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​Il teatro che trasforma le città

  • Pubblicato il: 13/05/2016 - 09:58
Rubrica: 
DOVE OSA L'INNOVAZIONE
Articolo a cura di: 
Alberto Pagliarino

Arte, comunità e audience development: arriva il progetto europeo Caravan Next. Feed the Future. 13 i partner co-organizzatori e 30 partner associati distribuiti su 16 paesi europei per una grande opera teatrale collettiva, costruita dai cittadini, su un progetto di futuro dal basso e un discorso sulla bellezza e sulla dignità umana

 
 
Ha un cuore torinese il lungo percorso del progetto europeo Caravan, oggi alla sua seconda edizione dopo essersi aggiudicato nuovamente il bando Creative Europe su larga scala con il nuovo progetto Caravan Next Feed the Future (2015-2019).
Nasce e cresce infatti a Torino nel 2010 l’idea di un progetto che portasse in Europa la metodologia di Teatro Sociale e di Comunità - una best practice della città. Un’occasione resa possibile dall’incontro tra il Social Community Theatre Centre dell’Università degli Studi di Torino (SCT Centre | Unito), contesto in cui si è nata nei primi anni 2000 la metodologia e dove si è sviluppata l’idea alla base del progetto Caravan - e Fondazione Cassa di Risparmio Torino (CRT), ente che nella prima edizione del progetto, ha fornito le competenze di progettazione europea e management indispensabili per l’accesso ai bandi europei e, dopo la vittoria del bando, ha gestito in qualità di capofila il management della prima edizione di Caravan.
 
Tra il 2011 e il 2013, in 42 mesi di lavoro Caravan la metodologia di Teatro Sociale e di Comunità è stata diffusa in 13 paesi europei. In un contesto europeo dove il pubblico della cultura si va assottigliando e concentrando su una fascia sociale alta e prossima alla terza età, il Teatro Sociale e di Comunità diventa parte di un processo di innovazione culturale e sociale, con particolare riguardo alle sfide poste dall’interculturalità della futura Europa. Questa forma di teatro coinvolge infatti in modo attivo nell’evento artistico famiglie, giovani e studenti, bambini, anziani, persone socialmente fragili. Al lavoro di audience engagement si affianca un profondo processo culturale di audience development e di accessibilità culturale: la comunità dei cittadini viene coinvolta direttamente nella progettazione dell’evento culturale, partecipa a workshop artistici dedicati, acquisisce competenze culturali. Il pubblico diventa coautore dell’azione artistica. I luoghi stessi della città assumono una nuova forma attraverso lo sguardo dell’arte. Sono infatti gli spazi della comunità le location dove si sviluppano i workshop e gli eventi: cortili delle case, spazi sociali, piazze, scuole, mercati. Il processo è guidato da professionisti di alto livello che garantiscono la qualità del processo culturale e dell’evento artistico finale insieme ad un autentico impatto sociale in termini di sviluppo della comunità e di capacitazione della persona. In quest’ottica SCT Centre, in collaborazione con i Dipartimenti di Psicologia, Sociologia e Medicina dell’Università di Torino ed enti internazionali, ha attivato da un decennio un modello valutativo dell’impatto in termini di qualità sociale e di promozione della salute della metodologia.
 
Caravan Next. Feed the future – la seconda edizione di Caravan - è frutto della stretta collaborazione tra l’SCT Centre (supervisione metodologica) e la storica compagnia Odin Teatret di Eugenio Barba (Lead partner). Il progetto è composto da una partnership di 13 partner co-organizzatori, tra i quali la società consortile OGR-CRT, e 30 partner associati distribuiti su 16 paesi europei e prevede anche eventi speciali di disseminazione negli Stati Uniti, Uruguay, Marocco, Taiwan e Australia. Da settembre 2015 a febbraio 2019 in 75 città e realtà locali europee sono previsti eventi di Teatro Sociale e di Comunità.
Fil rouge che collega tutti i lavori è il tema centrale di Caravan Next, cioè le sfide europee del terzo millennio. Ogni partner di progetto, insieme alla propria comunità locale, sceglie un tema che ritiene sia una sfida importante per il futuro dell'Europa. Da qui si sviluppano i percorsi artistici e di comunità che coinvolgeranno circa 90.000 cittadini su tutto il continente. L’idea è quella di un’Europa che si costruisce dal basso, mettendo in comunicazione, attraverso la cultura, le visioni e le speranze di cittadini che vivono a migliaia di chilometri di distanza. A Torino, città da sempre laboratorio di innovazione per quanto riguarda i processi che collegano arte, cultura e cittadinanza, si terrà il primo grande evento di progetto. La sfida scelta dai cittadini per l’evento di Torino è Saving The Beauty, cioè salvare la bellezza in tutte le sue forme, traendo spunto dalla celebre frase di Dostoevskij.

