RIFORMA DEL TERZO SETTORE: LE AMBIGUITÀ DELL'IMPRESA SOCIALE
Sulla Riforma del Terzo Settore, l'opinione dell'Istituto Bruno Leoni
Sulla Riforma del Terzo Settore, l'opinione dell'Istituto Bruno Leoni
Per la prima volta viene definito il Terzo Settore nel suo complesso. Il 18 marzo, dopo un anno dall’annuncio del premier, è stato approvato dalla Commissione Affari sociali della Camera il Disegno di Legge delega in materia del Terzo Settore, Impresa sociale e Servizio Civile. A breve, il testo già licenziato in Aula a Montecitorio, passerà al Senato. Entro un anno dall’approvazione della legge delega, il Governo dovrà emanare i decreti attuativi previsti. Quali indicazioni emergono? Ne parla Margherita Spaini, delegata al Non profit per l’Ordine Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Torino Ivrea e Pinerolo, di cui è consigliere segretario. Il percorso della riforma è ancora lungo, ma come dice Riccardo Bonacina, Direttore di Vita. «il tempo è un valore necessario (..) aver rotto la sindrome delle basse aspettative e aver alimentato la consapevolezza del cambiamento è importante, ma è altrettanto importante fare presto»
L’attivazione di un bando da 31.000 posti e la riforma del terzo settore aprono nuovi scenari per un’esperienza che sembrava giunta al termine. Quali sono le potenzialità e i cambiamenti necessari per una progettualità italiana che sta portando in Europa un’idea di Servizio Civile Universale?
Dopo anni di tagli si torna ad investire nel Servizio Civile Nazionale, un’esperienza di volontariato che fino ad oggi ha coinvolto oltre 300.000 giovani e che sullo slancio di un interesse crescente si sta ripensando in una dimensione europea. In attesa del bando, una breve riflessione sulla storia, i numeri e le potenzialità di un progetto che parte da lontano