Notizie in breve dal mondo delle Fondazioni
>>> Bando del Mibact per la gestione di 13 immobili del demanio culturale >>> Fondazione Piaggio vince i Corporate Art Awards 2016 >>> Torino ancora protagonista di arte e cultura: il Museo Egizio in tour al Rjiksmuseum van Oudeheden di Leiden, il Centro Italiano per la Fotografia presenta i «Giovedì in Camera» e Lezioni digital e social per i musei all’Università degli Studi
Cercasi privati per la gestione di tredici beni immobili del demanio culturale dello Stato.
La Direzione Generale Musei del Ministero dei Beni Culturali lancia un bando per affidare in gestione ad associazioni e fondazioni senza fini di lucro. L’intento è di individuare enti senza fini di lucro ai quali concedere in uso 13 beni immobili del demanio culturale dello Stato, per i quali attualmente non è corrisposto alcun canone e che richiedono interventi di restauro.
La concessione d’uso è finalizzata alla realizzazione di un progetto di gestione del bene che ne assicuri la corretta conservazione, l’apertura alla pubblica fruizione e la migliore valorizzazione.
Gli enti interessati, in possesso dei requisiti indicati nell’Avviso pubblico, sono invitati a presentare la propria proposta, per un massimo di tre siti, entro il 16 gennaio 2017.
I beni messi a disposizione richiedono interventi di restauro e sono:
- Capestrano (AQ) - Chiesa di San Pietro ad Oratorium
- Bologna - Chiesa di San Barbaziano
- Canossa (RE) - Castello di Canossa e Museo nazionale "Naborre Campanini"
- Bassano Romano (VT) - Villa Giustiniani
- Collepardo (FR) - Certosa di Trisulti
- Albugnano (AT) - Abbazia di Santa Maria di Vezzolano
- Moncalieri (TO) - Castello
- Castelfranco di Sopra - Piandiscò (AR) - Abbazia di Soffena
- Monteriggioni (SI) - Eremo di San Leonardo al Lago
- Vignano (SI) - Villa Brandi
- Perugia - Villa del Colle del Cardinale
- San Giustino (PG) - Castello Bufalini
- Dolcé (VR) - località Volargne - Villa del Bene
Tutte le informazioni sono riportate nell’Avviso pubblico per l’individuazione di enti non lucrativi cui affidare la concessione in uso di beni immobili appartenenti al demanio culturale dello Stato e nel relativo Allegato 1.
Assegnati i Corporate Art Awards
Nella Sala Spadolini del Mibact sono stati annunciati i vincitori dei Corporate Art Awards 2016, i premi pensati per identificare, valorizzare e promuovere le eccellenze nelle collaborazioni tra il mondo del business e quello dell’arte a livello internazionale.
A partire da settembre, la pagina web www.pptart.net/participants ha ospitato la campagna di votazione on-line del miglior progetto di Corporate Art da scegliere tra quelli presentati dalle 80 aziende partecipanti da oltre 22 nazioni. Ogni azienda ha potuto coinvolgere i propri dipendenti, i followers di Facebook e Twitter, invitandoli entro il 10 novembre ad esprimere il loro apprezzamento con un like.
pptArt è una media&communication agency che lavora esclusivamente con artisti. Si avvale di una piattaforma di crowdsourcing con oltre 3.000 artisti da 72 Paesi diversi. Nel 2015 ha organizzato la prima mostra di Corporate Art presso la GNAM di Roma. pptArt lavora per importanti clienti a livello istituzionale e aziendale: FAO, Nazioni Unite per Expo 2015, American Express, Enel, etc.
Fondazione Piaggio vince il premio per il «Miglior coinvolgimento dei Social Media» di pptArt. Sul podio al secondo posto Potanin Fondation seguita da IKEA.
La Fondazione Piaggio, nell’ambito del proprio progetto culturale, ospita esposizioni temporanee e mostre di grandi artisti del passato, contemporanei e di giovani emergenti, anche coinvolgendoli in progetti educativi e scolastici. Grazie anche a queste collaborazioni la Fondazione Piaggio ha acquisito nel tempo una ricca collezione di pitture, sculture e installazioni, tra le quali numerosi veicoli che sono parte della storia di Piaggio interpretati o dipinti da artisti, il più famoso e prezioso dei quali è certamente la Vespa decorata da Salvador Dalì nel 1962. Queste opere sono esposte al Museo Piaggio insieme alle collezioni di Vespa, Ape e Gilera formando un suggestivo legame tra scienza, tecnologia, arte e stile.
Il premio è stato reso possibile anche dal sostegno del Ministero degli Esteri, dello stesso Mibact e con la collaborazione di Confindustria e della Luiss Business School.
Il Museo Egizio in tour al Rjiksmuseum van Oudeheden di Leiden
Il Museo Egizio, rinnovato da un anno e mezzo, è una realtà fortemente aperta al dialogo che pone al centro la ricerca scientifica anche attraverso la concessione di importanti prestiti che permettono di dar vita a grandi mostre in Italia e all’estero.
Dal 18 novembre 2016 al 17 aprile 2017 il museo presta 250 i reperti archeologici al Museo di antichità di Leiden nella mostra «Regine del Nilo» tra cui il coperchio del sarcofago di Nefertari, statue e oggetti preziosi del corredo funerario di una delle tombe più belle dell’Antico Egitto.