 
Caravan Next Torino, con la direzione artistica di Alessandra Rossi Ghiglione, è organizzato dal SCT Centre | Unito in partnership con Società Consortile OGR-CRT, Opera Barolo e S-Nodi - azioni di sistema contro la povertà, Caritas italiana - e la collaborazione speciale dell’Housing Giulia, del centro di Via Baltea e dei Bagni Pubblici di via Agliè e vede inoltre il coinvolgimento di oltre 40 associazioni locali in rete. ll lavoro si è sviluppato a partire da settembre 2015 in due luoghi della città: Distretto Sociale Barolo e Barriera di Milano. I due luoghi, collocati rispettivamente nelle circoscrizioni 7 e 6, pur nella diversità di storia e di protagonisti, hanno in comune una attenzione al sociale attraverso processi innovativi di formazione della persona.
In nove mesi di attività, gruppi di cittadini di diverse età e culture - già coinvolti da azioni sociali legate ai progetti S-NODI in Barriera di Milano e alle 12 organizzazioni del Distretto Sociale Barolo – insieme a commercianti, artigiani, famiglie, associazioni culturali e musicali locali, studenti e cittadini provenienti da tutta Torino si sono incontrati all’interno di 15 diverse attività teatrali e percorsi creativi. Con un team di 25 artisti, 20 tra organizzatori e tecnici e la stretta collaborazione degli operatori di comunità è stato possibile attraverso l’arte raccontare storie, attraversare con il canto e la danza esperienze a volte dolorose e difficili, a volte esaltanti e appassionanti, costruire scenografie, fotografie e spazi da percorrere con azioni corali di festa e di comunità.
Durante la realizzazione di Caravan Next sono stati ospiti in residenza a Torino 4 compagnie teatrali europee – circa 30 artisti - che hanno lavorato a stretto contatto con i cittadini: Odin Teatret (Danimarca); Brama Theatre (Polonia); ZID Theatre (Olanda); TNT Atalaya (Spagna).
Dal 26 maggio al 1 giugno, il progetto si aprirà a tutta la città con un grande evento culturale intitolato Saving The Beauty che nella diversità delle sue forme di spettacolo e di convocazione artistica è in sé una grande opera teatrale collettiva su un progetto di futuro dal basso e un discorso sulla bellezza e sulla dignità umana. Parteciperanno alla settimana 45 artisti dei 13 partner europei di progetto. Tra giugno e ottobre 2016 un attento lavoro di valutazione misurerà l’impatto dell’azione artistica nella costruzione di comunità e delle competenze culturali acquisite dai partecipanti dei territori.
 
Caravan Next, Feed the Future non si ferma nel 2019, ma darà vita a un’organizzazione europea di Teatro Sociale e di Comunità, guidata dal SCT Centre insieme all’Odin Teatret che comprenderà i 13 partner di progetto organizzatori insieme ai 30 partner associati. L’organizzazione europea sarà strettamente connessa alle comunità coinvolte nei processi di audience development e ai partner locali che hanno attivamente contribuito alla realizzazione delle attività.
 
Sitografia
www.caravanext.eu
www.socialcommunitytheatre.com
 
Bibliografia
AA.VV. Rising from Crisis, “Caravan” project of community theatre, ACE Kibla, 2014
Alessandra Rossi Ghiglione, Teatro Sociale e di Comunità. Drammaturgia e messa in scena con i gruppi, Dino Audino, 2013
Alessandro Pontremoli, Elementi di teatro educativo, sociale e di comunità, UTET Università, 2015
Alberto Pagliarino, Teatro, comunità e capitale sociale, alla ricerca dei luoghi del teatro, Aracne, 2011
 
 
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