Think for Women's Health
La sala Aldo Moro della Camera dei Deputati del Parlamento della Repubblica ieri è stata palcoscenico della restituzione del progetto Think for Women's Health, dedicato al tema della tutela della salute delle donne. Individuare bisogni e dare risposte concrete, avendo l’ardire di esplorare strade nuove. Questo il mantra della giornata da Montecitorio
Roma, 20 gennaio 2017. Ieri, in una in una Camera a porte aperte - una Camera dei cittadini come la definisce l’On. Baldelli - presso la Sala Aldo Moro del Parlamento della Repubblica italiana, si é tenuta la tappa conclusiva del progetto "Think for Women's Health", dedicato al tema della tutela della salute delle donne.
Intervengono in apertura l’On. Baldelli, Vicepresidente della Camera dei Deputati,
Riccardo Masetti, Presidente Susan G. Komen Italia, Professore Ordinario di Chirurgia Generale e Direttore del Centro Integrato di Senologia, Università Cattolica – Fondazione Policlinico Gemelli e Antonio De Napoli, Presidente Associazione ItaliaCamp, mentre modera l’incontro Vira Carbone, Giornalista e Scrittrice, Conduttrice di “Buongiorno Benessere”.
E’ la restituzione del progetto realizzato da Komen Italia e dall’Associazione ItaliaCamp in collaborazione con il Polo della Salute della Donna e del Bambino della Fondazione Policlinico Gemelli che ha visto in 4 tappe - PinkCamp Roma, Bolzano, Matera e Milano - istituzioni, università, centri di ricerca, Asl, ospedali, grandi aziende, startup, associazioni, fondazioni e innovatori discutere sul tema della salute della donna.
Nella road map che ha attraversato la Penisola, sono stati esplorati attraverso barcamp i seguenti temi:
Governance: costi e gli investimenti necessari per sostenere nuovi modelli di gestione della sanità.
People: una nuova rete di integrazione socio-sanitaria basata su un modello collaborativo fra pazienti, famiglie e operatori sanitari.
Social: le nuove opportunità offerte dalla tecnologia e dai social media come strumenti di prevenzione e cura della salute delle donne.
Una campagna di ascolto - facendo emergere bisogni e problematiche - i cui obiettivi principali sono: valorizzare idee innovative con un forte impatto sulla società; connettere istituzioni, associazioni, università, imprese, terzo settore e cittadini; sperimentare un nuovo modello di interazione strategica per dar vita a nuove progettualità di alto impatto in materia healthcare e sociale.
La sintesi dei dati raccolti ha dato vita ad una mappatura di best practices che manifestano un alto livello di replicabilità.
Viene restituita attraverso 8 cartoline che comunicano altrettante parole chiave emerse dagli incontri degli stakeholder -multidisciplinarietà, educazione, integrazione, knowhow, network, responsabilità, personalizzazione, orientamento - con la volontà di fare circolare idee e buone pratiche.
Le cartoline infatti riportano le priorità emerse nei barcamp svolti nelle varie città, il contesto di riferimento e 16 buone pratiche da replicare.
Alcune di queste si sono raccontate grazie alla presenza di Luca Armanaschi per l’ASL Alto Adige, Luigi Nardacchione per Social Street, Laura Tosto per Data Contact e Barbara Saba per la Fondazione Johnson&Johnson.
Racconti di esperienze il cui comune denominatore è la trasversalità dei linguaggi e l’ibridazione pubblico/privato.
Una seconda sessione della giornata viene dedicata al confronto tra deputati, manager del settore sanitario, medici, imprenditori, rappresentanti di associazioni fondazioni e reti per la tutela della salute, per discutere le otto priorità identificate.
Ne emerge un quadro eterogeneo e complesso e la necessità di incrementare maggiormente il rapporto pubblico/privato, essenziale per affrontare le problematiche legate al welfare, un tema che non riguarda solo la malattia ma una pluralità di fattori trasversali nella società, dall’alimentazione ai corretti stili di vita, e in cui le aziende svolgono un ruolo cruciale, nel processo di sensibilizzazione, comunicazione, educazione sulle tematiche legate alla salute delle donne in un processo senza distinzione di genere.
Le aziende rivestono il ruolo di anticipatore rispetto alle tematiche di welfare ma è necessario adottare un approccio multidisciplinere per ridurre i costi, ottimizzare le risorse, rafforzare la collaborazione tra i partner per una replicabili e una sostenibilità dei progetti affinché la piattaforma di idee promuova lo sviluppo di risposte concrete a domande reali nell’ambito della tutela della salute delle donne.
Molti e complessi sono gli stakeholder del sistema, e fondamentale è un cambiamento culturale in cui è necessario sviluppare soft skills per interagire in modo nuovo su questo palcoscenico complesso. Recuperare in primis nel sistema sanitario un rapporto di umanità tra medico e paziente, necessario per affrontare momenti di fragilità, ragionando in ottica di valore. Ultimo, ma non meno importante, è affrontare il tema della salute delle donne superando la distinzione di genere.
Dal confronto, in un luogo simbolo della politica italiana, viene altresì evidenziato come le politiche seguano, per innovazione, le pratiche. Ma se la politica è indietro, le buone pratiche senza un cambiamento culturale restano casi isolati. Fare rete - relazioni tra istituzioni, società civile, famiglie - è il primo passo per un reciproco incontro e ascolto. Un ascolto che, viene più volte ribadito, deve andare verso risposte concrete.
Per approfondimenti:
http://italiacamp.com/nesso/think-for-womens-health
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