Nello specifico si tratta del corredo funerario di Nefertari - regina e consorte di Ramesse II (1279 – 1213 a.C.) - che fu portato alla luce grazie alla missione di Ernesto Schiaparelli e la Missione Archeologica Italiana che lavorarono nella Valle delle Regine tra il 1903 e il 1905. Statue, il coperchio del sarcofago della regina, oggetti preziosi e della vita quotidiana compongono quella che è la prima mostra itinerante all’estero del nuovo Museo Egizio.
La mostra «Regine del Nilo» racconta la storia delle mogli dei faraoni durante il Nuovo Regno, in particolare nel periodo che va dal 1500 al 1000 a.C., quando regine come Ahmose Nefertari, Hatshepsut, Tiye, Nefertiti e Nefertari erano donne influenti che non ricoprivano soltanto il ruolo di mogli ma gestivano anche il palazzo del faraone esercitando un potere politico significativo.
«E’ stato per me un onore - dichiara il Direttore Christian Greco - presentare la mostra al Museo di Leiden alla presenza del Ministro olandese della Cultura, università e ricerca scientifica, Jet Bussenmaker. L’esposizione, che per il 95% è composta da oggetti che provengono dal Museo Egizio, presenta i risultati della ricerca portata avanti sullo straordinario patrimonio scoperto da Schiaparelli agli inizi del secolo scorso».
I «Giovedì in Camera» del Centro Italiano per la Fotografia
Camera – Centro Italiano per la Fotografia ha inaugurato il 17 novembre «Giovedì in Camera», il calendario di incontri che nascono con l’intento di rendere il Centro una meta di riferimento in città per il dibattito intorno alla fotografia. Il programma include incontri con i protagonisti del mondo della fotografia e della cultura, insieme a realtà attive sul territorio, per animare e inaugurare un nuovo spazio di dibattito e sperimentazione culturale.
Gli incontri prendono spunto dalla mostra «Around Ai Weiwei: Photographs 1983-2016», curata da Davide Quadrio, inaugurata a Camera lo scorso 28 ottobre e visitabile fino al prossimo 12 febbraio 2017 nello spazio espositivo di via Delle Rosine 18 a Torino di cui Eni è partner sin dalla fondazione.
La struttura del programma prevede due incontri mensili, uno dedicato agli approfondimenti sulle mostre in corso a CAMERA, l’altro all’universo della fotografia intesa come ambito professionale ma anche sfera di interesse comune a un pubblico più allargato.
Si comincia con «Before Ai Weiwei», rara intervista all’artista condotta da Daria Menozzi, regista del film, nel 1995, accompagnata dalle immagini del fotografo Olivo Barbieri, entrambi relatori.
Seguiranno le proiezioni di «Little Girl’s Cheeks» (2008) il 1° dicembre, con i contributi di Simona Novaretti, docente di Diritto cinese presso l’Università di Torino e Liu Dejun, attivista politico; «Ai Weiwei: Never Sorry» (2012) il 15 dicembre, con un’introduzione del curatore del Centro, Francesco Zanot; e «Ai Weiwei: New York Photographs» (2009) il 12 gennaio, seguito da un dialogo tra Francesco Zanot e Carolyn Christov-Bakargiev, direttrice del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.
Gli incontri hanno un costo d’ingresso di 3 euro, fatta eccezione per i visitatori in possesso di biglietto nella stessa data, per i quali l’ingresso è gratuito.
Lezioni digital e social per i musei
In occasione dell’inaugurazione dei seminari del sistema MAB (Musei, Archivi, Biblioteche) l’Università degli Studi di Torino ospita la lezione del professor Sree Sreenisavan, docente di digital media al master di giornalismo della Columbia University. Dall’ottobre 2016 è Chief Digital Officer della città di New York e fino a poco tempo prima responsabile della comunicazione digitale del Metropolitan Museum. L’intervento si focalizza sul racconto dell’esperienza condotta durante i tre anni di lavoro al Met, durante i quali è stata rimodulata la strategia dei social media e degli strumenti digitali offerti ai visitatori del museo. Il seminario è stato organizzato in collaborazione con i direttori, i conservatori e i responsabili della comunicazione di diverse istituzioni museali, tra cui la Fondazione Torino Musei, i Musei Reali, il Museo Egizio, il Museo del Cinema, la Reggia di Venaria, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, oltre che dal Sistema Museale dell’Università degli Studi di Torino, che animeranno la discussione finale, per il quale è prevista la traduzione consecutiva. Sarà possibile partecipare al dibattito e dialogare con Sree e con i musei torinesi anche tramite i social media, attraverso l’hashtag #sreeturin e #AskSree.
L’incontro, che si svolgerà giovedì 24 novembre alle 17.00 presso l’aula 1 della Palazzina Einaudi in corso Dora Siena 68/a, sarà introdotto da Enrico Pasini, delegato dal Rettore per il Sistema Bibliotecario, Archivistico e Museale dell’Università degli Studi di Torino e presidente del comitato scientifico del Sistema Museale di Ateneo, e da Anna Masera, direttrice laboratori e testate del Master in Giornalismo dell’Università degli Studi di Torino, modererà il dibattito Maria Beatrice Failla, docente di museologia e coordinatore dell’unità torinese del progetto Prin «La Vita delle opere, dalle fonti al digitale» dedicato alla comunicazione digitale nei musei.