Ci vede lontano “Viva l’Arte Viva”?
La critica d’arte non è la nostra missione, ma poteva mancare il nostro sguardo sulla 57ma Biennale di Venezia, la più spettacolare messa in scena del sistema, del fermento dell’arte contemporanea? Dopo la delusione di Documenta ad Atene, in una Venezia senza eguali, anche di attenzione mediatica, tra meraviglia, party milionari, mostre muscolari, engagement sociale e profonde contraddizioni, la Biennale si dichiara figlia del nostro tempo, di un mondo di diseguaglianze in cui la faglia di S. Andrea è un eufemismo. Christine Macel, la curatrice d’Oltralpe è riuscita a tener fede alle promesse del suo statement? “Più che mai il ruolo, la voce e la responsabilità dell’artista appaiono cruciali nell’insieme dei dibattiti contemporanei. È grazie alle individualità che si disegna il mondo di domani, un mondo dai contorni incerti, di cui gli artisti meglio degli altri intuiscono la direzione”. Neve Mazzoleni, inviata speciale, ci restituisce una lettura introduttiva che invita a ulteriori visite, al di là dei vernissage, per l’esercizio di quella critica slow che ci appartiene