svolta internazionale, grazie all’attivazione di partenariati con istituti culturali ed agli Incontri Internazionali d’Arte), aprendo la possibilità agli artisti di risiedere, per un limitato periodo, anche all’estero ed aggiungere un importante tassello al percorso formativo.
Incontriamo Helena poco prima dell'inaugurazione e ne approfittiamo per fare una chiacchierata con lei.
Helena, raccontaci chi sei e la tua partecipazione a 6ARTISTA (www.6artista.it)
Sono originaria della Repubblica Ceca, mi occupo prevalentemente di scultura, da sei anni vivo in Italia. Ho partecipato all'open call inviando un mio progetto, il portfolio, il CV ed una lettera di presentazione. Ed eccomi qua.
Cos'è 6ARTISTA?
È un programma di residenza della durata di 9 mesi, un'esperienza di formazione diluita in diversi step: 3 mesi a Parigi presso la Cité Internationale des Arts, 6 mesi a Roma presso il Pastificio Cerere. Si conclude con la mostra che apre oggi al Macro, visitabile fino al 18 Maggio. L'organizzazione ci ha messo a disposizione un budget, l'alloggio ed una prestigiosa possibilità.
Parlaci dell'esperienza.
Roma è stata più stimolante di Parigi. Ho apprezzato gli studio visit organizzati dal Pastificio: una vera occasione per conoscere e farmi conoscere da galleristi, collezionisti, addetti ai lavori e studenti. Il Pastificio è un luogo vivace che offre numerosi spunti, l'ideale per un'artista che fa del confronto il punto di partenza. Vivere a contatto con altri artisti porta a crescere.
Capping è il titolo del tuo lavoro: come nasce.
Il progetto che avevo presentato nasce da una ricerca attorno ai luoghi di periferia: grazie al programma ho potuto visitare sia quelli parigini che quelli romani. Ho voluto dar luogo ad un lavoro performativo, un'installazione formata da pannelli di legno, un lato dei quali ricoperto di plastilina bianca. Vorrei che il pubblico si relazionasse all'opera, la modificasse mettendoci mano; Capping è il termine che indica relazione tipica dei graffiti, di cancellare quello precedente. Ho pensato di trasportare il concetto anche in scultura.
Quanto c'è di Roma nel tuo lavoro?
Beh, moltissimo. Io sono una scultrice e Roma è come se fosse, a livello allegorico, una facciata di plastilina modellata nel tempo attraverso capping. Il lavoro precedente diventa il substrato di quello successivo, io ho dato solo l'avvio.
Grazie ed in bocca al lupo!
C'è molto di Roma e di 6ARTISTA nel lavoro e nelle parole di Helena: dall'esperienza degli studio visit, per captare input e stimoli, passando per la libera interpretazione del titolo del Premio. Helena getta la base, chiede al pubblico di essere parte integrante del lavoro ed attivare l'opera, plasmarla, distruggerla, ricrearla. Magari pensando proprio a Roma.
6ARTISTA è un invito aperto, il solo rischio è sporcarsi le mani di plastilina.
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