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25 milioni di euro per i musei pugliesi

  • Pubblicato il: 04/04/2013 - 14:35
Rubrica: 
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Articolo a cura di: 
Anna Saba Didonato

Bari. Nuova linfa per le istituzioni museali pugliesi che potranno beneficiare di 25 milioni di euro dei fondi Fesr[Fondo europeo di sviluppo regionale] 2007-2013, nell’ambito della linea d’intervento «Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l’attrattività e lo sviluppo». Obiettivo è il «completamento e potenziamento» dei musei al fine di «garantire piena fruibilità del patrimonio culturale, attraverso il rafforzamento e il miglioramento della rete museale, nonché dei relativi strumenti di valorizzazione».
142 le domande pervenute di cui 99 stimate ammissibili; 19 interessano la provincia di Bari, 9 nella BAT (Barletta-Andria-Trani), 29 la provincia di Lecce, 23 quella di Foggia, 9 Brindisi e 10 Taranto. Le risorse sono state suddivise in base a tre tipologie di musei ordinate in tre graduatorie, attualmente provvisorie: in corso di attivazione, ossia «una struttura non fruibile in ragione della inadeguatezza infrastrutturale» (10 milioni di euro, max 800mila per proposta), in stato di funzionamento (7,5 milioni di euro, max 500mila), in stato di funzionamento avanzato (7,5 milioni di euro, max 300mila euro). A quest’ultima tipologia appartiene un unico bene: il Museo del Territorio di Alberobello.
Più numerosi i musei in corso di attivazione (63 su 99 proposte), tra i quali figurano il Museo di Torre Alemanna, complesso monumentale ubicato a 18 km da Cerignola (Fg) e risalente ai secoli XIV-XVIII, primo classificato con un punteggio pari a 96/100; il Museo Pino Pascali di Polignano a Mare; il Museo Civico della Città di Otranto «Carmelo Bene»; l’archivio, biblioteca, museo civico (A.B.M.C) – Museo della maiolica laertina; il Museo archeologico di Santa Scolastica di Bari, che tuttavia presenta alcuni elementi di criticità relativi al piano di gestione. I musei della Basilica Santuario San Michele Arcangelo di Monte Sant’Angelo figurano tra le 35 istituzioni in fase di funzionamento.
I progetti sono stati valutati in base ai criteri di cantierabilità dell'intervento; livello di completamento; sostenibilità economico-finanziaria nella fase a regime; livello di partecipazione finanziaria o «in kind» dell’ente richiedente; qualità del progetto, con particolare riguardo ai caratteri di essenzialità, flessibilità e durevolezza degli allestimenti e dei servizi; contenimento dei costi. Inoltre ai vari enti promotori, locali ed ecclesiastici, è stato chiesto anche un piano finanziario che garantisse almeno una gestione decennale del bene.
«I finanziamenti comunque potranno essere integrati con i progetti europei Poin [Programmi Operativi Interregionali, Ndre statali Fas [Fondo aree sottoutilizzate, Ndr] che stiamo ancora aspettando, precisa Angela Barbanente, vicepresidente e assessore ai Beni culturali della Regione Puglia. In più, per le gestioni in rete ci saranno i progetti Sac [Sistemi ambientali e culturali, Ndrin alcuni casi già in avanzata realizzazione».

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