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«To scale up you have to inspire others!». L’importanza del ruolo delle fondazioni per lo sviluppo del territorio e delle comunità

  • Pubblicato il: 16/11/2015 - 14:47
Autore/i: 
Rubrica: 
SPECIALI
Articolo a cura di: 
Emanuela Gasca

SPECIALE FORUM ECONOMIC AND LOCAL DEVELOPMENT. Lo scorso ottobre Il Giornale delle Fondazioni è stato invitato da Assifero – Associazione Italiana Fondazioni ed enti di erogazione – a partecipare alle iniziative organizzate nell’ambito del Forum Economic and Local Development. In questa sede abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Jenny Hodgson e Rien van Gendt, due personaggi di spicco nel mondo della filantropia e delle fondazioni.Si propongono di seguito i testi delle interviste.

 
Nell’ambito degli eventi organizzati per il Forum Economic and Local Development, Il Giornale delle Fondazioni si è confrontato con alcune personalità di spicco del mondo delle fondazioni grazie all’opportunità offerta da Assifero - Associazione Italiana Fondazioni ed enti di erogazione.
In questo contesto sono state così realizzate le interviste a Rien van Gendt - Chair of Dutch Association of Foundations and Vice Chair of European Cultural Foundation e a Jenny Hodgson - Director of Global Fund of Community Foundations – riportate negli articoli seguenti.
La struttura delle interviste è stata sviluppata con l’obiettivo di approfondire gli stessi elementi con entrambi gli intervistati, in modo da rendere poi i contenuti facilmente confrontabili.
Nello specifico sono stati indagati i seguenti temi:

  1. Ruolo delle fondazioni all’interno del processo relativo all’Agenda for Sustainable Development[1].
  2. Assi strategici dell’attività delle fondazioni circa gli obiettivi dell’ Agenda for Sustainable Development – sviluppo di economie orientate allo sviluppo delle comunità; promozione dell’imprenditoria giovanile e valorizzazione del lavoro femminile verso la creazione di opportunità di lavoro qualificate per tutti.
  3. Ruolo delle fondazioni nei processi di partecipazione e concertazione locale.
  4. Buone pratiche ed esempi virtuosi che testimoniano il ruolo delle fondazioni, non solo come enti erogatori, ma come fonti di esperienza e conoscenza.
  5. Ruolo della filantropia nella costruzione di processi e network tra istituzioni e comunità con un’attenzione specifica alle differenze tra la filantropia anglosassone e quella mitteleuropea e o dalle altre.
  6. Nuove piste di opportunità per le fondazioni rispetto a diverse latitudini di interesse.

 
Rispetto a queste domande Hodgson e Van Gendt hanno risposto con opinioni critiche e esempi operativi che testimoniano il grosso lavoro delle fondazioni in tutto il mondo.
Emergono sicuramente nuove piste di approfondimento legate a numerose tematiche come il rapporto tra le fondazioni e le aziende private che si deve sviluppare attraverso progettualità tangibili di co – progettazione e di co – marketing.
Entrambi i soggetti sottolineano inoltre l’importanza dell’ Agenda for Sustainable Development che dev’essere però accompagnata da azioni concrete volte allo sviluppo delle comunità, dei bisogni dei cittadini e di quei segmenti svantaggiati di popolazione.
Emerge a tal proposito il diverso ruolo della filantropia nelle diverse aree geografiche. Non solo filantropia anglosassone e quella mitteleuropea, ma – come sottolinea Rien Van Gendt – anche quella dei «paesi sviluppati» rispetto a quella delle «altre regioni del mondo» che hanno un’identità e tradizioni diverse da quelle europee.
In questo contesto è sicuramente da sottolineare l’importanza degli strumenti finanziari di supporto a quelli delle fondazioni che aiutano i soggetti nella realizzazione delle attività permettendo loro una differenziazione degli enti erogatori. E’ questo per esempio il caso delle piattaforme di crowdfunding a supporto di diverse attività legate all’ambiente, alla cultura, allo sviluppo ambientale e all’educazione.
Entrambi gli intervistati concordano comunque sull’importanza di creare progettualità concrete virtuose che possano poi essere scalabili e replicabili sul territorio.
 
Di seguito è riportata la versione integrale delle interviste realizzata in lingua inglese.
 
 
 

[1] A partire dal prossimo anno, «Cambiamo il nostro mondo: l’Agenda di sviluppo sostenibile» (Transforming our World: The 2030 Agenda for Sustainable Development ) sostituirà gli Obiettivi di sviluppo del millennio. Il tema del lavoro dignitoso per tutti è trasversale all’intera Agenda grazie ad uno specifico obiettivo «promuovere una crescita economica sostenuta, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e il lavoro dignitoso per tutti».
Sono inoltre presenti specifici target sull’occupazione giovanile, il lavoro minorile e il lavoro forzato, la valorizzazione delle competenze, l’empowerment delle donne e la crescita della produttività e del lavoro produttivo.
L’Agenda 2030 riafferma anche la necessità di rispettare, proteggere e promuovere le libertà fondamentali per tutti e riconosce l’importanza della protezione sociale, così come del contributo positivo dei migranti ad una crescita inclusiva e allo sviluppo sostenibile (Fonte: International Labour Organization, 2015)