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Maggio 2017

Ci vede lontano “Viva l’Arte Viva”?

  • Pubblicato il: 16/05/2017 - 15:17
FONDAZIONI E ARTE CONTEMPORANEA

La critica d’arte non è la nostra missione, ma poteva mancare il nostro sguardo sulla 57ma Biennale di Venezia, la più spettacolare messa in scena del sistema,  del fermento dell’arte  contemporanea? Dopo la delusione di Documenta ad Atene, in una Venezia senza eguali, anche di attenzione mediatica, tra meraviglia,  party milionari, mostre muscolari,   engagement sociale  e profonde contraddizioni, la Biennale si dichiara  figlia del nostro tempo, di un mondo di diseguaglianze in cui la faglia di S. Andrea  è un eufemismo.  Christine Macel, la curatrice d’Oltralpe è riuscita a tener fede alle promesse del suo statement? “Più che mai il ruolo, la voce e la responsabilità dell’artista appaiono cruciali nell’insieme dei dibattiti contemporanei. È grazie alle individualità che si disegna il mondo di domani, un mondo dai contorni incerti, di cui gli artisti meglio degli altri intuiscono la direzione”. Neve Mazzoleni, inviata speciale, ci restituisce una lettura introduttiva che invita a ulteriori visite, al di là dei vernissage, per l’esercizio di quella critica slow che ci appartiene
 

Articolo a cura di: 
Neve Mazzoleni
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Fiscalità non è una brutta parola, soprattutto se di vantaggio per la cultura e lo sviluppo

  • Pubblicato il: 16/05/2017 - 15:15
NORMA(T)TIVA

Il 4 maggio scorso, tra i numerosi eventi che hanno costellato l’appuntamento di Artlab tra Taranto e Matera, si è svolto un incontro di approfondimento tra esperti, nazionali ed internazionali, sulle “forme di fiscalità territoriale di vantaggio per le imprese culturali e creative” partendo dal caso delle cd. “Zone economiche Speciali”, in sigla ZES. “Perché non sperimentare Zone franche urbane culturali ?”
 

Articolo a cura di: 
Franco Milella
Autore/i: 

Oltre la rigenerazione urbana culturale

  • Pubblicato il: 16/05/2017 - 15:10
DOVE OSA L'INNOVAZIONE

Ad ArtLab 17, il più importante evento indipendente al servizio dell’innovazione delle politiche, dei programmi e delle pratiche culturali, si discute di progetti, visioni e strategie di rigenerazione urbana a base culturale, confrontando esperienze provenienti da tutta Europa, nella  prima tappa dell’edizione del 2017, ospitata a Taranto, città che  sta programmando il proprio futuro oltre l’immaginario che la lega indissolubilmente all’ILVA. Un confronto su  una scala locale sui progetti vincitori del bando ministeriale di progettazione integrata per la valorizzazione delle aree di attrazione culturale nel Sud Italia, seguito da un’attenzione oltre il confine, sui processi di trasformazione urbana culturale di alcune città Europee di dimensione demografica tra i  200mila e  300mila abitanti, guidata da Franco Bianchini, docente di Politiche culturali e cultural planning alla Leeds Metropolitan University. Quali i fattori chiave di successo?
Prossime tappe di Artlab: Milano  22/23 giugno, Treia 5/6 luglio, Mantova 28/29 settembre
 

Articolo a cura di: 
Roberto Albano
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Sud in trasformazione. I confini del possibile: sguardi e visioni per Taranto

  • Pubblicato il: 16/05/2017 - 11:59
DOVE OSA L'INNOVAZIONE

Quali sono le connessioni territoriali per prospettive sostenibili? Come ognuno può contribuire a creare una rigenerazione sostenibile? Quali strumenti sono necessari per lavorare su una strategia comune per la città di Taranto? Questi sono alcuni degli interrogativi che hanno animato il laboratorio «Sguardi e visioni per Taranto. Connessioni territoriali per prospettive sostenibili» che si è tenuto il 5 maggio nell’ambito di Artlab17 - Territori, Cultura, Innovazione, promosso dai progetti: Green Routes, A Tamburi Battenti, Taras, Terre Elette, finanziati dalla Fondazione con il sud con il bando «Ambiente è Sviluppo».  Il proliferare di iniziative rende necessario in confronto in profondità
 

Articolo a cura di: 
Maria Francesca Guida

Cattive Compagnie Cercasi per Imprese Memorabili, fra utopia e latifondo culturale

  • Pubblicato il: 16/05/2017 - 11:51
DOVE OSA L'INNOVAZIONE

A Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, durante la prima tappa di ArtLab 17, IL Festival delle politiche cultutali, Fondazione Fitzcarraldo ha chiamato a raccolta operatori della scena creativa lucana e i finalisti e vincitori di numerosi bandi e programmi di innovazione e imprenditoria culturale in Italia, tra cui Funder35 (comitato 18 FoB finanziatrici + ACRI), bandi Fondazione con il Sud, iC-innovazioneCulturale (Fondazione Cariplo), Culturability (Fondazione Unipolis), Open e Ora! (Compagnia si San Paolo), Culturalmente Impresa (Fondazione CariPaRo), PIN (Regione Puglia), Creative Business Cup Italia (Matera Hub) e CheFare
 

Articolo a cura di: 
Edoardo Montenegro

Sud in trasformazione. Cosa accade dopo i bandi di nuova generazione?

