La ceramica si riscatta
Faenza (Ra). Scriveva Flavio Fergonzi nel 1986, a proposito del Martini ceramista degli anni Venti, che non solo l’esperienza risultò «nodale per l’arte futura» dello scultore, con un «ricambio continuo», in termini di reciproche influenze, tra le grandi sculture e le ceramiche, ma avviò «una vera e propria riconsiderazione» sul ruolo di questa tecnica promossa, grazie anche all’artista trevigiano, da produzione industriale ad «artistica in assoluto».