  • Pubblicato il: 15/05/2017 - 18:40
DOVE OSA L'INNOVAZIONE

Fondazione con il Sud, nata 11 anni fa per iniziativa delle Fondazioni di origine bancaria,  del Terzo settore e del volontariato, lavora per rafforzare una nuova classe dirigente al Sud e sostiene progetti esemplari fra cui quelli per la tutela, la valorizzazione e la gestione dei beni comuni. Tra queste formule inedite e originali, i bandi per l’affidamento di beni culturali di proprietà civica o privata a partenariati formati da soggetti no profit e profit nelle regioni del Mezzogiorno. Ledo Prato, a titolo esemplificativo, ci restituisce i primi esiti del progetto ITINERA, itinerari di innovazione sociale, realizzato a Montoro, una cittadina in provincia di Avellino, presentati tra l’entusiasmo della popolazione il 5 maggio
 

Articolo a cura di: 
Ledo Prato
Autore/i: 

SUD IN TRASFORMAZIONE. SAN BERILLO, SPERIMENTASI NUOVA CITTADINANZA

  • Pubblicato il: 15/05/2017 - 18:27
DOVE OSA L'INNOVAZIONE

Cosa accade dopo l’aggiudicazione di un bando. Uno dei tre progetti ad essere finanziato nel 2015 con il concorso di idee BOOM Polmoni Urbani, il progetto Trame di Quartiere interviene su un’area di Catania che fino a qualche anno fa sembrava destinata alla desertificazione sociale, preliminare d investimenti immobiliari speculativi. Ma la storia sta andando diversamente, tra abitanti che divengono comunità, visioni di impresa sociale e memorie riconnesse. E con una inaspettata vicenda di filantropia spontanea
 

Articolo a cura di: 
Francesco Mannino

Il pubblico è cambiato, profondamente

  • Pubblicato il: 15/05/2017 - 18:20
MUSEO QUO VADIS?

Dalla relazione di Enrica Pagella, direttore dei Musei Reali di Torino, del 26 aprile scorso al Museo Civico Pier Alessandro Garda di Ivrea, in occasione del percorso partecipato per la realizzazione del Polo Culturale di Piazza Ottinetti, avviato dal Comune di Ivrea in collaborazione con la Fondazione Guelpa, che proseguirà il 7 e 8 giugno con una due giorni di confronto scientifico aperto alla città. “Pensare a un nuovo polo culturale significa partire dalla comunità,  porsi la domanda sulle attese dei pubblici attuali e potenziali (..) lavorare in modo strategico sui contenuti identitari di questo asset. È una grande responsabilità”, afferma Pagella
 

Articolo a cura di: 
Enrica Pagella
Autore/i: 

Museums: what’s next?

  • Pubblicato il: 15/05/2017 - 18:19
MUSEO QUO VADIS?

Creata nel 2009, MuseumNext è una comunità globale di leader culturali, innovatori e makers che riflettono sul futuro dei musei. Come? Attraverso conferenze annuali in Europa, Nord America e Australia durante le quali la comunità si riunisce per discutere delle sfide, opportunità, innovazioni e cambiamenti riguardanti le istituzioni museali. Prossime tappe 2017: Rotterdam (25-28 Giugno), Portland (2-4 Ottobre)
 

Articolo a cura di: 
Elena Lombardo
Autore/i: 

La rivoluzione copernicana dei pubblici

  • Pubblicato il: 15/05/2017 - 18:12
STUDI E RICERCHE

L’Audience Development è una Buzz-word: tutti ne parlano, ma pochi sanno cosa sia realmente. Che cosa è? Come funziona? E’ solo un modo nuovo di dire marketing? Lo studio «How to place audiences at the center of cultural organisations», realizzato da Fondazione Fitzcarraldo, ECCOM, Intercult e Culture Action Europe, cerca di rispondere attraverso le esperienze di 30 organizzazioni culturali in tutta Europa. E vale la pena darci un’occhiata, per capire dove sta andando la cultura che si interroga sui propri impatti
 

Articolo a cura di: 
Alessandra Gariboldi